Poi, durante il giorno, la routine degli impegni quotidiani cancella il ricordo della notte. Che sorpresa dunque leggere sui giornali on line della massiccia azione notturna dei Carabinieri:
“Arresti nella notte tra i giovani legati al mondo dei rapper e dei collettivi hip pop romani. L’operazione è partita poco prima dell’alba e ha impegnato più di cento carabinieri in molte aree semi centrali e periferiche della Capitale. Scene da film d'azione, con squadre di militari in tenuta da assalto ed elicotteri che volavano radenti illuminando con potenti fari le zone dell'operazione tra cui un'area limitrofa a via Gregorio VII e il perimetro Magliana-Trullo, dove i carabinieri sono intervenuti anche con unità cinofile.
….
Risultato dell'operazione è stato il sequestro di oltre dieci chili di sostanze stupefacenti e la scoperta di una vera piantagione di marijuana all'interno di un appartamento, con piante alte anche due metri.”
Ora forse io sarò anche prevenuto e magari ci sarà qualcuno che è in grado di spiegarmi e giustificare l'imponenza di questa operazione. Ma in un Paese come l'Italia dove quattro regioni sono in mano alla criminalità organizzata peraltro in espansione in molti altri territori del nord e del centro, dove il fatturato stimato dell'illegalità (corruzione ed evasione fiscale) è di centinaia di miliardi di euro, dove è possibile disperdere terribili veleni inquinando mari, sorgenti e campagne con danni irreversibili alla salute delle persone e all'industria turistica e alimentare, dove sono quasi assenti i controlli in materia di sicurezza del lavoro e di illeciti edilizi, a me questo eccezionale dispiegamento di forze, volto a smantellare quella che il Corriere della Sera definisce una piccola rete di spacciatori, sembra qualcosa fuori dal mondo e privo di senso. Ma forse, lo ripeto, sono prevenuto e mi sto sbagliando io.
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