Secondo i dati dell'Eurostat, l'Ufficio Statistico della Commissione Europea, pubblicati oggi 18 gennaio 2010 e riferiti al 2008, il 19% degli italiani è a rischio di povertà (e per la fascia d'età da zero a diciassette anni, la percentuale arriva al 25%). Si tratta di risultati peggiori della media europea e destinati ad aggravarsi ulteriormente nel 2009 considerando la crisi occupazione che ha caratterizzato l'anno appena trascorso.
Questa è una notizia che meriterebbe la prima pagina di tutti i giornali, approfondimenti e discussioni e ben più di un breve richiamo sui tg, nei rari casi in cui avviene.
Questi sono anzi dati e fatti su cui andrebbe costruita la riflessione e l'azione politica di tutti i partiti.
Dell'attuale maggioranza di governo, se davvero avesse intenzione di affrontare i problemi del Paese, ma soprattutto dei partiti di opposizione che dovrebbero tenerne conto per determinare i contenuti di un'alternativa politica e per interpretare la società ed identificare i ceti sociali di cui prioritariamente vogliono ricercare il consenso.
Ma i partiti, si sa, sono troppo presi dalle discussioni sulle alleanze per le regionali, su Craxi delinquente o statista, sul salvacondotto giudiziario di cui ha bisogno il Presidente del Consiglio, per occuparsi della vita delle persone.E persino coloro che si propongono di mobilitare e rappresentare la società civile con l'obiettivo di scuotere e rivitalizzare le opposizioni preferiscono trastullarsi tra flash mob e palloncini viola piuttosto che porre come prioritarie le questioni reali che investono il nostro Paese.
http://www.rassegna.it/articoli/2010/01/18/57102/italia-sempre-piu-povera-ripresa-lontana
http://epp.eurostat.ec.europa.eu/cache/ITY_PUBLIC/3-18012010-AP/EN/3-18012010-AP-EN.PDF
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