"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)

martedì 8 settembre 2009

Vecchie stragi e nuovi complotti

Finalmente ci siamo, Berlusconi ha sputato il rospo.
La cospirazione ai suoi danni è consegnata alla pubblica gogna.
Il risveglio delle procure su antiche stragi è l’evidente sintomo di un’eversione in atto.
Così, in buona sintesi e quasi testualmente, il ‘nostro’ (secondo lui) Presidente del Consiglio.

Oggi (così ho capito, ma correggetemi se sbaglio) il brufolo Berlusconi ha denunciato pubblicamente il fegato malato del Paese.
Della serie ‘io sono solo un brufolo. Bruttissimo e ripugnante, lo so, ma in un certo senso sono l’ultimo arrivato. Vogliamo parlare del fegato? Va bene, raccontiamo dell’incidente.. Volete davvero? Sicuri che vi convenga?’
Non faccio fatica ad immaginare lo stato d’animo dei nostri impavidi e gagliardi complottardi, destinatari diretti del suo laconico messaggio, improvvisamente tutti ignudi innanzi al Paese.

Fortunatamente per loro e per il brufolo Berlusconi (ma il brufolo questo lo sa), il Paese è ormai talmente miope e drogato che non riesce neanche più a capire con chi stia andando a letto.
Neanche le gerarchie vaticane si pongono più il problema.
Chi c’è, c’è.

La questione è fra di loro e i messaggi, se ci sono, sono in codice.

Non ho la presunzione di propormi come analista od opinionista, ma come semplice e indifesa cittadina osservo perplessa e preoccupata la squallida, degenerata, insulsa e volgare realtà, cui siamo, nostro malgrado, costretti ad assistere.

In questi ultimi giorni, con la complicità infedele di telecamere e microfoni sempre più osceni e miserevoli, stiamo assistendo ad una guerra senza esclusione di colpi e senza Generali.
Piccoli e patetici eserciti di mercenari, senza esperienza, senza talento e senza guida si stanno scontrando in campo aperto, ma piccino, consumando una battaglia priva di rilievo nella guerra del villaggio globale.
Non ha nessuna importanza chi vincerà questa battaglia, sarà comunque una vittoria di Pirro.

Il mondo è cambiato.
L’Italia è sempre la stessa, fregnona più che mai.
Non mi sorprende che la mediocre classe dirigente del Paese continui a ragionare e a litigare secondo vecchi ed ormai superati schemi.
Ci sono politici italiani falliti, come D’Alema, che ancora sognano, vattelappesca perché, di passare alla storia come grandi (secondo loro) Andreotti.

Magari mi sbaglio, ma è mia profonda convinzione che i patetici protagonisti di questo indegno condominio non siano altro che dei burattini manovrati dall’alto.
Mentre assistiamo beoni alla squallida messa in scena, temo che, in Italia, come altrove, stiano scompostamente manovrando nel buio massonerie senza bandiere, senza confini e senza scrupoli.
Nel villaggio globale della finanza virtuale e corrotta, nazioni e servizi segreti non hanno più cittadinanza, né potere, almeno non quelli che eravamo abituati a vedere nei film americani

E mi chiedo se le gerarchie vaticane, come me, si stiano interrogando sulla reale ed ancora attuale forza di una Chiesa sempre meno autorevole e convincente, compromessa da una finanza vaticana consegnata alla storia come totalmente inaffidabile, sporca e ripugnante e proposta al futuro come inadeguata e stantia, incapace di innovare e rigenerare se stessa e divisa al punto da non saper prendere posizione neanche quando è spiritualmente e pubblicamente chiamata in causa.
Mi chiedo se le gerarchie vaticane si rendano conto del patrimonio umano e di valori che, in un momento cruciale, sono richieste di svendere per un provinciale piatto di lenticchie e se riescano a comprendere e se abbiano contezza dell’enormità e dell‘universalità degli umili cristiani, utilmente ed autenticamente impegnati in tutto il mondo, a dispetto di qualunque lotta di potere.

Ma torniamo a noi e all’italietta, apolitica, leghista e puttaniera cui siamo tristemente o inconsapevolmente abituati.
Oggi, le dichiarazioni purulente del brufolo hanno reso pubblico quanto i complottardi stavano cercando di gestire al buio.
La vanità dei mediocri è come le sabbie mobili, fosse per lei inghiottirebbe tutto.

Se mai esistesse un giudice, ecco, io gli direi:
‘Vostro onore, mi oppongo!’

Il faticoso e rischioso impegno di magistrati fedeli solo alla ormai dimenticata Repubblica può forse divenire oggetto di meschine lotte di potere, senza esclusione di colpi e senza pudore?
Quale giurato potrebbe mai, in piena coscienza, nascondere al mondo l’onore di quei cittadini, riconosco, pochi, ma a maggior ragione gloriosi, nel difendere la verità e la giustizia e nel combattere la menzogna e l’ipocrisia?

Sappiamo di quali e quante cattiverie ed ingiustizie sia capace il mondo, ma ciò non fa che rendere più grande il sacrificio e l’impegno dei puri.

Non sono forse questi i valori che danno lustro alle istituzioni nate da una storia dell’umanità sporca di sangue e di ingiustizie?

Quali valori stiamo difendendo, se non i diritti umani di cui siamo tutti custodi?



Caro brufolo,
non mi interessa spremerti, mi fa anche schifo, so che esploderai da solo.
E da solo ti lascio nella tua triste infezione.

Io sono e resto al fianco dell’Italia che non si arrende.
Io sono con quei magistrati che non si vendono al miglior offerente, che non si sono fatti usare da te e non si faranno usare dai tuoi ridicoli contendenti.
Io sono con quei magistrati che non perdono tempo a spremere, per opportunismo o per piaggeria, un brufolo destinato a riformarsi, ma che sono pronti ad intervenire per un trapianto del fegato, affinché non vi siano più i tanti, troppi brufoli di questo Paese, che il loro nome sia Riina, Provenzano, Schiavone o Badalamenti, ma soprattutto i più purulenti ed imbarazzanti Mussolini, Andreotti, Craxi o Berlusconi...

Sappi, brufolo, che quei magistrati non sono soli.
Forse siamo in pochi a far loro da scudo, ma ci siamo.
Forti, come tu non hai mai potuto neppure sognare per te stesso..
Tu, povero diavolo senza costrutto, senza donne e senza figli, figli venduti mille volte dai tuoi troppi spergiuri.

Il 26 Settembre 2009, l’Italia democratica e repubblicana sarà a Roma, in piazza Esedra alle ore 14,00 per esigere la verità sulle stragi e per sostenere i magistrati, quelli veri, della Repubblica italiana.
Che nessuno si lasci ingannare e che nessuno ceda!

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