Apprendo dai giornali on-line che l'Avvocato dello Stato Glauco Nori, nella memoria difensiva depositata in vista della decisione che il prossimo 6 ottobre dovrà prendere la Corte Costituzionale sul Lodo Alfano, è arrivato addirittura a dire che l'eventuale bocciatura del lodo, cagionerebbe gravi danni a Silvio Berlusconi, che potrebbe trovarsi costretto a dare le dimissioni.
Vorrei ricordare all'Avvocato Glauco Nori, che in quanto Avvocato dello Stato, è chiamato a tutelare l'interesse degli italiani, dai quali è retribuito, in un giudizio di costituzionalità innanzi alla Corte costituzionale.
Il suo assistito non è Silvio Berlusconi.
Sono inoltre certa che il suddetto Avvocato ha piena contezza del degrado che il nostro Paese ha raggiunto in ragione della assurda presenza di un piduista a Palazzo Chigi.
Sono altresì certa che l'Avvocato si rende perfettamente conto della gravità dei reati già in passato contestati al soggetto in questione, con procedimenti ed esiti segnati da un grottesco corto circuito politico-giudiziario delegittimante per le istituzioni, ferale per la democrazia e devastante per l'interesse dello Stato.
Senz'altro l'Avvocato si rende anche conto della gravità delle attuali imputazioni a carico del medesimo soggetto e della imprescindibile necessità di fare su di esse piena luce nell'interesse del Paese.
Nella confusione concettuale che da anni affligge, deformandola, ogni questione politica, istituzionale e giudiziaria, mi permetto di rammentare ancora una volta all'Avvocato Nori, a fronte delle strane argomentazioni da lui addotte, per nulla giuridiche e tutte politiche, che la tutela dell'interesse del Paese si impone ed antepone a qualunque simpatia personale, e che in ragione di essa e solo di essa percepisce uno stipendio.
Faccio altresì notare all'Avvocato Nori che proprio la circostanza di trovarsi egli nella evidente, ma erroneamente ritenuta necessità di difendere la persona fisica e specifica di Silvio Berlusconi, a causa della sua personale situazione giudiziaria contingente, è già di per sé motivo sufficiente ad escludere la costituzionalità del provvedimento in oggetto, oltre a denunciarne l'indecenza e la volgarità 'politica'.
Apprendo, sempre dai giornali on-line, che l'Avvocato Nori ha anche messo nero su bianco, sempre nella memoria difensiva depositata a nome della Presidenza del Consiglio, che se anche la bocciatura del lodo non determinasse le dimissioni di Berlusconi, si potrebbe 'creare una forte corrente di opinione contraria, che rende quantomeno precarie le condizioni personali di serenità che secondo la Costituzione devono essere assicurate all'interessato ed in mancanza delle quali resta pregiudicato l'interesse generale sottostante'.
Immagino che l'Avvocato Nori abbia voglia di scherzare. Forse anche lui, come i giudici costituzionali Mazzella e Napolitano, ha avuto occasione di cenare qualche volta con quel burlone di Berlusconi e ha finito col farsi contagiare.
Non vorrei sembrare scortese, ma ritengo del tutto fuori luogo battute di cattivo gusto in una fase così drammatica come quella che sta attraversando il nostro Paese; e di nuovo mi corre l'obbligo di ricordare all'Avvocato che siamo noi a pagarlo e non lo paghiamo per fare il comico.
E' infatti di tutta evidenza che in un normale Paese democratico, in presenza di imputazioni a carico del Presidente del Consiglio, le dimissioni sono d'obbligo. Ed è questo che infatti accade nei Paesi democratici e quando non accade è altrettanto normale che si crei 'una forte corrente di opinione contraria', anzi, per dirla più propriamente, le eventuali mancate dimissioni in presenza di simili circostanze provocherebbero una somma indignazione ed inquieterebbero ogni spirito democratico e legalitario.
La legalità è infatti conditio sine qua non della democrazia, e questo 'nell'interesse generale sottostante'.
Da ultimo, faccio notare all'Avvocato Nori che nella Costituzione non c'è scritto che se non assicuriamo l'impunità di Berlusconi (impunità che l'Avvocato Nori descrive come 'condizioni personali di serenità' dell'interessato) si compromette l'interesse generale sottostante.
Al contrario, nella Costituzione c'è scritto che è fondamentale che un delinquente non resti impunito, proprio nell'interesse generale.
Non solo, c'è pure scritto che i delinquenti non devono assolutamente andare a Palazzo Chigi, devono invece andare in carcere, dove saranno opportunamente rieducati.
La Costituzione dice infatti che le cariche pubbliche devono essere rivestite da cittadini di specchiata onestà, onorabilità e rispettabilità.
Quindi, nel dubbio che un soggetto sia colpevole di reati, è bene che stia lontano da qualunque carica pubblica, finché la sua posizione non sarà chiarita.
L'avvocato Nori sa bene che la legalità, in quanto premessa e fondamento dello Stato di diritto, non è un principio costituzionale rientrante nella disponibilità del corpo elettorale, tanto meno nel caso in cui lo stesso sia chiamato ad esprimersi, anziché con il voto, come esige la nostra Costituzione, col sistema ormai prevalente del televoto, controllato in via palesemente maggioritaria proprio dall'imputato di cui sopra.
Se dobbiamo fare finta che siamo in una democrazia, perché quella vera non ci è concessa, che almeno si attengano al copione.
Berlusconi deve scoppiare.......
RispondiEliminama non cè un modo di denunciare questa cosa ??..qualcuno che porti il tutto alla corte europea ?? cosa succede se il nodo alfano dovesse davvero essere giudicato costituzionale ?
RispondiEliminaSe la Corte promuovesse il lodo alfano, Berlusconi avrebbe vinto.
RispondiEliminaMa la Corte lo boccerà.
Il problema è che il Berluska sta vendendo a caro prezzo la sua pelle, e chi pagherà?
Pantalone docet..
Se Berlusconi parla, persino Andreotti tace.