"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)

mercoledì 10 ottobre 2012

Le bugie al potere: Monti e il governo dei tecnici




C'è una cosa che personalmente mi indigna più di tutte le altre nella politica del governo Monti: l'attitudine, figlia di supponenza ed arroganza, a trattare i cittadini come deficienti, inondandoli di chiacchiere e di bugie nella pretesa di poter far passare schiaffi e bastonate come abbracci e carezze.
Oltre il danno – una ostinata e incessante macelleria sociale che si è abbattuta sui ceti popolari sovrapponendosi a quella già attuata dai governi Berlusconi-Tremonti-Bossi – la beffa di sentirsi come cittadino preso per il culo.
E così rendere i licenziamenti più facili svuotando l'articolo18 diventa il modo per favorire l'occupazione, lo smantellamento progressivo – a colpi di miliardi di euro ogni due o tre mesi – di sanità, assistenza ai disabili, istruzione viene rappresentato come la realizzazione dell'equità, aver tramortito l'economia italiana aggravando la recessione, la disoccupazione, rendendo impossibile a molte imprese di sopravvivere, distruggendo il potere d'acquisto dei cittadini ed i loro risparmi (costituiti essenzialmente dalla proprietà della casa il cui valore si è deprezzato in un anno almeno del 20 per cento) per di più con effetti perversi sullo stesso bilancio dello Stato è presentato come la premessa per una crescita che renderà l'Italia più bella e superba che pria, la controriforma delle pensioni che ha precarizzato i vecchi e ristretto drammaticamente la possibilità di sostituire con nuovi assunti i lavoratori collocati a riposo è prospettata come l'offerta di opportunità per i giovani (che pagano due volte: meno posti di lavoro, meno reddito per i propri genitori e nonni su cui si fondano, nella condizione di precarietà in cui si trovano, i residui margini di benessere di cui godono).

Con la spending review e ancora di più con la legge di stabilità il governo Monti ha raggiunto l'apice della propria menzogna propagandistica. I risparmi sulla spesa sono semplicemente i tagli lineari ai servizi sociali e agli stipendi dei pubblici dipendenti, Ogni volta che si afferma che non c'è in vista alcuna nuova manovra una gragnola di tagli si abbatte sugli stanziamenti per il welfare (e tra questi tagli sono odiosissime e vergognose le penalizzazioni per le forme di assistenza ai disabili e alle persone non autosufficienti). Con la legge di stabilità si è arrivati addirittura, con strategie elettoralistiche da quattro soldi, a far finta di tagliare le tasse abbassando alcune aliquote dell'IRPEF ma aumentando contemporaneamente l'IVA (la tassa che colpisce soprattutto i più poveri) e prospettando la riduzione delle deduzioni fiscali oltre, inesorabilmente, ad ulteriori letali sforbiciate alla sanità ed all'assistenza sociale.
Il governo che si fonda sul consenso di un Parlamento di inquisiti e condannati e che è composto da molti dei più stretti collaboratori dei ministri di Berlusconi (Grilli, Catricalà, Clini) non ha avuto nemmeno imbarazzo ad atteggiarsi a moralizzatore che opera per il contrasto delle ruberie e del degrado dei politici.
Avrebbe potuto fare molte cose il governo Monti se avesse voluto realmente operare secondo equità e giustizia: anzitutto individuare nuove modalità di finanziamento delle spese dello Stato per liberare il Paese dal ricatto usuraio dei mercati o almeno chiedere i maggiori sacrifici ai ricchi con un imposta patrimoniale, ridurre le spese militari e per gli armamenti, mettere fine alle missioni di guerra all'estero, rinunciare ai progetti per le grandi opere inutili a partire dalla Tav in Val di Susa, colpire severamente i capitali scudati o quelli che tranquillamente sono stati portati in Svizzera o negli altri paradisi fiscali, porre drastici limiti agli stipendi e alle pensioni dei manager pubblici e dei burocrati (a partire dal saccente Polillo o dall'ambiguo Giuliano Amato o dal vorace Mastrapasqua), far pagare l'IMU alla Chiesa Cattolica come è dovuto a tutti i cittadini e ridurre le erogazioni dell'otto per mille a suo favore.
E invece nulla di tutto questo è stato fatto e per di più le decine di miliardi di euro rastrellate a spese dei ceti popolari sono serviti per partecipare al MES (Meccanismo Europeo di Stabilità) e ad estinguere alcuni di miliardi di euro di contratti derivati a favore di grandi istituzioni finanziarie statunitensi.
La 'forma mentis', mi si scusi la parolona, di questi indegni individui d'altronde è stata espressa più volte chiaramente: da "il lavoro non è un diritto" della Fornero a "il posto fisso è noioso" di Monti, dagli "sfigati" di Martone al "bastone e la carota, ma non troppa carota, che bisogna usare con gli italiani" di Profumo, dalle ferie che vanno ridotte secondo Polillo al ministro, non ricordo se Clini o Balduzzi, che afferma che nella Taranto dell'ILVA non ci si ammala più che in altre città.
La loro politica per lo sviluppo si realizza nelle trivellazioni sotto costa, nella Tav, nella svendita del patrimonio pubblico, nell'osteggiare energie alternative e agricoltura a km. zero. La loro politica estera è l'appoggio a qualunque iniziativa militare israelo-statunitense. La loro politica per la sicurezza è fatta dalle manganellate a studenti e operai e nella nomina di De Gennaro, capo della Polizia all'epoca della macelleria messicana del G8 di Genova, a sottosegretario.
Di Berlusconi la maggioranza degli italiani sapeva che non poteva fidarsi ma i sobri tecnici in loden ne stanno ripercorrendo la stessa strada dell'agire contro il bene comune e l'interesse nazionale usurpando la fiducia che tanti cittadini avevano loro accordato, soprattutto per la colpevole strategia di disinformazione di grandi media come Repubblica o il Corriere. La politica di diluire nel tempo, anziché concentrarla in un'unica soluzione come avvenuto in Spagna e Grecia, l'aggressione allo stato sociale e ai diritti dei cittadini e dei lavoratori non attenua le colpe dei tecnici ma anzi ne evidenzia l'attitudine alla menzogna.
D'altro canto Monti e i suoi ministri fanno il proprio mestiere: quelli di aguzzini e sicari, per conto terzi, del popolo italiano. E dai partiti italiani, anche e soprattutto di quelli della pseudo sinistra come il PD, non ci si poteva attendere nulla.
Il vero tradimento è stato allora soprattutto da parte del sindacato della CGIL che invece di organizzare l'opposizione e il conflitto sociale ha assistito e sta assistendo passivamente, onorando i legami politici con il PD e gli interessi di mera natura personale che ne contraddistinguono la dirigenza, al massacro di coloro che dovrebbe rappresentare: i lavoratori e i ceti popolari.

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