Per una nuova sinistra radicale, laica, socialista e anticapitalista, libertaria, ambientalista.
In
un'Italia e con un Parlamento egemonizzato da quattro destre (quella
eversiva di Berlusconi, quella liberista di Monti, quella subalterna ai
diktat dei poteri forti e delle istituzioni finanziarie europee del PD,
quella ambiguamente populista di Grillo) la sinistra politica sembra
scomparsa completamente dal dibattito pubblico e sui grandi media. E con
essa tutto ciò che significa sinistra: giustizia
sociale, eguaglianza, redistribuzione del reddito, liberazione dal
bisogno. E quella che è l'unica strada per realizzare questi obiettivi:
il controllo sociale e collettivo sull'economia e sui fondamentali mezzi
di produzione, il superamento del capitalismo. Mentre le esistenti
forze della sinistra appaiono rassegnate all'ininfluenza e alla
marginalità (SEL ormai ridotta a percentuali di consenso minime aspetta
le mosse del PD, ALBA è ancora una strana creatura senza identità, i
partiti che avevano promosso Rivoluzione Civile - Rifondazione
Comunista, i Comunisti Italiani, i Verdi, IDV, gli arancioni di De
Magistris - invece di realizzare l'azzeramento totale dei propri ceti
dirigenti e promuovere la costituente di un nuovo soggetto politico
unitario hanno congelato tutte le discussioni al proprio interno
probabilmente nella speranza che in caso di nuove imminenti elezioni
possano rientrare dalla finestra nel centrosinistra) solo l'impegno e la
volontà dei cittadini di sinistra può consentire la rifondazione e la
rinascita di una nuova sinistra: radicale, laica, socialista e
anticapitalista, libertaria, ambientalista.
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