"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)

giovedì 29 agosto 2013

COSA, VOLENDO, POTREMMO LEGGERE FRA LE RIGHE DI QUELLA SENTENZA?


Di Giandiego Marigo


Non sono un giustizialista, non sono convinto che la Magistratura ed il concetto di “legge” in generale in una società come la nostra sia realmente “Super Partes”. Resto convinto, per contro, che la struttura giudicante sia sistemica ed i risultati sulle questioni come il G8, Aldovrandi, Cucchi, il sistema con cui vengono trattati gli extracomunitari ed i non abbienti. Il costo della speranza d'ottenere una giustizia, ipoteticamente, più giusta, dimostrino insieme ad altri dati questa TESI.
In generale, il ruolo di salvaguardia che il potere giudiziario ha sempre svolto nei confronti della “struttura” dello stato e quindi del sistema è, agli occhi di chi come me ha vissuto per anni nei movimenti, più che palese. A mio parere quindi porre la questione di una “magistratura di parte” è realistico solo quando si parli di “antagonismo reale” e non nel caso di un buffo imperatorucolo con scarso rispetto di quelle stesse regole che salvaguardano, teoricamente i confini del suo mterritorio.
Appunto, una delle cose che ci dice questa sentenza è che che l'Imperatore Farlocco non ha rispettato ”le regole del gioco”, cioè il minuetto dell'ipocrisia (assolutamente nel personaggio) nemmeno quelle che permettono a quelli come lui di farla franca.
Nella sua esuberante fantasia ha definito “sinergie” un sistema interno al suo impero per aumentare, esponenzialmente, le spese “detraibili” (in questo realizzando il sogno di gran parte degli italiani). Si sono sprecati insulti su quest'uomo, epiteti fantasiosi, accuse anche pittoresche, ma la firma a cinque della sentenza (cosa assolutamente insolita) ci testimonia d'un unanimismo alla Suprema Corte che travalica ogni possibile ipotesi persecutoria (sempre considerando che se avessero appena potuto farlo l'avrebbero mandato libero).

Questo unanimismo ce la dice lunga anche sui riferimenti dei seguaci dell'Imperatore e riduce le ragioni per cui lo fanno ad uno stipendio più che cospicuo e comunque alla condivisione del sistema sinergico in questione. Ci narra anche di un controllo dell'opinione che ha ampiamente superato i limiti di guardia. Da ultimo ci racconta anche la suprema umiliazione di un'area Piddina ormai ridotta al vuoto assoluto delle ragioni, dedita alla conservazione di sé stessa e del suo potere, che subisce il fascino dell'astuzia da pizzicagnolo del nostro eroe. Cercandone , inspiegabilmente l'imitazione. D'una politica ormai completamente separata dalla realtà, al punto da non riconoscere neppure il guaito del suo “mastino da guardia”, quando il mancato rispetto delle quattro regole del loro “crudelissimo” gioco si fa troppo palese 

giovedì 22 agosto 2013

Difendere la Costituzione non basta: serve un'Alternativa di Sinistra


Il più sincero plauso a Maurizio Landini e a Stefano Rodotà e alla loro iniziativa in difesa della Costituzione, anzi per l'attuazione della Costituzione, promossa insieme alle più fulgide icone della Sinistra: Don Ciotti di Libera, Gino Strada di Emergency, Gustavo Zagrebelsky di Libertà e Giustizia.
Quale cittadino democratico può non inorridire di fronte alla pretesa di una ristretta e screditata oligarchia parlamentare di nominati di mettere mano alla nostra Carta fondamentale, a quella che Bersani (!) definiva la Costituzione più bella del mondo? Quale cittadino democratico non si sente indignato di fronte al degrado senza fine della politica italiana dove un condannato per un gravissimo reato antisociale – l'evasione fiscale – continua a tenere in mano le sorti del governo, ne detta l'agenda politica, persino riceve le attenzioni e le premure del Capo dello Stato, di colui cioè che dovrebbe essere il supremo garante della legalità costituzionale?
Lo stravolgimento della Costituzione in direzione dell'autoritarismo e di un'ulteriore personalizzazione della politica (presidenzialismo) è funzionale da un lato alla sopravvivenza di ceti politici altrimenti destinati ad una inesorabile eclissi e dall'altro, e soprattutto, al completamento del disegno delle oligarchie economiche mondiali per la ristrutturazione della società europea ed italiana nel senso del più feroce capitalismo liberista, cancellando definitivamente diritti conquistati attraverso secoli di lotte, perpetuando precarietà, disuguaglianza e miseria, dotandosi degli strumenti normativi per una più efficace repressione del dissenso e del conflitto.
Ma di fronte al proposito di smantellare le Costituzioni antifasciste europee, improntate a valori sociali, perché d'impaccio alle ragioni del mercato e alla modernizzazione dell'economia (leggi interessi del grande capitale), proposito esplicitato brutalmente nel rapporto di Jp Morgan, giocare unicamente in difesa non serve. Preservare la Costituzione italiana è condizione necessaria ma non sufficiente. Negli ultimi trent'anni – in vigenza della Costituzione – sono stati cancellati diritti, imposta una precarietà generalizzata (ed esistenziale) ai lavoratori, trasferite enormi quote di ricchezza dai ceti subalterni alla rendita e al profitto, smantellato il welfare, dismessa l'attività dello Stato nell'economia regolatrice dell'iniziativa privata e volta alla diffusione di ricchezza e occupazione. L'ultima straordinaria vittoria politica popolare – quella del referendum per l'acqua pubblica – è stata occultata, depotenziata, disattesa, boicottata.

lunedì 12 agosto 2013

Appello internazionale contro la criminalizzazione del movimento NoTav

alt Appello internazionale di docenti e intellettuali contro la criminalizzazione del movimento No Tav
Ringraziamo con calore tutte le firmatarie e tutti i firmatari, e in particolare Silvia Federici (della Hofstra University, New York) per aver promosso questo appello.
Pubblichiamo la traduzione italiana dell’appello e di seguito la versione originale.




Movimento NO TAV di nuovo sotto attacco
Da vent’anni nelle montagne del nord-ovest Italia, non lontano da Torino, un potente movimento è cresciuto, resistendo al piano del governo italiano di costruire una linea ferroviaria ad alta velocità che, oltre ad essere molto costosa ed economicamente inutile, distruggerebbe certamente l’ambiente montano. Più e più volte il movimento NO TAV, ormai ben conosciuto in tutta Europa, è stato oggetto di attacchi da parte delle forze dell’ordine e dell’esercito, oltre ad essere oggetto di una campagna denigratoria da parte dei politici di praticamente ogni colore. Tuttavia, così forte è stata la determinazione del popolo della Val di Susa e dei suoi numerosi sostenitori nel resistere a questo attacco alla loro terra e alle loro vite, che finora nessuna vera costruzione ha avuto luogo e tutto ciò che le aziende responsabili del progetto hanno raggiunto è stato quello di recintare migliaia di ettari di terra, appartenenti alla popolazione locale, con filo spinato e poliziotti.
È ormai generalmente riconosciuto, anche a livello dell’UE, che la costruzione della linea ad alta velocità sia inutile, al punto che alcuni  dei paesi partecipanti si sono già ritirati dal progetto. Tuttavia, il governo italiano ha ulteriormente intensificato il suo attacco contro la resistenza al TAV, con la piena militarizzazione della Val di Susa. Come hanno più volte denunciato gli abitanti di questa bellissima valle storica, situata vicino al confine con la Francia e centro della resistenza partigiana al Fascismo e al Nazismo negli anni ’40, nessuno sforzo è stato risparmiato per reprimere ideologicamente e fisicamente la legittima protesta dei residenti della valle, la quale dovrebbe sopportare ogni giorno le conseguenze del TAV. Il territorio della Val di Susa è già stato interamente ricoperto di gas lacrimogeni, e molti sono stati arrestati, feriti, e alcuni sono addirittura morti a causa della scandalosa determinazione del governo nel completare questo lavoro indipendentemente dalle sue conseguenze devastanti per la popolazione della valle.
Ora un nuovo violento attacco contro il movimento No Tav è in corso, il che richiede una risposta chiara da parte di tutti coloro che, dentro e fuori l’Italia, credono che la distruzione sistematica del nostro ambiente e la violazione dei bisogni e delle esigenze più elementari della gente siano crimini che riguardano tutti e tutte noi e che non dobbiamo tollerare.
Lunedì mattina, 29 luglio, la DIGOS – il ramo politico della polizia – ha fatto irruzione in decine di abitazioni a Torino e in Val di Susa. Dodici compagni e compagne sono stati costretti ad aprire le loro case agli agenti, che hanno poi proceduto nella ricerca di materiali compromettenti, presumibilmente legati alla loro protesta contro la recinzione dei terreni della valle con reti di filo spinato. Incaricata di cercare esplosivi e altre armi, la polizia ha fallito in questo obiettivo, ma ha sequestrato tutti i materiali audiovisivi e atti alla telecomunicazione che potevano trovare, chiaramente il vero obiettivo della ricerca. Come ha detto uno degli attivisti perquisiti: “Sono venuti per le armi, se ne sono andati con i computer e telefoni”.

sabato 10 agosto 2013

iL CORAGGIO DI ATTRAVERSARE IL DESERTO

di Giandiego Marigo

Oggi ci troviamo stretti, fra un’antica ottusità Marxista-leninista, una pseudo apertura social-democratica (del tutto revisionata ed in parte inventata al momento) ed un rampante liberalismo-democratico in salsa multimediale.

Ci troviamo, inoltre, a dover fare i conti con un mondo che ha scoperto internet e che lo scopre sempre di più con le sue numerose positività e le altrettanto numerose magagne. Ma è nelle definizioni forzate lo spazio del nuovo? È nella infinita rielaborazione di definizioni vetuste la sua prospettiva?

La mania della ricerca di nuovi soggetti, per esempio, riproposti per altro da vecchie segreterie, che partano da bandiere cadute e premettano regole antiche ha qualche senso? Oppure dovremmo trovare il coraggio di ammettere l’arretramento ed iniziare, con infinita pazienza e determinazione l’attraversamento del deserto?

Non è forse nei contenuti la reale potenza di ogni pensiero!

Sono maggiormente importanti le definizioni oppure ricopre centralità il senso di quello che andiamo dicendo e quindi i comportamenti, le scelte di vita, gli esempi ed i nuovi rapporti che ne conseguono?

A questo punto sin troppi abbandoneranno con un cenno di fastidio e di noia, a loro arrivederci più avanti.

Perchè io sono convinto che il socialismo libertario non leninista debba giocare un ruolo centrale in questo cammino, che non è rifondazione, ma rinascita?

Perchè esso contiene il meglio di quell’onda di rinnovamento che restò sottesa agli anni della “rivolta”. In questa tradizione stanno gli aspetti migliori di quegli anni e soprattutto le migliori capacità di vedere , sentire ed analizzare., quindi in ultima analisi (mi si perdoni il gergo sessantottesco) quella che potremo definire “sensibilità spirituale”, in quel solco si muovono e nascono gli Agosti, i Terzani .ma anche i Capitini, i Rosselli. I Gobetti…I Pertini, i Sofri, i Capanna...I Rostagno (solo per parlare degli anni più vicini a noi)

La stragrande maggioranza dei contenuti più innovativi e libertari può essere compresa, senza alcuna difficoltà, in questa visione. Sebbene essa non debba diventare peso ed obbligo nel cammino (non semplice e niente affatto comodo)) verso l’AreA di Progresso e Civiltà è , senza alcun dubbio il “bagaglio a mano” che ogni esploratore dovrebbe avere per iniziare questo viaggio. Viaggio, per altro, che per moltissimi aspetti è già iniziato e che ci viene imposto dalla “emergente” onda liberal-democratica (per gli amanti delle definizioni) che pur non avendo la visione storica della tradizione socialista e libertaria (fondamentale) riesce a porre alcune domande ed urgenze che non possono e non debbono essere aggirate.

Personalmente, pur nella pochezza del mio cuore malato e malmesso, io questo viaggio lo farò ed userò come veicolo e facilitatore il “Movimento Radical-Socialista” con un’attenzione , non speculativa, ad M5S, non sto cercando adepti, ma compagni di viaggio, non sto vendendo tessere ma proponendo un’idea ed una visione.