Di Giandiego Marigo
Quando ricordi stai diventando vecchio, dico in una mia poesia, ma la memoria è storia ed è retaggio, continuo.
Quando ricordi stai diventando vecchio, dico in una mia poesia, ma la memoria è storia ed è retaggio, continuo.
Ci credo io a questa cosa ed a questo proposito voglio narrarvi una brevissima storiella. Si colloca nel 1969, anni confusi...appena dopo il maggio, in una scuola: L'I.T.I.S. Ettore Molinari, gloriosa frontiera della lotta studentesca di Milano...sia per i diurni che per i serali, una specie di Statale degli Studenti Medi, molti la ricorderanno.
Un'occupazione, una delle tante , ma sotto Natale...in dicembre. La prima per me ragazzino, mai stato piccolo però, quantomeno per la mole. Stupivo, allora, dei gruppi di studio, delle ipotesi di mondo alternativo, della narrazione di una storia diversa da quella che mi rimandavano i miei libri...e dello stare insieme, le assemblee, l'uso di una scuola che vedevamo diversa da quella dei padroni, la ridiscussione del potere e dell'autorità, le primissime avvisaglie di un femminino in discussione, montante.
Allora si avevano categorie di classificazione piuttosto nette, ma non è di questo che vi voglio parlare ora e qui quindi sorvolerò su inutili richiami autobiografici che, sinceramente, rischiano solamente di annoiarvi. Però mi pare bello disegnare idealmente un ponte fra quegli anni e questi, fra quegli studenti e questi, quasi a ricordare e a dimostrare a molti padri...dov'erano loro all'età dei loro figli...e come in fondo il potere non abbia mai smesso di tentare di fermarci.
Arrivando al sodo, rapidamente in stile post, così caro, sembra, ai lettori contemporanei.
Torniamo insieme quindi ad una sera di un'occupazione qualsiasi nell'atrio della scuola in questione...costruzione moderna, allora, piuttosto ampia, a due entrate, l'una più nettamente professorale e genitoriale, che dava accesso agli scaloni che portavano in segreteria , l'altra decisamente studentesca che dal deposito delle biciclette e dei motorini dava sull'atrio, più “scolastico”.
Da lì si accedeva all'Aula Magna, ai corridoi del piano rialzato ed allo scalone che portava ai due piani superiori.
Arrivando al sodo, rapidamente in stile post, così caro, sembra, ai lettori contemporanei.
Torniamo insieme quindi ad una sera di un'occupazione qualsiasi nell'atrio della scuola in questione...costruzione moderna, allora, piuttosto ampia, a due entrate, l'una più nettamente professorale e genitoriale, che dava accesso agli scaloni che portavano in segreteria , l'altra decisamente studentesca che dal deposito delle biciclette e dei motorini dava sull'atrio, più “scolastico”.
Da lì si accedeva all'Aula Magna, ai corridoi del piano rialzato ed allo scalone che portava ai due piani superiori.
Alla scala, di quel sotterraneo che divenne il luogo più glorioso e ricordato dell'Istituto Tecnico Ettore Molinari, diurno o serale che fosse, quella stanzetta che chiamammo Interfacoltà, che era il luogo che inventammo come nostro. Ma torniamo nell'atrio.
Noi siamo lì...in entrata, giovani ed abbastanza ingenui, beati leggermente frastornati...io e Mauro come sempre, a quei tempi
E' sera, una delle primissime sere della mia prima occupazione....la prima notte! Si sta facendo buio. All'improvviso dalla scala si leva un canto...stranamente Natalizio, un' anacronismo assoluto in quel contesto, un piccolo corteo dieci persone....portano tutti il camice bianco di laboratorio analisi, cantano qualche cosa sulla falsa riga di Bianco Natale...hanno candele accese e le fanciulle portano fascette con ornamenti natalizi fra i capelli...cantano, appunto, quel che segue. In questa versione solo con qualche piccolissimo aggiornamento, un poco per la memoria che sfugge, ma soprattutto per attualizzare...dove noi parlavamo di Vietnam e di morti di Milano ho voluto aggiornare, anche per facilitarne la comprensioneve, ne chiedo perdono
Noi siamo lì...in entrata, giovani ed abbastanza ingenui, beati leggermente frastornati...io e Mauro come sempre, a quei tempi
E' sera, una delle primissime sere della mia prima occupazione....la prima notte! Si sta facendo buio. All'improvviso dalla scala si leva un canto...stranamente Natalizio, un' anacronismo assoluto in quel contesto, un piccolo corteo dieci persone....portano tutti il camice bianco di laboratorio analisi, cantano qualche cosa sulla falsa riga di Bianco Natale...hanno candele accese e le fanciulle portano fascette con ornamenti natalizi fra i capelli...cantano, appunto, quel che segue. In questa versione solo con qualche piccolissimo aggiornamento, un poco per la memoria che sfugge, ma soprattutto per attualizzare...dove noi parlavamo di Vietnam e di morti di Milano ho voluto aggiornare, anche per facilitarne la comprensioneve, ne chiedo perdono
SCUSI SIGNOR...CONSUMATOR
Lei lo sa cos'è il Natal ?
è soltanto un Sabba infernal,
inventato dal gran capital
Per rubare i quattrini
anche a chi non ne ha
Ma, per rubare i quattrini, che cazzo c'entra Gesù?
Lei lo sa cos'è il Natal ?
è soltanto un Sabba infernal,
inventato dal gran capital
Per rubare i quattrini
anche a chi non ne ha
Ma, per rubare i quattrini, che cazzo c'entra Gesù?
La tredicesima che hai con te,
la devi spendere senza un perchè,
Anche se, in fondo, la ragione c'è
Questo sistema ha bisogno di te
la devi spendere senza un perchè,
Anche se, in fondo, la ragione c'è
Questo sistema ha bisogno di te
festeggia il tuo sfruttamento...pagalo sempre di più
ma in questo tuo sfruttamento, che cazzo c'entra Gesù?
ma in questo tuo sfruttamento, che cazzo c'entra Gesù?
La Rai tv, ci dice che
Natale è festa di pace e d'amor
certo in Afghanistan, pace non c'è
e i morti in galera ci gridano che
il capitalimo ci uccide, sfruttandoci sempre di più
se il capitalismo ci uccide, che cazzo c'entra Gesù?
Scusa signor Consumator
ora sai cos'è il Natal
invenzione del gran capital
una scusa per dimenticar
che in ogni regalo od acquisto
ci paghi una bomba al napalm
Ma In ogni regalo od acquisto, che cazzo c'entra Gesù?
Comunisti, direte voi, quelli son gli anni in cui tutti lo sono, nasce il Movimento Studentesco, si affermano Avanguardia operaia e Lotta Continua, sono anni belli...molto divertenti, anni che io ricordo con struggente ed assoluta nostalgia.
Si modula sul Comunista più severo, certo, forse un poco inutilmente...su chi porti la vera linea...però no!
ci paghi una bomba al napalm
Ma In ogni regalo od acquisto, che cazzo c'entra Gesù?
Comunisti, direte voi, quelli son gli anni in cui tutti lo sono, nasce il Movimento Studentesco, si affermano Avanguardia operaia e Lotta Continua, sono anni belli...molto divertenti, anni che io ricordo con struggente ed assoluta nostalgia.
Si modula sul Comunista più severo, certo, forse un poco inutilmente...su chi porti la vera linea...però no!
Non sono comunisti quelli che stanno cantando questa canzone, non ancora, non solo...scappa da ridere, tempi strani perché quel gruppetto sparuto è composto anche da cattolici...e qualche comunista spiritoso, spesso raro , sin da allora, diciamolo.
“Cattolici per il socialismo” si chiamavano...strana gente, che parlava di Don Milani, della scuola di Barbiana e del motto “I care” che sostenevano avesse inventato lui.
“Cattolici per il socialismo” si chiamavano...strana gente, che parlava di Don Milani, della scuola di Barbiana e del motto “I care” che sostenevano avesse inventato lui.
Gente strana dicevamo, in quei tempi. Ma quella canzone e quel corteo li ho fissati nella memoria e nel cuore e se devo dirvi la verità una parte dell'immagine di Dio che ho in questi anni deriva da lì...da quella canzone e quel corteo, ve la regalo con i migliore auguri di Buon Natale, nell'unico modo in cui riesco a pensarli per voi
Ci sono comunisti credenti e no.
RispondiEliminaCi sono atei comunisti e no.
Ci sono credenti e no.
A tutti i credenti auguro sinceramente di poter
suggellare una promessa fatta per mezzo della loro fede, e quindi di continuare a fare, in occasione del loro natale, il bene
che hanno fatto per tutto l'anno, attraverso il loro comportamento tollerante, umanitario, onesto, coraggioso, socialmente utile.
Agli atei auguro di passare delle festività che a loro non toccano ma di cui godono di riflesso,
continuando ad usare il proprio cervello come hanno sempre fatto.
A tutti, comunisti e no, atei e no, credenti e no auguro di riuscire a trovare sempre, ogni giorno dell'anno, quella serenità interiore che si prova soltanto quando si applica la giustizia
verso ogni essere vivente.
Un consiglio per tutti, se posso:
donate sempre voi stessi e il vostro tempo, anche quello che non avete, ed avrete centrato il regalo.
Grande!!Che nostalgia...io al Molinari '85-'91...le due entrate ancora come nel 1969....si manifestava per il golfo e per i laboratori....
RispondiEliminacredevamo in qualche cosa più grande di noi, nonostante il caos emozionale dell'adolescenza....
bei tempi....!!
una sola cosa voglio dirvi che venendomi dal cuore devo...forzatamente rilasciare e vale per coloro che curano questo blog e che mi piace estendere a tutti coloro che mi commentano...che mi leggono e che mi stimano...grazie di esistere
RispondiEliminaCarissimo Giandiego ... grazie a te ... sai quanto ti stimo e quanta gioia mi dia condividere con te questo piccolo spazio.
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