di Stefano Bonif
«Pochi italiani conoscono quale centro di coordinamento e di guida delle forze più reazionarie è il Vaticano, e quale fattore di corruzione esso costituisce nella nostra vita pubblica [...] con l'insegnamento della cieca obbedienza ai governanti, comunque delinquenti e in qualsiasi modo arrivati al potere, purché prestino l'ossequio dovuto al Santo Padre. [...]. Approfondendo l'argomento, oggi mi sono dovuto convincere che la soluzione di tutti i problemi – anche di quelli che riteniamo più spiccatamente economici e tecnici- dalla convivenza civile, è in funzione del modo in cui si riesce a risolvere il problema della libertà di coscienza, cioè del modo in cui vengono regolati i rapporti tra lo Stato e la Chiesa»
E.Rossi, Il manganello e l'aspersorio", Bari, Laterza p. 10-11,1968
Se avessi potuto dare un suggerimento agli studenti che oggi hanno manifestato contro la riforma Gelmini, sarebbe stato quello di andare a protestare non davanti ad un blindatissimo Parlamento, bensì di fronte al Vaticano che è il vero beneficiario della legge.
Nessuno lo dice, ma uno dei principali problemi del Paese è proprio il Vaticano per il quale un Berlusconi + UDC o un PD + polo di centro non comporta quasi alcuna differenza: seguiterebbe a beneficiare di trattamenti privilegiati come ha bellamente continuato a fare dal ’29 ad oggi.
Usando una metafora, l’Italia è come una vacca munta da tanti parassiti: casta politica, criminalità organizzata, evasori fiscali, poteri finanziari, industriali (per i quali si socializzano solo le perdite, mai i guadagni) e Vaticano. Solo che mentre adesso la Vacca è assai magra e se si comincia a stigmatizzare moralmente casta politica, criminalità, evasori, finanza e industriali (anche se questi neanche troppo), sul Vaticano non c’è nessuno che abbia il coraggio di dire mezza parola.
Se in Italia un vero welfare e una vera scuola e università pubbliche mai si sono potuti sviluppare è anche e soprattutto grazie al Vaticano. E quali sono i benefici per la collettività di tale situazione? Io ne vedo ben pochi.
Oggi il Vaticano preme sull’UDC affinché garantisca la “governabilità”. I moderati (guarda caso cattolici, ma non solo) del PD premono su Bersani affinché si faccia un’alleanza con UDC e Polo di centro accantonando Di Pietro e Vendola.
Ma se è comprensibile che l’UDC si muova secondo i propri interessi, non si comprende quale beneficio otterrebbe il PD da questo abbraccio mortale: sarebbe costretto ad una politica di destra, pro Vaticano, pro confindustria, magari meno deprecabile moralmente di quella dell’attuale governo, ma socialmente deleteria, perché continuerebbe a perpetuare lo smantellamento del welfare, lo smantellamento dei diritti dei lavoratori e l’impossibilità di un’evoluzione verso una società laica e garante di tutti i diritti previsti dalla Costituzione.
A questo punto però, la sinistra e i partiti laici, se più ve ne sono, dovrebbero liberarsi dall’idea di quell’altro abbraccio mortale che è il PD e decidersi ad un reale cambiamento, formare un polo (il sostantivo non mi piace ma va di moda) social radicale che, se anche non pagasse elettoralmente, saprebbe restituire rappresentatività a coloro che non accettano di essere eternamente ammazzati dagli abbracci mortali della “democrazia” italiana.
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