E' cosa sacrosanta e quasi banale dire
che il Presidente della Repubblica deve garantire e rappresentare
tutti i cittadini: di destra, di sinistra, di centro, quelli che
rifiutano ogni collocazione nello spazio politico e quelli che hanno
scelto di non andare più a votare.
Ma rintracciare qualcuno che ottenga il gradimento di tutte o della
maggioranza delle forze politiche, senza incorrerne nei rispettivi
veti, non è di per sè condizione sufficiente per identificare una
personalità che sia in grado di esercitare il ruolo di Capo dello
Stato conformemente a questo inderogabile principio. Oltre ai numeri richiesti per l'elezione ciò che serve è identificare una personalità, integerrima e
senza macchie nella propria vita, che abbia sempre dimostrato, con
parole ed opere, di essere un fedele interprete della Costituzione.
Perché la Costituzione è esattamente
il libretto di istruzioni che, se scrupolosamente osservato, serve a
far funzionare il sistema democratico e a garantire i diritti di
tutti.
Il solo ipotizzare che l'obiettivo di
far emergere un vero supremo Garante della nostra Repubblica possa
realizzarsi attraverso l'accordo con la destra eversiva
berlusconiana, la cui unica mission è quella della tutela degli
interessi personali, giudiziari ed economici, del proprio capo è
assolutamente privo di senso.
Non confondiamo, come dolosamente
sostenuto nel suo disastroso settennato da Napolitano, il peggior
Presidente della Repubblica della nostra storia, i cittadini che
seguendo diverse opzioni ideali costituiscono la comunità nazionale
con i partiti, sempre più screditati, che pro-tempore e spesso
indegnamente li rappresentano.
E ancora più folle sarebbe da parte
del PD, che ha i numeri praticamente da solo per eleggere il
successore di Napolitano, accettare il condizionamento di Berlusconi
nella scelta di una figura destinata a condizionare per i prossimi
sette anni la vita politica italiana in cambio della possibilità di
dare alla luce un Governo precario, di breve durata, soggetto ai
ricatti della destra e che scandalizzerebbe giustamente gran parte
degli elettori del centrosinistra.
Per quanto riguarda il Movimento 5
Stelle, almeno per questa elezione di così fondamentale importanza,
si astenga dall'arroccarsi in uno sterile Aventino, nascondendosi
dietro le scelte delle poche migliaia dei propri attivisti sul web,
gridando preventivamente contro un inciucio PD-PDL che sempre più
dimostra, per meri calcoli elettorali contingenti, di auspicare
ardentemente.
Agisca con pragmatismo e senso di
responsabilità e, nell'interesse dei cittadini, tratti alla luce del
sole con il PD perché si giunga all'elezione di un Presidente della
Repubblica di reale garanzia.
Salvatore Settis, Gustavo Zagrebelsky,
Stefano Rodotà – tra i nomi che sono stati fatti in queste
settimane – avrebbero, per quanto è dato modo di conoscere, tutte
le qualità per interpretare al meglio il ruolo di Capo dello Stato.
Per mere ragioni anagrafiche, essendo il mio preferito Rodotà ormai
sulla soglia degli ottant'anni, il mio auspicio è che possa essere
Gustavo Zagrebelsky il prossimo Presidente della Repubblica.
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