Che il governo delle destre stia subendo un attacco forse decisivo si percepisce dalle tetre facce degli esponenti di Forza Italia, Berlusconi in primis, e dalle dichiarazioni forsennate a cui si lasciano andare (dai farabutti del Premier al moriammazzato di Brunetta diretto ai complottardi di sinistra). Meglio di qualunque dichiarazione politica esprimono il terrore per un terremoto imminente.
Al contrario gli esponenti della Lega pur non lesinando minacce ed attacchi a nemici immaginari o reali (al Vaticano ipotizzando di abolire il Concordato, agli Stati Uniti chiedendo il ritiro delle truppe in Afghanistan, alla mafia accusandola di essere all'origine del 'complotto' contro Berlusconi) danno l'impressione di mantenere lucidità e tranquillità. Eppure se le scosse preconizzate travolgessero Berlusconi anche il loro ruolo nell'ambito del governo e della maggioranza verrebbe meno.
Hanno già ricevuto compensi e rassicurazioni da coloro che vogliono far fuori Berlusconi? Oppure hanno pronta fin d'ora una strategia per proseguire nella lotta per la secessione e si accingono a sfruttare l'occasione del cambio di governo per aizzare i propri seguaci ed incrementare ulteriormente i consensi elettorali? O, ancora, avendo intenzionalmente perseguito per mezzo dell'alleanza con Berlusconi la politica del 'tanto peggio' (per l'Italia) 'tanto meglio' (per loro e la folle idea di dividere l'Italia) , ritengono che l'opera di distruzione dell'Italia sia già arrivata a un punto di non ritorno?
Nessun commento:
Posta un commento