Vignetta realizzata da Luca Peruzzi |
Sono quasi vent'anni che il PD (nella
forma attuale ed in quelle assunte nel passato, PDS e DS) chiede il
voto agli elettori democratici e di sinistra “per non far vincere
Berlusconi” ed il giorno dopo le elezioni, sia esso maggioranza od
opposizione, tratta, inciucia, si accorda sotto banco con il
Cavaliere Nero di Arcore lanciandogli quando necessario ciambelle di
salvataggio e concedendogli salvacondotti.
Per quanto mi riguarda il disvelamento
definitivo, senza necessità di ulteriori prove, della menzogna del
PD partito popolare e di sinistra (ancorché liberal, ancorché
riformista) si è avuto con l'appoggio al più feroce governo
antipopolare della storia italiana, quello di Monti, con annessa
resurrezione di Berlusconi.
Se il Movimento 5 Stelle è arrivato a
prendere il 25 per cento dei voti, pur con tutti gli aspetti
contraddittori e discutibili che lo contraddistinguono (almeno per
chi come me si sente di sinistra e si riconosce ancora
sostanzialmente nella politica e nei partiti tradizionali, fatti di rappresentanza di specifiche classi sociali, di quadri dirigenti, di visioni ideologiche, di discussioni e dibattiti
fatti alla luce del sole), non è perché gli italiani si sono
impazziti ma perché non esisteva altra strada visibile, credibile e concreta
per i cittadini per reclamare un qualche cambiamento ed una qualche
moralizzazione della nostra vita pubblica.
La scelta del PD di candidare Franco
Marini alla Presidenza della Repubblica è pienamente coerente con
questa storia ventennale.
Ma come è possibile? Il centrosinistra ha
praticamente da solo o quasi i voti per eleggere il Presidente della
Repubblica, Grillo e il Movimento 5 Stelle offrono la disponibilità
a votare per il Quirinale Stefano Rodotà (o Gustavo Zagrebelsky) e
cioè non semplicemente dei simboli (una giornalista d'assalto come
Milena Gabanelli, uno straordinario eroe pacifista come Gino Strada)
ma forse il più importante giurista italiano, con una storia
personale tutta vissuta nel solco della sinistra democratica,
già parlamentare e dirigente del PDS, apprezzato dalla stragrande maggioranza degli elettori di
centrosinistra (oltre che grillini), in grado – in quanto fedele
interprete della Costituzione – di svolgere il ruolo di Presidente
di tutti gli italiani, e il PD sceglie di accordarsi con Berlusconi
per l'elezione del nuovo inquilino del Quirinale?
Per indicare Franco Marini, un vecchio
e mediocre esemplare della casta sindacale e politica, con quello
che è stato giustamente definito, di fronte ad una crisi senza
precedenti della politica e dei partiti tradizionali, come un
autentico schiaffo ai cittadini italiani ed in particolare agli
elettori del centrosinistra?
Per avere come contropartita il via
libera ad un governicchio a guida PD in grado di vivere pochi mesi,
sotto lo schiaffo ed il ricatto delle destre, con il compito di
realizzare il programma dei 'saggi' di Napolitano, pronto a
riconsegnare il Paese a Berlusconi quando questi lo rivorrà
indietro?
Riuscendo in un colpo solo, da parte di Bersani, a fare il gioco di Renzi, Grillo e Berlusconi?
Riuscendo in un colpo solo, da parte di Bersani, a fare il gioco di Renzi, Grillo e Berlusconi?
Se la candidatura Rodotà (si deve
presumere grazie alla lodevole influenza di Marco Travaglio) è stata
una mossa geniale da parte di Grillo (che contemporaneamente divide
il PD, consente al Movimento 5 Stelle di acquisire simpatie presso
l'elettorato di centrosinistra contrastando la convinzione fin qui
largamente diffusa che proprio l'atteggiamento di totale chiusura del
partito di Grillo avesse 'costretto' il PD all'inciucio, offre
comunque – e questa è la cosa ovviamente più importante – una
soluzione che va nella direzione del bene del Paese), la risposta di
Bersani e del PD non può essere considerato un errore fatale e da
idioti, un involontario suicidio politico.
La scelta del PD per Marini e per
l'inciucio di Berlusconi è l'inevitabile risultato di un partito
marcio e di una dirigenza, come insinuano con un retorico punto di
domanda Flores
d'Arcais e Barbara Spinelli, sotto ricatto.
Si deve amaramente concludere che il vero problema di questo Paese non è (solo) Berlusconi ma il PD. E sotto questa luce appare totalmente fallimentare, miope e colpevole la strategia di Nichi Vendola di stringersi in un'alleanza mortale con quel partito.
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