Di Marigo Giandiego
Ho voluto aspettare che le bocce fossero ferme, che quello che sta avvenendo in questo paese si solidificasse in un avvenimento compiuto. Ho aspettato perchè la prima risposta e reazione non fosse:
“Stai facendo campagna elettorale!”.
Ho aspettato, limitando le mie prese di posizione a dei post su Facebook e Google+, perchè gli spazi in cui pubblico sono spesso condivisi con altri, che hanno opinioni e soprattutto speranze ed aspettative diverse ed io li rispetto, anche se molti, nella loro cerchia, molto spesso durante questa breve, prima campagna non lo hanno fatto e non hanno dato alcun rispetto...io, invece, ho preferito farlo ed ho evitato di pubblicare negli spazi comuni
Adesso però le bocce sono ferme, per un poco, ed io ne approfitto.
Non foss'altro che per stigmatizzare il coro unanime che ha accompagnato quest'avvenimento, che ha raggiunto livelli di parossismo ed isteria quasi ridicoli.
Sto parlando, ed è ovvio dell'unico vero vincitore di questa piccola tornata elettorale quella fetta di Società Civile che si è autonomamente organizzata nel M5S.
I livelli di contrapposizione della politica tradizionale nei suoi confronti sono stati , sinceramente, sconcertanti ed hanno evidenziato tutta l'impreparazione e l'incapacità di comprendere un fenomeno come questo.
Persino da parte di quell'intellettualità di pseudo-sinistra che tanta sufficienza ha nell'auto incensare le proprie capacità raffinate e storicamente materialistiche d'analisi.
La corda è stata tirata oltre misura.
Le risposte, vaghe e ripetitive, si sono sovrapposte alle risposte dando come risultato finale quel Grande Nulla che si è presentato a nostri occhi in questa tornata elettorale.
Ed è solo l'inizio!
Le porte si sono aperte e nonostante la convinzione che solo la politica dei professionisti abbia un qualche capacità a governare, presto ci si accorgerà quanto sia difficile richiuderle.
Perchè, la gente ha imparato la strada e dopo oggi sarà davvero difficile convincerla che si debbano spendere dei miliardi per una buona campagna elettorale, che i costi della politica debbano essere senza limiti per oscure ragioni di decoro e di immagine. Oppure ingannarli con qualche nuovo soggetto, che non comprenda la loro partecipazione, diretta, anche in fase di pensiero, direzione ed analisi. La vecchia favola del gruppo di intellettuali variamente illuminati che, per spirito di dedizione ed abnegazione, pensano al futuro del “libero pensiero progressista” ormai non convince più nessuno.
Senza partecipazione e senza regole precise che limitino l'ambizione sfrenata di chi si ritiene leader e non personale di servizio...cosciente, qualificato, stimato...ma sempre di servizio, non credo che aggregazioni arbitrarie, abbiano alcun futuro.
Perchè il servizio è un premessa indispensabile, la passione, l'abnegazione e la dedizione sono postulati comportamentali e non definizioni teoriche, “essere il cambiamento che si vuole”.
Ho sostenuto da sempre come fosse necessario individuare un nuovo linguaggio, un nuovo ambito...per reinventare l'AreA di Progresso e Civiltà.
Ne sono ancora convinto, ma sono altresì certo che sottovalutare, ignorare, giocare a sminuire questa esperienza sarebbe demenziale, suicida e miope.
Assisto con il raccapriccio di sempre all'attribuzione, solita, delle vittorie...dove hanno vinto tutti e quelli che non lo hanno fatto , sicuramente non hanno perso , ma tenuto in una fase difficile, variazioni su relatività incrociate.
Mi sembra quanto meno originale affermarlo a fronte al fatto, che pur con l'evidente successo di M5S, che ha riportato al voto astensionisti incalliti, l'area dei non-votanti sia comunque aumentata, significa, e non occorre un analista di flussi per comprenderlo, che un numero mostruoso di votanti abituali non si è recato alle urne e, pur non avendo il coraggio civile di una scelta radicale e di impegno come M5S, ha tolto la propria fiducia e la conseguente delega alla “politica tradizionale”.
Questo però i veri anti-politici...i veri populisti, arruffapopoli sembrano non volerlo affatto capire e continuano nella loro marcia demenziale, ammannendoci i loro discutibili commenti.
E' chiaramente solo l'inizio del “grande cambiamento”...un accenno, un assaggio.
Oggi più che mai sarà necessario vigilare, controllare , partecipare, ma fra le mille cose che in molti non hanno capito di M5S è che il Movimento non è Grillo, ed egli stesso lo ha ripetuto più e più volte, pur con tutto quello che gli si deve e gli si riconosce, ma la schiera sempre più consistente di cittadini attivi che ne controllano i meccanismi e non capire questo significa non avere compreso nulla. M5S è un'opportunità!
Che bada e pone grande attenzione ai meccanismi di rappresentatività e di controllo democratico dal basso della medesima, perchè è lì che il meccanismo della democrazia occidentale si è inceppato ed è, ancora, lì che il capitalismo e la corruttela hanno creato maggiori disastri. Perchè è lì che avviene il controllo e la più grande manipolazione.
Per un volta, e finisco, non ho voluto parlare di cose “Alte” sebbene sia L'AreA di Progresso e Civiltà, così come la Rivoluzione Spirituale abbiano grandissima attinenza con questo percorso, mi dispiace di deludere ulteriormente i detrattori. Ci sarà tempo per ri- approfondire questi discorsi che fanno parte del mio umilissimo portato...e d'altra parte proprio essi mi hanno condotto a queste spiagge, dove sono, al momento, assiso con grande soddisfazione. Questi discorsi, per me, importanti non vengono, affatto, dimenticati e non sono in alcuna contrapposizione con il percorso, tutt'altro essi hanno una possibilità, finalmente reale, di verificarsi nella pratica quotidiana, che nessuna “formazione” aveva, sin qui, dato loro
Vedi Giandiego, premesso che nei miei post non ho mai contestato il contributo positivo che il Movimento 5 Stelle e Grillo stanno dando a questo Paese, che sono, se così rimane il quadro politico, un suo potenziale elettore, che è innegabile il carattere di feconda novità che hanno a livello locale le liste M5S , in termini di partecipazione e di costruzione democratica anche relativamente alla scelta dei candidati, restano due grandi questioni irrisolte. Primo, la linea politica nazionale. Esiste un confronto/dibattito interno al Movimento e aperto ai suoi elettori/militanti attraverso il quale se ne determinano le scelte fondamentali? Oppure esiste un uomo solo al comando - questa è l'impressione che si ha dall'esterno - che detta la linea dal suo blog (anche giovandosi degli esperti comunicatori della Casalegno)? Un partito è una realtà complessa: se tutti rifiutiamo il carattere chiuso e verticistico delle formazioni politiche tradizionali nel momento in cui si nega di definire delle regole formali attraverso le quali il movimento si configura verso la realtà esterna (dei congressi, dei dirigenti, l'elezione del portavoce ecc.) nella pretesa che ciascuno vale uno si ha proprio la conseguenza che resta solo il leader (proprio quello che non ci piace, ad esempio, di Vendola e Di Pietro). Secondo. Il programma, almeno quello che si ricava dal sito di Grillo, del Movimento 5 Stelle è un programma di buona amministrazione e di moralizzazione del capitalismo. Ben venga e magari si riuscisse a realizzarlo ma qual è la visione complessiva? La situazione in cui viviamo oggi è l'epilogo di quello che Luciano Gallino ha definito il finanzcapitalismo: come si pone il movimento rispetto al dominio internazionale del capitale, al suo carattere aggressivo sul piano militare? Quali sono i meccanismi attraverso cui si rende democratico, anche in un contesto globale, la scelta di cosa produrre, come produrre e come distribuire tra gli esseri umani quanto prodotto? Se pensiamo che una volta abbandonato l'euro risolveremo tutti i nostri problemi basta andare con la memoria all'Italia di 20 o 30 anni fa, il paese delle stragi e a sovranità limitata. Ecco allora che le analisi e i contributi delle tanto vituperate elites intellettuali sono indispensabili per comprendere la realtà in cui viviamo e scegliere democraticamente come cambiarla.
RispondiEliminaImpressione sbagliata! Verrà dimostrato dal fatto che gli eletti agiranno in piena autonomia relazionandosi al movimento e non a Sua Grazia. Non avrei mai accettato di collaborare a condizioni diverse,a chi si avvicina è richiesto di essere interprete e non portatore d'acqua, artigiano di volantini e spennellatore di manifesti. Non gli si consegna un "direttivo" preconfezionato, monolitico, fodto sull militanza sull'anzianità di servizio (spesso anche su quella fisiologica)gli si consegnano invece le chiavi del movimento locale, gli si dà carta bianca. E' evidente che chi critica spesso non conosce, ma da questo a tacciare migliaia di persone di incapacità di discernimento e di essere manipolati da un oscuro imbonitore...bhè ce ne passa. Democrazia interna! Parliamone! Ho militato per anni, nella sinistra rivoluzionaria, mi sono avvicinato al PD e ad IDV nella ricerca di una possiblità, sono fra i fautori del movimento viola, ho fondato il NORAZZISMODAY,seguo il Movimento Radicalsocialista, conduco più di una pagina su facebook. Questo non per sottoporre un curricula,di cui mi interessa pochissimo, ma per definire un ambito. Io, devo confessarti, che questa sclerosi nella catena di controllo democratico, l'ho sempre trovata a sinistra, in tutte le formazioni a cui mi sono avvicinato, persino in quelle in cui ho militato per anni, dove, non l'uomo solo, certo, ma sicuramente il C.C., la segreteria politica, il direttivo provinciale, regionale e nazionale, imperava sovrano. Conosco segretari provinciali di rifo che sono lì da anni, passati indenni da tutte le rifondazioni possibili hanno cavalcato mille albe ed altrettanti tramonti. Quindi ti garantisco che sulla questione della democrazia interna sono sensibilissimo...e ti dirò in M5S la trovo a tratti persino eccessiva, ancora preda, a volte, di un assemblearismo dispersivo. La costruzione della linea avviene dal basso, come no ho mai e dic mai visto fare nelle formazioni della sinistra critica, che invece partono sempre dall'elucubrazione di un gruppo di "intellettuali scelti". Qui si usa moltissimo l'informatica, cavalcando i tempi, e bisognerebbe esserci per vedere quanto sia efficace. A nessuno che si avvicini viene richiesto danaro o una tessera, l'unico criterio è la partecipzone, perchè nnsi può stre cn M5S senza partecipare...questo è appannaggio dei partiti e della politica tradizionaziale. Tutto è M5S, ancora lontano dall'essere perfetto, meno che un partito di opinione. Infine Grillo, croce e delizia, è un uomo fortemente connotato...che però non si candida. Sarebbe difficile contenerlo ed ha uno staff, che collabora con lui ed a volte influenza sin troppo il movimento...vero! Ma difficilmente questo influenza le scelte politiche che vengono invece determinate dall'assemblearismo e dal lavoro comune della rete, Casalegno è una struttura organizzativa, sin troppo incombente, a volte, ma organizzativa. Mi fermo qui per ora cosciente di non avere affrontato tutte le tematiche che hai toccato, il che farò, con il tempo e su questo blog. Rispetto alla "moralizzazione e buona amministrazione del captalismo" per esempio ci sarebbero da riempire pagine e pagine...iniziando dal chiedere cosa di eclatantemente diverso stia, in realtà, proponendo e praticando quella che insiste nel definirsi sinistra
RispondiElimina