La finanza non deve essere rassicurata, ma messa in condizioni di non nuocere, così scrive Mario Pianta su Sbilanciamoci.info .
Questa crisi che sta facendo precipitare nel baratro Stati e Popoli è la crisi del capitalismo, della globalizzazione, della finanza dei pescecani che ha preso il sopravvento sull'economia reale, di un sistema in cui si fanno profitti speculando con il denaro e non più con la produzione di beni e servizi, del finanzcapitalismo come lo definisce Luciano Gallino.
Non si capisce per quale motivo dovremmo suicidarci per difendere un sistema che condanna alla miseria e alla fame gran parte dell'umanità, che pretende di demolire le conquiste sociali che alcuni popoli hanno ottenuto attraverso secoli di lotta e di impedire che diventino patrimonio di tutta l'umanità, che si alimenta di terrificanti conflitti militari, che sta conducendo il nostro pianeta al collasso e alla distruzione con produzioni e consumi fondati sullo sfruttamento insensato e folle delle risorse naturali.
Come si può pensare che accettando le regole del gioco (il ricatto) di chi ci ha condotto fino a questo punto potremo salvare le nostre economie e le nostre condizioni di vita?
Eppure l'Europa, questa Europa che tradisce le sue ragioni fondanti e la sua civiltà e la sua cultura secolare ci dice che non ci sono alternative e tutte le forze politiche presenti nel Parlamento italiano accettano passivamente i paradigmi di questo sistema, dando il via libera, sotto la spinta del Presidente Napolitano (quello che negli anni '80 inciuciava con Craxi e la cui corrente veniva finanziata da Berlusconi) e plaudendo al 'proprio senso di responsabilità', ad una manovra finanziaria inefficace ed ingiusta.
L'informazione mainstream, gli economisti e gli opinionisti 'liberali' indicano quella che ritengono l'unica strada da percorrere: liberalizzazioni, smantellamento di quel poco che è rimasto della presenza pubblica nell'economia (ENI, ENEL, Finmeccanica, aziende municipalizzate), taglio delle spese sociali (pensioni, sanità, scuola), cancellazione dei diritti dei lavoratori in nome della flessibilità e della competitività. Senza alcun pudore nel contraddire la volontà popolare per la tutela e valorizzazione dei beni pubblici emersa nei recenti referendum.
Tutto questo nella speranza di tranquillizzare i mercati e quietare gli speculatori: una sorta di sacrificio umano in nome del Dio Mercato. E facendo finta di ignorare che determinando il peggioramento delle condizioni di vita della maggioranza dei cittadini e l'incremento delle diseguaglianze sociali, privando la mano pubblica di aziende e di patrimoni attraverso cui poter indirizzare la politica economica, industriale e sociale, inseguendo una ormai impossibile crescita, si causerà un ulteriore impoverimento del Paese e dunque la maggiore e fatale incidenza del debito.
Quanto ci viene prospettato dagli 'esperti' è tanto più inaccettabile con una casta politica italiana screditata da innumerevoli scandali, da una legge elettorale che impedisce agli elettori di scegliere i propri rappresentanti. Si può pensare che saranno costoro a salvare l'Italia? Ministri ed esponenti politici nominati per i servizi di vario tipo (tra cui quelli sessuali) forniti al Presidente del Consiglio ed alle oligarchie dominanti o coinvolti, almeno moralmente, almeno per le frequentazioni, in cricche, cosche, logge massoniche dedite alla depredazione delle risorse pubbliche?
Nel momento in cui si chiedono duri sacrifici ai cittadini la prima riforma dovrebbe essere ridurre i costi della politica, allontanare dal Parlamento e dal Governo – a livello nazionale e locale - i politici sotto inchiesta e statuire l'ineleggibilità e l'incompatibilità con le cariche pubbliche per coloro che hanno conflitti di interesse, processi pendenti e ancor di più condanne passate in giudicato, imporre un numero massimo di mandati, ridurre la pletora di soggetti che vive di politica e gli stipendi di cui beneficiano, eliminare gli enti inutili (a cominciare dalle province), diminuire i finanziamenti elettorali e cancellare tutti gli sperperi nei quali sguazzano i politici (auto blu, voli di stato, vitalizi, scorte, consulenze, ….).
Solo una nuova classe politica onesta e non compromessa può affrontare i veri problemi di questo Paese: non le pensioni di invalidità o la sanità e la scuola pubblica ma la corruzione, l'evasione fiscale, le mafie, i privilegi delle caste, i soldi regalati al Vaticano, gli sprechi e le inefficienze del settore pubblico.
E solo una nuova classe politica può sbattere il pugno sui tavoli europei per imporre che ci si opponga alla speculazione, non lisciandogli il pelo ma impedendogli di nuocere: tassando le transazioni finanziarie speculative, ponendo limiti alla libera circolazione dei capitali, garantendo il debito dei Paesi membri dell'euro ed operando per ridurre al minimo la quota del loro debito detenuta all'estero (o almeno fuori dall'Europa) vera fonte di instabilità come ci dimostra il caso del Giappone (al riparo dalle tempeste finanziarie nonostante un debito pubblico a livelli record nel mondo proprio perché quasi totalmente in mano ai propri cittadini), finanziando anche con l'emissione di nuova moneta politiche sociali e per il lavoro. C'è chi ha le idee ben chiare (e giuste) al riguardo: Sbilanciamoci, Viale, Ferrero, il citato Gallino, Jacopo Fo per citarne solo alcuni.
Ma è evidente che questa nuova classe politica non è all'orizzonte o ha un ruolo meramente marginale, almeno fino ad ora. Una volta fatto fuori (e se fatto fuori ....) Berlusconi (tra un mese, sei mesi o nel 2013) chi può illudersi che il centro sinistra di Bersani, Letta e magari Casini e Fini farà una politica diversa da quella che vogliono i mercati e gli speculatori e cioè antipopolare e nel segno del liberismo? Anzi, sotto certi aspetti, libero dalle pendenze penali e dal conflitto di interessi di Berlusconi, giovandosi dei cavalli di razza della cultura 'liberale' (Mario Monti? Tito Boeri? Giavazzi? Ichino?) ben più competenti ed abili dei mentecatti e delle nullità che compongono il PDL e la Lega, appare ancora più pericoloso.
Serve allora una grande mobilitazione popolare estesa a tutta l'Europa che obblighi i ceti politici e dirigenti al cambiamento delle politiche economiche affinché vadano realmente a vantaggio dei cittadini. Servono sindacati (in Italia non la CISL e la UIL ovviamente, non la CGIL della Camusso che sa solo tirare la volata ad un futuro governo del PD) che sappiano promuovere una battaglia comune a tutto il continente.
Serve dunque scendere in massa sulle piazze per impedire che questa crisi, determinata da parassiti, speculatori e delinquenti, venga fatta pagare a chi non l'ha provocata: ai lavoratori, agli studenti, ai pensionati, ai disoccupati, ai disabili.
Con il referendum sull'acqua abbiamo dimostrato che se uniti i cittadini possono vincere: se non ora quando?
Siamo italiani e sappiamo solo fare chiacchiere,ma le chiacchiere stanno a zero.
RispondiEliminaBisogna fare come stanno facendo in spagna e come hanno fatto in Islanda.
Noi siamo la base e siamo i più forti in termini di numeri e volontà.
Bisogna organizzarsi e scendere in piazza con le tende e sbaraccare solo quando si accetteranno le nostre condizioni perchè sono le sole che vadano considerate in quando le maggiori a discapito delle varie caste che ci sono in Italia che opprimono i già moribondi italiani che si attaccano ancora al tozzo di pane duro che hanno nel cassetto.
La terra e tutto ciò che risiede su di esse appartiene a tutti noi e la dobbiamo dividere in modo equo.
Diciamo NO! con fermezza a tutto ciò che sta succedendo e impegniamoci tutti quanti a far valere la nostra volontà per svoltare in un futuro nuovo fatto di VERI diritti civili e umani per tutti.
No gli italiani non sono capaci di sfruttare internet come hanno fatto in Tunisia e non hanno il coraggio di opporsi come hanno fatto i nordafricani, che ci hanno fatto capire col loro esempio che se tutti ci si riunisce in un unico pensiero che è quello di cacciare sfruttatori come quelli che abbiamo oggi al governo, ci si riesce. E con l'insistenza che hanno questi a rimanere a tutti i costi attaccati al proprio incarico istituzionale anche di fronte a tutta una serie di denunce che sembra sia in media una al giorno, l'unico modo per cacciarli sia proprio tramite una reazione unanime da parte del popolo italiano, ma dove sta questo popolo? Sa solo lamentarsi? Forse non è ancora arrivato alla canna del gas?
RispondiEliminaBell' articolo e buoni propositi, ma con la voracità e mancanza di rispetto che sono caratteristiche specifiche della gente italica, sarà molto difficile raggiungere questi risultati.
RispondiEliminaE' vero che se non si comincia non si arriverà mai , ma non vedo gente o giovani, all'orizzonte, che sgomita per farsi largo e disarcionare dal potere questo vecchiume che sa di muffa e continua a spadroneggiare con la politica del "CLIENTELISMO E DEL RICATTO".
Ce l'abbiamo nel sangue questo comportamento, quindi ci vorranno anni e generazioni o rivoluzioni feroci, prima del cambiamento.
Se una manovra così l'avessero fatta in francia, non c'era più la torre Eiffel. Però la priorità , come ha detto il prmier, è votare no all'arresto del deputato Papa. Parolo sue testuali : sarebbe un precedente pericolosissimo non possiamo permettere che un deputato sia arrestato! QUESTO MI SPINGE A DIRE ANCHE A ME, IN PIAZZA!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaSi può azzerare il debito dello Stato?
RispondiEliminafatto dai farabutti Che ci hanno Governato direi di si.
Mi sono posto spesso questa domanda, se in passato ho fatto dei debiti
Li ho sempre pagati con interessi salati.
Chi Governa spesso ci ricorda
che ogni Italiano, anche i nascituri, hanno un debito di euro 30.000,00
Dato che i miei debiti li ho estinti pagandoli
Chiedo a chi si è permesso di fare debiti a nome mio, di pagarli.
Dopo farei un referendum per mandare a casa tutti i Politici
servi delle lobby sostituendoli con le MASSAIE veri ministri dell’Economia
Laureate a L’università della Vita, dove gli esami si danno tutti i giorni
Con stipendi, che quando va bene ammontano a Euro 1200,00 al mese.
abituate come sono a eliminare il superfluo, in breve tempo il debito Pubblico tornerebbe in pari,
assicurando una vecchiaia dignitosa a tutti i Lavoratori.
Dopo metterei in conto i danni hai (Parassiti Bianchi -Rossi e Neri -) che ci hanno dissanguato in questi 63 anni di Repubblica.
Gestendo le risorse con oculatezza , potremmo vivere senza essere ricattati, da chi gestisce i capitali sottratti al Popolo con le ruberie.
L'Italia detenendo il 60% del patrimonio Artistico Mondiale, potrebbe vivere in prevalenza di Turismo
E di prodotti ha marchio DOC.
Se non li mandiamo via , questi Parassiti troveranno il sistema di privatizzare tutti i beni dello Stato, lasciandoci in mutande. svegliateviiiiiiiiiii VITTORIO
sono d'accordo con te Vittorio, svegliamoci...........
RispondiEliminaVisto che dobbiamo, dico DOBBIAMO, rassegnarci ad una dittatura che con faccia tosta ci dice che invece siamo in democrazia, allora visto che siamo in democrazia, allora democraticamente, se non ci sentiamo rappresentati da questo esecutivo e nemmeno ci sentiremmo rappresentati da altri che sono all’opposizione, noi cittadini se non vogliamo agire come quelli del nord africa, allora cerchiamo di rappresentarci da soli. Si sceglie attraverso internet un rappresentante di cittadini per ogni regione e si va a parlare col Presidente della Repubblica per ra-gionare sul fatto che gli italiani versano le tasse come la legge vuole, per pagare i servizi che lo Stato deve assicurarci, invece le nostre tasse arrivano da tutte le parti, pagano di tutto tranne che i nostri servizi per cui vengono pagate. Con queste leggi, che per noi sono un “corda al collo” sempre più stretta, man mano che questo esecutivo va avanti, rende la maggioranza dei cittadini sempre più poveri, e visto che non ci sentiamo più rappresentati, vogliamo farlo da soli e chiediamo aiuto al nostro Presidente che ci dia una mano in qualità di rappresentante di tutto uno Stato che sta soffrendo perché questo esecutivo è cieco e sordo alle sofferenze di un intero popolo e pensa solo ad ingrassare gli ingranaggi delle proprie tasche. Noi se questo esecutivo non cambia politica, non siamo disposti a pagare un solo euro di tasse. Se vogliono continuare a fare i nobili sfruttatori della plebe, che saremmo noi, che si paghino loro stessi le tasse per i loro lussi, perché noi si è deciso di rispondere con un definitivo NO !!!!!
RispondiEliminaDitemi voi cosa ne pensate. Piuttosto che continuare a parlare, parlare inutilmente con critiche insulse e amorfe è meglio prendere iniziative non violente e forse più costruttive. Chiedo un vostro parere, io non ho un sito web, grazie.