"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)

venerdì 17 dicembre 2010

AREA DI PROGRESSO E CIVILTA' ISTRUZIONI PER L'USO


Di Giandiego Marigo

La nuova/vecchia posizione che il Segretario del PD ha definito, per chi ancora non avesse compreso quali siano i contorni del progetto del Partito in questione, chiarisce in modo piuttosto definitivo da che parte si stia avviando la proposta di opposizione che la sgreteria dei democratici ha intenzione di proporre al paese.
Moltissime molte si è affrontata la questione delle premesse culturali, cioè quella dell'idea di mondo e della visione che si trasmette alla gente. La politica ha questo compito: Definire una visione, trasmetterla ed individuare le possibilità che questa visione divenga azione e che si trasformi in società...in rapporti.
Quindi è davvero importante quale visione si abbia...è una premessa indispensabile averne chaiara idea e percezione.
Proprio su questo pecca il PD, nell'assoluta carenza di visione o quantomeno di una visione unitaria che non sia la gestione del potere, alla quale è disposto a sacrificare qualsiasi cosa anche quelle primarie che per definizione sono nel suo DNA.

Questa necessità inderogabile di essere partito di governo, anche a costo delle sue stesse premesse, è di fatto la sua debolezza.
La nascita del Famigerato Terzo Polo ha dato il colpo di grazia ad ogni progetto di recupero ed unità della sinistra, che passi per una scelta interna al PD stesso.

Ammesso e non concesso che la definizione abbia ad oggi ancora qualche senso.

Tale termine è abusato ormai e non definisce più nulla se non un parametro di nostalgia, oppure alla peggio, definisce un'area informe che corrisponde in modo sempre più agghiacciante alla visione unica che ne dà il potere. Sembra quasi che ci sia uno sforzo immane per essere esattamente quel marasma senza né arte né parte, senza un'idea precisa di sé che il potere tende a descrivere per esorcizzarne il pericolo.
Oggi si definisce di sinistra Di Pietro, come Franceschini, Letta Jr e persino Marini è di sinistra e potrei proseguire, ma questo, permettetemelo, non può essere, c'è qualche cosa di molto sbagliato in tale descrizione, che passa attraverso svariate definizioni d'una posizione che riguardi, che so Il Lavoro, Il Modello di Sviluppo del Paese, La politica dei Beni Comuni, La Politica Culturale, Le Privatizzazioni, La Necessaria Decrescita in presenza di un modello Capitalistico alla sua fine, La politica Energetica e potrei anche qui proseguire a lungo, per quasi tutta la sequenza della definizione di quella che in termine politichese si dice Linea.

In gioco ci sono anche questioni di alto profilo e spessore come i Diritti dell'Amore e delle Coppie di Fatto, la Ricerca Scientifica sulle Staminali in particolare ed in generale sulle tematiche della Fecondazione Assistita, il Fine Vita ed i diritti annessi, la Laicità dello Stato...la Scuola Pubblica o Privata.

Tutte questioni che danno luogo a quella visione di cui stavo parlando prima. Permettetemi un momento di divagazione, mi rendo conto che sotto serti aspetti alcune esposizioni possono apparire “acquacaldifere” ma lo è la situazione ed io ve ne chiedo umilmente perdono.
Arriviamo ora alla definizione di quest'Area, visto che siamo qui per questo.

Esistono svariati tentativi di inserire nuovi modelli che partano dall'esperienza dei movimenti della società civile da una parte e da quel che rimane della buona politica dall'altra.

Non sono qui a buttare fango su ogni cosa, non sono affatto tentato dalle spiagge sin troppo accoglienti dell'antipolitica, però attenzione anche a questa definizione...molto vaga. Molto di quello che i movimenti, erroneamente spesso, definiti in quest'area hanno prodotto non è affatto antipolitica, anzi è la Politica.
Apprezzabilissimi, io trovo, gli sforzi del Movimento a Cinque Stelle, della nuova interessantissima area Uniti e Diversi...anche lo sforzo dell'area di SEL, molti di quelli faticosamente portati avanti da molti componenti della base di IDV.

Le associazioni che costituiscono anche parte del PD...interessantissima la discussione che sta fiorendo anche nell'FdS che pure mantiene per moltissimi aspetti un fortissimo richiamo alla nostalgia di cui ho parlato in apertura.

Sia chiaro che parlo di una nostalgia che sotto certi aspetti condivido e che riesco a comprendere, ma che pochissimo serve a rinnovare il tessuto della cosiddetta sinistra.
Area di Progresso e Civiltà, quindi che abbia la forza e la capacità di porre la questione della visione, perchè questo serve per recuperare al voto il numero considerevole di uomini di buona volontà, che oggi si impegnano strenuamente nel sociale nel volontariato e nella Società Civile...per incontrare Il Movimento Viola, che, per quanto faticosamente ed a volta in modo contradditorio ha però individuato e reso visibile quest'area, i Movimenti di Decrescita Felice...per i Beni Comuni, l'area attiva e pulsante del Movimento a Cinque Stelle...Quest'area è spesso definita dalla pratica, eppure soffre di chiusure preconcette e molto sciocche...assolutamente inutili ed improduttive.

Queste divisioni, spesso di matrice territoriale ed elettorale, sono maggiormente sentite da organismi dirigenti un poco raffazzonati piuttosto che non sul territorio, dove anzi si trovano amplissimi momenti di condivisione sulle cose e sull'azione pratica ed è proprio questa unità che definisce la possibilità, perchè alla base, nell'esperienza quotidiana questa si è già verificata e laddove lo ha fatto ha creato importantissimi risultati.

Personalmente io sono impegnato su molti di questi fronti e continuo a chiedermi perchè queste Fonti di vero e reale cambiamento non trovino amplissimo respiro e spinta.

Mi sorge il sospetto che anche qui esistano posizioni acquisite da difendere...ed allora, si abbia il coraggio civile di accettare l'idea davvero del controllo dal basso e della Democrazia Partecipata e Diffusa, non come tpretesto formale , ma come scelta di verifica politica.

Si abbia il coraggio di superare le definizioni di posizione e di confluire verso la definizione di quest'Area...che deve avere e già ce l'ha una definizione anche spirituale, oltre che squisitamente ed unicamente “politica” ed in questo senso non può e non deve essere sottovalutata l'esperienza di quel Terzani e dell'area di coloro che queste domande si sono posti e che tanta importanza potrebbero avere proprio nell'individuazione del senso e dei motivi che ci muovono.

Nella spiegazione e nell'espansione di questi Motivi Profondi.

Confido che questo scritto possa essere utile per l'inizio di un dibattito sulla necessità e sulla creazione di quest'Area, che io , umilmente ritengo indispensabile.

Acqua Calda? Io non credo lo sia, anzi, penso che sia un modo nuovo di vedere le cose Rivoluzionario nel senso che Terzani dava al termine.

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