Immagino, presumo che gran parte degli
elettori del Partito Democratico si considerino ancora di sinistra o
qualcosa di simile
La mia domanda - un po' ingenua, un po'
disperata, un po' provocatoria – è semplicemente questa: ma
cos'altro devono fare i dirigenti di quel Partito perché i loro
seguaci, i loro elettori, i loro simpatizzanti si avvedano che sono stati traditi tutti quelli che sono i tradizionali ideali e valori
della sinistra: la giustizia sociale, la laicità dello Stato, il
primato del lavoro e dei diritti dei lavoratori, l'attenzione al
welfare e alla qualità dei servizi pubblici in particolare della
scuola, la probità nell'esercizio delle funzioni pubbliche?
Cosa devono fare ancora per spingere i
cittadini che si riconoscono ancora nel Partito Democratico a
prendere a calci nel sedere i propri leader, ad agire in prima
persona per costruire un nuovo e migliore soggetto politico o
quantomeno a guardarsi intorno per capire se nel 'mercato' della
politica sia presente qualche offerta alternativa migliore?
Non è bastata l'inerzia colpevole con
la quale si è fronteggiato il ventennio berlusconiano (la mancata
regolazione – quando guidava il governo - del conflitto di
interessi e del sistema televisivo secondo criteri di effettivo
pluralismo, l'omessa applicazione o almeno rivendicazione delle cause
di ineleggibilità di Berlusconi in quanto titolare di concessioni
pubbliche, la pretesa di costruire con il puttaniere di Arcore la
nuova Costituzione dalla Bicamerale di D'Alema agli accorati appelli
di Veltroni alla fine della seconda esperienza di Prodi)?
Non è sufficiente ora che il PD stia
in maggioranza proprio con Berlusconi e Casini (con i quali progetta
truffaldini accordi per la modifica della Costituzione e della legge
elettorale) per sostenere il governo della macelleria sociale di
Monti e della Fornero, che abbia fatto passare la folle controriforma
delle pensioni con annesso tradimento per esodati ed esodandi, il
pareggio del bilancio in Costituzione negando i principi
irrinunciabili che ispirano la nostra Carta fondamentale e per di più
senza permettere che tale modifica venisse sottoposta al voto
popolare, l'annientamento dell'articolo 18 dello Statuto dei
lavoratori ultimo baluardo a difesa della dignità e dei diritti di
chi opera come dipendente, una gragnola di nuove tasse e imposte per
i ceti medio-bassi anziché puntare i piedi a favore di una
patrimoniale per i veri ricchi, la conferma delle missioni di guerra
all'estero (in violazione dell'articolo 11 della Costituzione così
come chiede Napolitano) e l'impegno a carico del bilancio dello Stato
di molti miliardi di euro per la fabbricazione degli F35 e per la
realizzazione dell'inutile e dannosa TAV in Val di Susa, la completa
acquiescenza ai diktat vaticani in tema di unioni di fatto e di
erogazioni alle scuole private?
Non serve nemmeno a far venire qualche
dubbio il fatto che il PD nel conflitto tra Marchionne e gli operai
della FIOM stia dalla parte dei padroni e che nella gestione dei
finanziamenti pubblici (il 'mariolo' Lusi è un senatore eletto nelle
file del PD), nella selezione dei propri rappresentanti nelle
istituzioni (Marrazzo e Merola solo per citare due nomi oltre a
quello del reazionario Calearo scelto personalmente da Veltroni),
nell'occupazione dei posti di potere (dalla RAI alle ASL fino al
famoso 'abbiamo una banca' di Fassino), nell'amministrazione degli
enti locali (in cui la mission irrinunciabile è quella di
assecondare gli interessi della grande speculazione edilizia e dove
ovunque, da Firenze a Napoli, dalla Lombardia alla Puglia, esponenti
del Partito finiscono invischiati in storie di corruzione e di
illecita gestione della cosa pubblica) sia stata ormai completamente
smarrita quella diversità rivendicata da Enrico Berlinguer, uno dei
padri nobili della sinistra?
E che dire della CGIL della Camusso?
Vale ancora la pena togliersi dalle proprie tasche 100 o 150 euro
l'anno per elargirli ad un'organizzazione che non ha alcuna capacità
e volontà di difendere e tanto meno estendere i diritti dei
lavoratori (si veda al riguardo la ridicola opposizione alla controriforma delle pensioni) e che si contenta della meramente formale riproposizione
della parola reintegro nella nuova formulazione dell'articolo 18
quando è chiaro a tutti, a partire da Monti, che si tratta di una
garanzia ormai completamente inattuabile?
Sul problema del PD sono pienamente d'accordo: non è un partito, è una truffa.
RispondiEliminaMeno sulla CGIL (della quale sono un iscritto) perché i sindacati hanno un peso differente dalla politica, la fanno in modo 'passivo', non determinano le leggi. A quel punto la responsabilità passa ai partiti ed agli elettori
Caro Massimiliano
RispondiEliminadi fronte all'attacco dei diritti dei lavoratori e degli iscritti della CGIL (pensioni, articolo 18) senza che questo abbia effetti positivi sulla situazione economica generale né che venga 'scambiato' con il miglioramento delle condizioni di precari e disoccupati, per cosa dovrebbe battersi un Sindacato? Non dovrebbe quantomeno minacciare il boicottaggio del proprio partito di riferimento, il PD, alle prossime elezioni?