Di Marigo Giandiego(poesia dell'autore)
Mariarca Terraciano, un nome a caso, di una donna a caso, che casualmente ha fatto un gesto estremo per attrarre l'attenzione di un paese annoiato ed indifferente, che ormai non riesce a trovare attenzione per nulla. Gesti estremi, gesti ai limiti. Per difendere “diritti” che ormai hanno nello stesso suono della parola un che di fesso , di falso, di grottesco. Eppure l'anestesia continua! Sì , certo, qualche urlo, un paio di ululati alla Luna! Qualcuno si infiamma e pare che per mezz'ora sia disposto a bruciare il mondo intero, la sua indignazione arde e sembra che da sola possa riportare gli esseri umani alla ragione...Poi il tempo passa, e le televisioni, i giornali, il mondo intero si riempie di parole e di immagini, parole diverse , immagini colorate, tante..e si dimentica, per correre dietro al prossimo gesto, alla prossima notizia eclatante, al prossimo problema inesistente e di Mariarca Terracciano si perderà memoria, si metabolizzerà ed anche il suo gesto estremo diventerà normale, come tante altre cose hanno fatto.
Ed anche questi 150 cc di sangue giornalieri finiranno sull'altare della normalità in questi tempi così anormali...
Normale come un ragazzo che muore in prigione disidratato dopo che l'hanno ammazzato di botte, normale come mille altri avvenimenti che sono diventati normali come un'operazione di normale macelleria al G8, come una nazione intera che fallisce perchè non può più battere la propria moneta, normale come la povertà che avanza, come la disoccupazione sempre in aumento...Ed io inizio a domandarmi se non si sia noi ad essere diventati anormali.
Anche i sensibili, coloro che guardano ed ascoltano, coloro che pensano di pensare, persino loro riescono ad essere distratti, e certamente “sentono" e “soffrono” vivono “compassione”, ma rateale, un poco qui ed un poco là sparsa, nei mille gesti “estremi” che punteggiano ormai la nostra vita “normale” e dimenticano e “normalizzano” cercando di metabolizzare di condividere un atteggiamento generale, anche non volendolo, anche non accorgendosene ed ognuno segue la propria chimera la propria stella maestra, nella speranza che sia quella buona alla disperata ricerca di una Vera Normalità che valga per tutti, che diventi...che so? Una regola di civiltà
Senza il coraggio di comprendere e di ammettere che se un modello sociale entra in crisi sistemica esiste la concreta possibilità che anche la cultura e la filosofia che sottendono possano entrare in una crisi piuttosto definitiva. Senza quel coraggio che consente di ribellarsi.
Dov'è la nostra rabbia??? Ed io non vi sto parlando di inutile violenza senza senso, di quella ce n'è quanta vogliamo e nemmeno del livore che tanto va di moda a sinistra, anche fra noi, che identifica nemici ed avversari in ogni angolo e cerca perennemente vendette e rivolte, NO! Io vi sto parlando della rabbia, quella che vivifica, che aiuta a comprendere, che apre nuovi livelli di connessione, quella rabbia che ci fa crescere e che crea unità che concentra un fine, che crea le premesse per un mondo nuovo. Quella che aiuta a ricordare che non è furia ma esaltazione della ragione, che crea filosofia e necessità di cambiamento, impellente bisogno di modifica, volontà incontenibile di rinnovamento.
E' questa rabbia che io vorrei vedere in tutti noi, quella che fa unità e non divisione che porta a cercare l'altro , il simile , il vicino per fare qualche cosa che fermi questa follia, che costruisca qualche cosa di nuovo e che su questa scorta distrugga il vecchio!
Mariarca Terraciano, un nome a caso, di una donna a caso, che casualmente ha fatto un gesto estremo per attrarre l'attenzione di un paese annoiato ed indifferente, che ormai non riesce a trovare attenzione per nulla. Gesti estremi, gesti ai limiti. Per difendere “diritti” che ormai hanno nello stesso suono della parola un che di fesso , di falso, di grottesco. Eppure l'anestesia continua! Sì , certo, qualche urlo, un paio di ululati alla Luna! Qualcuno si infiamma e pare che per mezz'ora sia disposto a bruciare il mondo intero, la sua indignazione arde e sembra che da sola possa riportare gli esseri umani alla ragione...Poi il tempo passa, e le televisioni, i giornali, il mondo intero si riempie di parole e di immagini, parole diverse , immagini colorate, tante..e si dimentica, per correre dietro al prossimo gesto, alla prossima notizia eclatante, al prossimo problema inesistente e di Mariarca Terracciano si perderà memoria, si metabolizzerà ed anche il suo gesto estremo diventerà normale, come tante altre cose hanno fatto.
Ed anche questi 150 cc di sangue giornalieri finiranno sull'altare della normalità in questi tempi così anormali...
Normale come un ragazzo che muore in prigione disidratato dopo che l'hanno ammazzato di botte, normale come mille altri avvenimenti che sono diventati normali come un'operazione di normale macelleria al G8, come una nazione intera che fallisce perchè non può più battere la propria moneta, normale come la povertà che avanza, come la disoccupazione sempre in aumento...Ed io inizio a domandarmi se non si sia noi ad essere diventati anormali.
Anche i sensibili, coloro che guardano ed ascoltano, coloro che pensano di pensare, persino loro riescono ad essere distratti, e certamente “sentono" e “soffrono” vivono “compassione”, ma rateale, un poco qui ed un poco là sparsa, nei mille gesti “estremi” che punteggiano ormai la nostra vita “normale” e dimenticano e “normalizzano” cercando di metabolizzare di condividere un atteggiamento generale, anche non volendolo, anche non accorgendosene ed ognuno segue la propria chimera la propria stella maestra, nella speranza che sia quella buona alla disperata ricerca di una Vera Normalità che valga per tutti, che diventi...che so? Una regola di civiltà
Senza il coraggio di comprendere e di ammettere che se un modello sociale entra in crisi sistemica esiste la concreta possibilità che anche la cultura e la filosofia che sottendono possano entrare in una crisi piuttosto definitiva. Senza quel coraggio che consente di ribellarsi.
Dov'è la nostra rabbia??? Ed io non vi sto parlando di inutile violenza senza senso, di quella ce n'è quanta vogliamo e nemmeno del livore che tanto va di moda a sinistra, anche fra noi, che identifica nemici ed avversari in ogni angolo e cerca perennemente vendette e rivolte, NO! Io vi sto parlando della rabbia, quella che vivifica, che aiuta a comprendere, che apre nuovi livelli di connessione, quella rabbia che ci fa crescere e che crea unità che concentra un fine, che crea le premesse per un mondo nuovo. Quella che aiuta a ricordare che non è furia ma esaltazione della ragione, che crea filosofia e necessità di cambiamento, impellente bisogno di modifica, volontà incontenibile di rinnovamento.
E' questa rabbia che io vorrei vedere in tutti noi, quella che fa unità e non divisione che porta a cercare l'altro , il simile , il vicino per fare qualche cosa che fermi questa follia, che costruisca qualche cosa di nuovo e che su questa scorta distrugga il vecchio!
La rabbia creativa e produttiva che portò in piazza milioni di giovani passando per la California ed arrivando sino a Parigi a Milano, Roma New York che non bruciava soltanto ma che voleva cambiare il mondo, perchè vedeva la possibilità di un mondo nuovo, perchè aveva un mondo nuovo nell'anima...non ne parlava solo lo vedeva.
Quella rabbia che aveva deciso di essere non violenta , come confido e spero possa essere la nostra.
Una rabbia che riscatti, che permetta a chi la prova di sentirsi qualche cosa più di niente...Io sono un pacifista, convinto e lo ripeto non sto parlando di violenza ma di Rabbia, ho già pagato il mio pedaggio alla violenza e non mi interessa assolutamente di riproporne il fio, ma la rabbia amici quella occorre fratelli, compagni...serve è assolutamente indispensabile a comprendere a chiarire le idee nel marasma inconsulto dei messaggi a mantenere saldo il senso ed il percorso, permettetemi quindi di parlarvene ancora a modo mio, così come abbiamo fatto sino ad ora
HO RABBIA
Ho rabbia !
Per la mia, per la tua dignità
il lavoro, che non ce n’è più per nessuno
Tu sei troppo giovane
sino al giorno in cui sei troppo vecchio
Con la gente, sempre più impoverita, sbandata e stordita
Ho rabbia!
Per questi ragazzi, che non san più chi sono
Che cercan sé stessi in giochi di morte
disperati ed assenti e bullismo demente
Dolore, stupore e nessun rispetto.
Ho rabbia!
Per queste nazioni son tutti impazziti
si ammazzan, fratelli e Caini, fra loro
Assurda ricerca di un totale potere…possesso
Ho rabbia!
Per questi bambini
che non li ama nessuno
nel mondo a morire
di fame o di guerra
d’assurdo o di noia
Per strada o fra buste di droga e di morte
adorano il dio denaro
che è l’unico, poi che gli abbiamo descritto
L’esempio li uccide
molto più di quell’angelo nero
Ho schifo!
Di voi benpensanti costruttori di roghi,
bigotti, assassini
la caccia alle streghe, non è mai finita
Il diverso anche oggi è per sempre bandito
Ho schifo!
Dei telefonini esibiti,
come fosse vitale l’averli
per avere di te qualcosa che dica
E' un uomo arrivato,
è uno importante
Ho dolore! Dolore! Dolore!
Della mia povertà e del suo dilagare
degli ultimi ormai che non fan più notizia
del sangue venduto per sbarcare il lunario
Per questo mio mondo
Lo stiam rovinando, ingordi, ignoranti
di buchi nel cielo, di aria sbagliata
DiMerda corrotta che gli esplode in pancia
Un peto gigante a forma di fungo
HO RABBIA! HO SCHIFO! HO DOLORE!
Scusate se urlo!
Una rabbia che riscatti, che permetta a chi la prova di sentirsi qualche cosa più di niente...Io sono un pacifista, convinto e lo ripeto non sto parlando di violenza ma di Rabbia, ho già pagato il mio pedaggio alla violenza e non mi interessa assolutamente di riproporne il fio, ma la rabbia amici quella occorre fratelli, compagni...serve è assolutamente indispensabile a comprendere a chiarire le idee nel marasma inconsulto dei messaggi a mantenere saldo il senso ed il percorso, permettetemi quindi di parlarvene ancora a modo mio, così come abbiamo fatto sino ad ora
HO RABBIA
Ho rabbia !
Per la mia, per la tua dignità
il lavoro, che non ce n’è più per nessuno
Tu sei troppo giovane
sino al giorno in cui sei troppo vecchio
Con la gente, sempre più impoverita, sbandata e stordita
Ho rabbia!
Per questi ragazzi, che non san più chi sono
Che cercan sé stessi in giochi di morte
disperati ed assenti e bullismo demente
Dolore, stupore e nessun rispetto.
Ho rabbia!
Per queste nazioni son tutti impazziti
si ammazzan, fratelli e Caini, fra loro
Assurda ricerca di un totale potere…possesso
Ho rabbia!
Per questi bambini
che non li ama nessuno
nel mondo a morire
di fame o di guerra
d’assurdo o di noia
Per strada o fra buste di droga e di morte
adorano il dio denaro
che è l’unico, poi che gli abbiamo descritto
L’esempio li uccide
molto più di quell’angelo nero
Ho schifo!
Di voi benpensanti costruttori di roghi,
bigotti, assassini
la caccia alle streghe, non è mai finita
Il diverso anche oggi è per sempre bandito
Ho schifo!
Dei telefonini esibiti,
come fosse vitale l’averli
per avere di te qualcosa che dica
E' un uomo arrivato,
è uno importante
Ho dolore! Dolore! Dolore!
Della mia povertà e del suo dilagare
degli ultimi ormai che non fan più notizia
del sangue venduto per sbarcare il lunario
Per questo mio mondo
Lo stiam rovinando, ingordi, ignoranti
di buchi nel cielo, di aria sbagliata
DiMerda corrotta che gli esplode in pancia
Un peto gigante a forma di fungo
HO RABBIA! HO SCHIFO! HO DOLORE!
Scusate se urlo!
nelle parole della tua poesia esprimi il sentimento che mi urla nelle viscere
RispondiEliminaun saluto ormai commiato a Mariarca un'altra morte bianca in questa Italia a due marce
il tuo urlo è pari al mio...grazie per avermi raggiunta!
RispondiEliminaVorrei che le urla raddoppiassero e poi ancora e ancora...
Demo Kratia
UN SALUTO A QUESTA COLLEGA, ALLA SUA FAMIGLIA. CHIEDO ALL'INFORMAZIONE, AI SINDACATI, AL COLLEGIO CHE OGNI ANNO SIAMO COSTRETTI A PAGARE,COME MAI NON SI E' MAI SENTITO PARLARE DI QUESTI INFERMIERI SENZA STIPENDIO. SI E' PARLATO DI NOEMI, DELL'EMERGENZA RIFIUTI , DELLE DISCARICHE DI CHIAIANO, DEL CANDIDATO CALDORO,DEL CANDIDATO DE LUCA...NOI INFERMIERI SIAMO IL SIMBOLO DELLA DISGREGAZIONE SOCIALE, IL NOSTRO LAVORO, LE NOSTRE FAMIGLIE, LA NOSTRA VITA E' MENO DEGNA DI NOEMI E DELLA SUA FESTA DI COMPLEANNO.
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