Che coincidenza! Proprio mentre la crisi economica e finanziaria raggiunge i suoi massimi livelli (sia sul piano dei dati macroeconomici - lo spread, la diminuzione del PIL, gli indicatori statistici di produzione e consumi - che per l'incidenza nella carne viva delle persone - l'aumento del costo della vita e la drammatica perdita di potere d'acquisto di salari, stipendi e pensioni, l'aumento della pressione fiscale che grava, alla faccia della promessa equità, soprattutto sui ceti medio-bassi, la disoccupazione, il fallimento a catena delle aziende, il tragico stillicidio dei sucidi di coloro che non hanno più speranze) e il governo Monti persevera senza soste nella propria violenta offensiva antisociale e antipopolare tornano sui grandi media, almeno sulle edizioni online dei grandi quotidiani, tutti i temi e gli argomenti che hanno alimentato l'antiberlusconismo e la lotta contro la casta politica. Non solo la Lega con Renzo Bossi, Belsito e Rosi Mauro, non solo la questione dei rimborsi elettorali, non solo i viaggi di lusso che sarebbero stati pagati dal faccendiere di turno, beneficiato dagli appalti della Regione Lombardia, al 'casto' Formigoni, non solo l'onorevole Milanese inquisito per storie di cricche e di corruzione incaricato alla Camera come relatore (!) del provvedimento sulla finanza pubblica, ma ecco di nuovo le intercettazioni delle olgettine e sul burlesque, il ruolo di cerniera svolto da Dell'Utri tra la mafia e il padrone di Mediaset.
E allora di fronte a tanti motivi di indignazione dovremmo stare ancora a discutere e protestare della controriforma delle pensioni, del tradimento da parte dello Stato degli 'esodati', della cancellazione dell'articolo 18, dell'inserimento in Costituzione, in violazione dello spirito della nostra Carta fondamentale, dell'obbligo del pareggio di bilancio, dell'IMU o del prezzo della benzina? Dovremmo ancora interrogarci di come si possa e si debba cambiare questo fallimentare sistema economico e finanziario che ci viene imposto?
A pensar male si fa peccato ma spesso ci si indovina, diceva Giulio Andreotti (chissà forse era anche lui un complottista ...).
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