"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)
domenica 23 maggio 2010
Sempre a proposito di Sinistra ....
Avendo aderito ad un movimento / laboratorio politico come Alternativa che del rifiuto della logica destra-sinistra fa uno dei suoi tratti distintivi ed originali, ritenendola ormai unicamente funzionale al perpetuarsi di una finzione democratica, trovo particolarmente interessanti gli interventi degli amici Michele e Giandiego. Con essi sento di condividere gli stessi valori e lo stesso modello di società solidale, inclusiva, meritocratica, libertaria, partecipativa, fondata sul rispetto dell'essere umano e dell'ambiente. Il problema è dunque quale 'contenitore' politico sia idoneo a realizzare tali istanze. Il termine sinistra, espressione di un ceto politico ormai screditato, omologata in larga parte alla destra nell'accettazione del pensiero unico capitalista tanto da dar luogo alla definizione – valida per la realtà politica italiana e non solo - di 'monopartitismo disgiunto', priva di attrazione per le giovani generazioni che l'hanno conosciuta solo come parte integrante del 'Sistema', tuttora schiava dell'idea della crescita infinita della produzione e del consumo, è ancora in grado di identificare un progetto alternativo di Società? Oppure è assolutamente indispensabile prendere atto che le sfide drammatiche (ambientali, economiche, demografiche, nei rapporti di forza tra gli Stati) che ci presenta il mondo contemporaneo impone di sparigliare le carte, azzerare vecchie definizioni per tentare una vera comprensione ed una diversa narrazione della realtà che ne renda concretamente possibile la trasformazione e consenta dunque finalmente la realizzazione di una Società più giusta?
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