Se il più ridicolo capo di governo dell'occidente, tra narcolessia e satiriasi, è ancora al suo posto, tuttora sostenuto da potenti lobbies e centri di potere (il Vaticano in primis) e non ancora abbandonato da complici e servi è anche perché ad oggi, secondo i sondaggi, resta favorito in caso di nuove elezioni.
Le elezioni amministrative del 15 e 16 maggio e soprattutto i referendum dell'11 e 12 giugno sono dunque l'occasione per noi cittadini di dargli la spallata finale, facendogli intorno terra bruciata e dimostrando che non gode più del consenso della maggioranza degli elettori, di seminare il terrore tra i suoi sodali e mandarlo a casa obbligandolo finalmente a farsi giudicare come qualunque altra persona per i reati di cui è accusato.
Sarà importante in particolare ciò che i cittadini decideranno a Milano e Napoli dove le candidature di Pisapia e di De Magistris hanno un significato più ampio rispetto alla semplice scelta dell'amministrazione comunale e alla contesa tra destra e centro sinistra. La loro vittoria in città di fondamentale importanza e dallo straordinario carattere simbolico (Milano, la capitale del leghismo nordista; Napoli, la città martoriata dai rifiuti e dalla camorra e sedotta e illusa da Berlusconi) dimostrerebbero che può esistere un'alternativa vincente alla destra con un carattere non moderato e centrista.
Pisapia a Milano è l'esponente della SEL di Vendola che ha prevalso alle primarie sul candidato del PD. De Magistris a Napoli è espressione della società civile, delle forze politiche più radicali e propugnatore di una svolta legalitaria nell'amministrazione della città non solo contro la destra ma anche contro un PD che ormai da decenni male amministra il capoluogo della Campania e che presenta quale proprio candidato un ex prefetto.
La loro vittoria dunque non solo rappresenterebbe un colpo forse mortale per Berlusconi ma obbligherebbe anche il PD a ripensare le proprie strategie, darebbe forza agli esponenti che al suo interno si oppongono alla deriva moderata e proto-democristiana che ormai contraddistingue la sua politica, aprirebbe alla prospettiva di un'alternativa a Berlusconi fondata su valori di sinistra e non semplicemente come cambio della guardia all'interno delle oligarchie dominanti.
Dispiace che Grillo, di cui condivido tantissime delle cose che sostiene, non abbia capito questo. Lo aspettiamo ai ballottaggi o davvero pensa che portare qualche esponente del Movimento 5 Stelle in Consigli Comunali in cui la destra abbia la maggioranza ed esprima il Sindaco migliorerà la vita dei cittadini?
Penso che politicizzare troppo le elezioni comunali faccia il gioco di Berlusconi, che quando fa i referendum su di sè ricatta i suoi sostenitori cui compra il voto: se non lo votano, vanno tutti a casa, stanno sulla stessa barca, è questo il motivo per cui la politicizzazione delle elezioni amministrative porta successo a Berlusconi, perchè inasprendo lo scontro politico, con la dispiegazione di mezzi di disinformazione squilibrata a suo favore, dalla sua parte trova ampio consenso, mentre dalla parte dei suoi oppositori non tutto colgono l'opportunità e la necessità di mandarlo via, ogni volta che ha messo in gioco la sua persona gli è andata bene, quindi evitiamo la politicizzazione di queste elezioni.
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