"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)

domenica 22 aprile 2012

Una domanda all'elettore del PD (e agli iscritti della CGIL)



Immagino, presumo che gran parte degli elettori del Partito Democratico si considerino ancora di sinistra o qualcosa di simile
La mia domanda - un po' ingenua, un po' disperata, un po' provocatoria – è semplicemente questa: ma cos'altro devono fare i dirigenti di quel Partito perché i loro seguaci, i loro elettori, i loro simpatizzanti si avvedano che sono stati traditi tutti quelli che sono i tradizionali ideali e valori della sinistra: la giustizia sociale, la laicità dello Stato, il primato del lavoro e dei diritti dei lavoratori, l'attenzione al welfare e alla qualità dei servizi pubblici in particolare della scuola, la probità nell'esercizio delle funzioni pubbliche?
Cosa devono fare ancora per spingere i cittadini che si riconoscono ancora nel Partito Democratico a prendere a calci nel sedere i propri leader, ad agire in prima persona per costruire un nuovo e migliore soggetto politico o quantomeno a guardarsi intorno per capire se nel 'mercato' della politica sia presente qualche offerta alternativa migliore?
Non è bastata l'inerzia colpevole con la quale si è fronteggiato il ventennio berlusconiano (la mancata regolazione – quando guidava il governo - del conflitto di interessi e del sistema televisivo secondo criteri di effettivo pluralismo, l'omessa applicazione o almeno rivendicazione delle cause di ineleggibilità di Berlusconi in quanto titolare di concessioni pubbliche, la pretesa di costruire con il puttaniere di Arcore la nuova Costituzione dalla Bicamerale di D'Alema agli accorati appelli di Veltroni alla fine della seconda esperienza di Prodi)?

Non è sufficiente ora che il PD stia in maggioranza proprio con Berlusconi e Casini (con i quali progetta truffaldini accordi per la modifica della Costituzione e della legge elettorale) per sostenere il governo della macelleria sociale di Monti e della Fornero, che abbia fatto passare la folle controriforma delle pensioni con annesso tradimento per esodati ed esodandi, il pareggio del bilancio in Costituzione negando i principi irrinunciabili che ispirano la nostra Carta fondamentale e per di più senza permettere che tale modifica venisse sottoposta al voto popolare, l'annientamento dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori ultimo baluardo a difesa della dignità e dei diritti di chi opera come dipendente, una gragnola di nuove tasse e imposte per i ceti medio-bassi anziché puntare i piedi a favore di una patrimoniale per i veri ricchi, la conferma delle missioni di guerra all'estero (in violazione dell'articolo 11 della Costituzione così come chiede Napolitano) e l'impegno a carico del bilancio dello Stato di molti miliardi di euro per la fabbricazione degli F35 e per la realizzazione dell'inutile e dannosa TAV in Val di Susa, la completa acquiescenza ai diktat vaticani in tema di unioni di fatto e di erogazioni alle scuole private?
Non serve nemmeno a far venire qualche dubbio il fatto che il PD nel conflitto tra Marchionne e gli operai della FIOM stia dalla parte dei padroni e che nella gestione dei finanziamenti pubblici (il 'mariolo' Lusi è un senatore eletto nelle file del PD), nella selezione dei propri rappresentanti nelle istituzioni (Marrazzo e Merola solo per citare due nomi oltre a quello del reazionario Calearo scelto personalmente da Veltroni), nell'occupazione dei posti di potere (dalla RAI alle ASL fino al famoso 'abbiamo una banca' di Fassino), nell'amministrazione degli enti locali (in cui la mission irrinunciabile è quella di assecondare gli interessi della grande speculazione edilizia e dove ovunque, da Firenze a Napoli, dalla Lombardia alla Puglia, esponenti del Partito finiscono invischiati in storie di corruzione e di illecita gestione della cosa pubblica) sia stata ormai completamente smarrita quella diversità rivendicata da Enrico Berlinguer, uno dei padri nobili della sinistra?
E che dire della CGIL della Camusso? Vale ancora la pena togliersi dalle proprie tasche 100 o 150 euro l'anno per elargirli ad un'organizzazione che non ha alcuna capacità e volontà di difendere e tanto meno estendere i diritti dei lavoratori (si veda al riguardo la ridicola opposizione alla controriforma delle pensioni) e che si contenta della meramente formale riproposizione della parola reintegro nella nuova formulazione dell'articolo 18 quando è chiaro a tutti, a partire da Monti, che si tratta di una garanzia ormai completamente inattuabile?

2 commenti:

  1. Sul problema del PD sono pienamente d'accordo: non è un partito, è una truffa.
    Meno sulla CGIL (della quale sono un iscritto) perché i sindacati hanno un peso differente dalla politica, la fanno in modo 'passivo', non determinano le leggi. A quel punto la responsabilità passa ai partiti ed agli elettori

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  2. Caro Massimiliano
    di fronte all'attacco dei diritti dei lavoratori e degli iscritti della CGIL (pensioni, articolo 18) senza che questo abbia effetti positivi sulla situazione economica generale né che venga 'scambiato' con il miglioramento delle condizioni di precari e disoccupati, per cosa dovrebbe battersi un Sindacato? Non dovrebbe quantomeno minacciare il boicottaggio del proprio partito di riferimento, il PD, alle prossime elezioni?

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