Tagli a scuola pubblica e nuovi fondi alle private? Parte oggi l'iniziativa da PDL, Lega e MPA
contributo inviato da Luca_rinaldi il 11 maggio 2009
La mozione arriva da una trentina di deputati del PDL (tra cui Cicchitto e Cota, due uomini di punta dell'entourage del Presidente del consiglio), Lega e Movimento per l'autonomia. In sintesi la mozione è semplice: una richiesta al governo di incrementare lo stanziamento dei fondi destinati alle scuole paritarie.Tremonti sarà contento, visto che ha la possibilità di rifarsi davanti ai vescovi italiani, in collera con lui dopo la finanziaria 2009 e i tagli per 133,4milioni di euro. Peccato che 120 sono stati poi restituiti.
Mancano quindi all'appello 13,4milioni di euro, ai quali la scuola paritaria non vuole rinunciare. Quindi i promotori dell'iniziativa chiedono al governo "di adottare iniziative per recuperare le risorse mancanti affinché la situazione dei finanziamenti alla scuola paritaria per l'esercizio finanziario del 2009 ammonti sostanzialmente a quelli assegnati nell'esercizio finanziario 2008": circa 500 milioni. Cifra che ai gestori delle paritarie sembra insufficiente e che potrebbe essere incrementata di altri 100 milioni.
Si accodano poi anche UDC, che chiede il reintegro totale dei fondi e l'IDV che chiede al governo di ""sostenere lo sviluppo dell'iniziativa privata nel settore formativo nell'ambito di una politica di sostegno dell'intero sistema scolastico nazionale, nel quale pubblico e privato siano coordinati nell'ottica di un sistema unico, parificato ma omogeneo".
Tutto in nome della finta di libertà di scelta educativa delle famiglie. Intanto si continua a togliere fondi alla scuola pubblica. Si portano al privato, che, per quanto possano intervenire sgravi fiscali, le iscrizioni saranno sempre a rette altissime, con la conseguenza di impedire alle nuove generazione di proseguire con gli studi se papi non può finanziare.
Se la scuola è privata perchè dovrebbe chiedere finanziamenti statali? I tagli vanno fatti solo alla scuola pubblica? Per non parlare poi dell'incostituzionalità di queste richiesta. Vedremo cosa se ne farà.
L.
(da "il cannocchiale.it"- Chiarelettere)
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