C'è una cosa che personalmente mi
indigna più di tutte le altre nella politica del governo Monti: l'attitudine, figlia di supponenza ed arroganza, a trattare i
cittadini come deficienti, inondandoli di chiacchiere e di bugie nella pretesa di poter far passare schiaffi e bastonate come abbracci e
carezze.
Oltre il danno – una ostinata e
incessante macelleria sociale che si è abbattuta sui ceti popolari
sovrapponendosi a quella già attuata dai governi
Berlusconi-Tremonti-Bossi – la beffa di sentirsi come cittadino
preso per il culo.
E così rendere i licenziamenti più
facili svuotando l'articolo18 diventa il modo per favorire
l'occupazione, lo smantellamento progressivo – a colpi di miliardi
di euro ogni due o tre mesi – di sanità, assistenza ai disabili,
istruzione viene rappresentato come la realizzazione dell'equità,
aver tramortito l'economia italiana aggravando la recessione, la
disoccupazione, rendendo impossibile a molte imprese di sopravvivere,
distruggendo il potere d'acquisto dei cittadini ed i loro risparmi
(costituiti essenzialmente dalla proprietà della casa il cui valore
si è deprezzato in un anno almeno del 20 per cento) per di più con
effetti perversi sullo stesso bilancio dello Stato è presentato come
la premessa per una crescita che renderà l'Italia più bella e
superba che pria, la controriforma delle pensioni che ha
precarizzato i vecchi e ristretto drammaticamente la possibilità di sostituire con
nuovi assunti i lavoratori collocati a riposo è prospettata come
l'offerta di opportunità per i giovani (che pagano due volte: meno
posti di lavoro, meno reddito per i propri genitori e nonni su cui si
fondano, nella condizione di precarietà in cui si trovano, i residui
margini di benessere di cui godono).
Con la spending review e ancora di più
con la legge di stabilità il governo Monti ha raggiunto l'apice
della propria menzogna propagandistica. I risparmi sulla spesa sono
semplicemente i tagli lineari ai servizi sociali e agli stipendi dei
pubblici dipendenti, Ogni volta che si afferma che non c'è in vista
alcuna nuova manovra una gragnola di tagli si abbatte sugli
stanziamenti per il welfare (e tra questi tagli sono odiosissime e vergognose le
penalizzazioni per le forme di assistenza ai disabili e alle persone
non autosufficienti). Con la legge di stabilità si è arrivati
addirittura, con strategie elettoralistiche da quattro soldi, a far finta
di tagliare le tasse abbassando alcune aliquote dell'IRPEF ma
aumentando contemporaneamente l'IVA (la tassa che colpisce
soprattutto i più poveri) e prospettando la riduzione delle
deduzioni fiscali oltre, inesorabilmente, ad ulteriori letali sforbiciate alla
sanità ed all'assistenza sociale.
Il governo che si fonda sul consenso di
un Parlamento di inquisiti e condannati e che è composto da molti
dei più stretti collaboratori dei ministri di Berlusconi (Grilli,
Catricalà, Clini) non ha avuto nemmeno imbarazzo ad atteggiarsi a moralizzatore che opera per il contrasto delle ruberie
e del degrado dei politici.
Avrebbe potuto fare molte cose il
governo Monti se avesse voluto realmente operare secondo equità e
giustizia: anzitutto individuare nuove modalità di finanziamento
delle spese dello Stato per liberare il Paese dal ricatto usuraio dei
mercati o almeno chiedere i maggiori sacrifici ai ricchi con un
imposta patrimoniale, ridurre le spese militari e per gli armamenti,
mettere fine alle missioni di guerra all'estero, rinunciare ai
progetti per le grandi opere inutili a partire dalla Tav in Val di
Susa, colpire severamente i capitali scudati o quelli che
tranquillamente sono stati portati in Svizzera o negli altri paradisi
fiscali, porre drastici limiti agli stipendi e alle pensioni dei
manager pubblici e dei burocrati (a partire dal saccente Polillo o
dall'ambiguo Giuliano Amato o dal vorace Mastrapasqua), far pagare
l'IMU alla Chiesa Cattolica come è dovuto a tutti i cittadini e
ridurre le erogazioni dell'otto per mille a suo favore.
E invece nulla di tutto questo è stato fatto e per di
più le decine di miliardi di euro rastrellate a spese dei ceti
popolari sono serviti per partecipare al MES (Meccanismo Europeo di
Stabilità) e ad estinguere alcuni di miliardi di euro di contratti
derivati a favore di grandi istituzioni finanziarie statunitensi.
La 'forma mentis', mi si scusi la parolona, di questi indegni individui d'altronde è stata espressa più volte chiaramente: da "il lavoro non è un diritto" della Fornero a "il posto fisso è noioso" di Monti, dagli "sfigati" di Martone al "bastone e la carota, ma non troppa carota, che bisogna usare con gli italiani" di Profumo, dalle ferie che vanno ridotte secondo Polillo al ministro, non ricordo se Clini o Balduzzi, che afferma che nella Taranto dell'ILVA non ci si ammala più che in altre città.
La loro politica per lo sviluppo si realizza nelle trivellazioni sotto costa, nella Tav, nella svendita del patrimonio pubblico, nell'osteggiare energie alternative e agricoltura a km. zero. La loro politica estera è l'appoggio a qualunque iniziativa militare israelo-statunitense. La loro politica per la sicurezza è fatta dalle manganellate a studenti e operai e nella nomina di De Gennaro, capo della Polizia all'epoca della macelleria messicana del G8 di Genova, a sottosegretario.
La 'forma mentis', mi si scusi la parolona, di questi indegni individui d'altronde è stata espressa più volte chiaramente: da "il lavoro non è un diritto" della Fornero a "il posto fisso è noioso" di Monti, dagli "sfigati" di Martone al "bastone e la carota, ma non troppa carota, che bisogna usare con gli italiani" di Profumo, dalle ferie che vanno ridotte secondo Polillo al ministro, non ricordo se Clini o Balduzzi, che afferma che nella Taranto dell'ILVA non ci si ammala più che in altre città.
La loro politica per lo sviluppo si realizza nelle trivellazioni sotto costa, nella Tav, nella svendita del patrimonio pubblico, nell'osteggiare energie alternative e agricoltura a km. zero. La loro politica estera è l'appoggio a qualunque iniziativa militare israelo-statunitense. La loro politica per la sicurezza è fatta dalle manganellate a studenti e operai e nella nomina di De Gennaro, capo della Polizia all'epoca della macelleria messicana del G8 di Genova, a sottosegretario.
Di Berlusconi la maggioranza degli
italiani sapeva che non poteva fidarsi ma i sobri tecnici in loden ne
stanno ripercorrendo la stessa strada dell'agire contro il bene
comune e l'interesse nazionale usurpando la fiducia che tanti
cittadini avevano loro accordato, soprattutto per la colpevole
strategia di disinformazione di grandi media come Repubblica o il
Corriere. La politica di diluire nel tempo, anziché
concentrarla in un'unica soluzione come avvenuto in Spagna e Grecia,
l'aggressione allo stato sociale e ai diritti dei cittadini e dei
lavoratori non attenua le colpe dei tecnici ma anzi ne evidenzia l'attitudine alla menzogna.
D'altro canto Monti e i suoi ministri
fanno il proprio mestiere: quelli di aguzzini e sicari, per conto
terzi, del popolo italiano. E dai partiti italiani, anche e soprattutto
di quelli della pseudo sinistra come il PD, non ci si poteva
attendere nulla.
Il vero tradimento è stato allora
soprattutto da parte del sindacato della CGIL che invece di organizzare
l'opposizione e il conflitto sociale ha assistito e sta assistendo
passivamente, onorando i legami politici con il PD e gli interessi di mera
natura personale che ne contraddistinguono la dirigenza, al massacro
di coloro che dovrebbe rappresentare: i lavoratori e i ceti popolari.
Nessun commento:
Posta un commento