"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)

martedì 1 settembre 2009

20 domande a Repubblica

Questo post ha ricevuto un importante contributo da parte di Maurizio Zaffarano.
Un grazie anche ad un amico che non posso nominare.. peccato!

Premesse.
Televisione e stampa italiane, ormai da anni, censurano e deformano il dissenso e mostrano quello che ‘serve’, con modalità e tecniche di comunicazione affinate nel tempo.
Attualmente, i telespettatori stanno assistendo ad un inconsueto fuoco incrociato all’interno del Comitato di affari.
Il popolo della rete dispone solo di alcuni, pochi, elementi in più per decodificare gli oscuri accadimenti.
Gli italiani, tutti, brancolano nel buio dell’ignoranza coatta e la maggior parte di loro, ormai da tempo, affoga nello sconforto e nell’indifferenza.

Domande.
1. Secondo voi, Feltri sta eseguendo precisi ordini?

2. E se sì, gli ordini provengono da una scuderia congiunta Berlusconi-Bossi?

3. L’affaire Boffo è un messaggio rivolto al Vaticano?

4. Il Vaticano potrebbe essere co-regista ob-sceno di una ipotetica triade Fini-Casini-D’Alema?

5. A vostro avviso, è plausibile l’esistenza di una triade, cioè un accordo Fini-Casini-D’Alema, dettato da un’oggettiva coincidenza di interessi a fermare l’ingordigia secessionista della Lega e a ricondurre Berlusconi entro il perimetro di una ‘sostenibile finzione democratica’ di gelliana memoria?

6. La scelta ‘mediatica’ del postino incaricato di recapitare il messaggio potrebbe essere connessa alla ‘querela’, altrettanto ‘mediatica’, di Berlusconi proprio a voi di Repubblica (contestuale alla vicenda Boffo)?

7. Questo strano e un po’ inquietante fuoco incrociato, Feltri vs Boffo/Berlusconi vs Repubblica, potrebbe avere un oggettivo bersaglio collaterale?

8. Quel bersaglio, potrebbe essere un bersaglio inerme, che in televisione e sui giornali non appare e di cui la maggior parte degli italiani non sospetta neppure l’esistenza, come, ad esempio, l’Italia democratica e legalitaria, di sinistra e di destra, condannata all’esilio mediatico e costretta alla ‘macchia’ della rete, nemico ‘comune di Pdl, Lega, Udc e Pd?

9. Le cronache giudiziarie ci dicono che viviamo in un Paese corrotto, ostaggio di lobbies economiche e poteri forti, a volte oscuri e sanguinari. Poteri che oggi appaiono in conflitto agli occhi dei ‘telespettatori’. Loro, i poteri forti, stanno litigando tra di loro, ma sanno che li aspetta un autunno caldo e un'ondata di proteste (i telespettatori, pur privati della dignità e del potere di un popolo sovrano, devono mangiare, anche solo per poter servire il padrone, chiunque esso sia).
La manifestazione per loro più temibile, perché è quella che minaccia la più alta adesione di piazza, potrebbe essere quella contro il decreto intercettazioni, a difesa della libertà di stampa e della magistratura.
La consapevolezza di questo, potrebbe aver suggerito al genio mediatico di Berlusconi l’idea di provocare gli avversari, attraverso la palesemente infondata e ridicola querela che vi chiama in causa, proponendovi al pubblico come foste un grande giornale di opposizione ed incoraggiando i suoi avversari a farsi ‘loro’ paladini della difesa della libertà di stampa, facendo propria la protesta, al fine di deviarla e addomesticarla e tenere la situazione sotto controllo?
(Lui, ovviamente, non potrebbe farlo direttamente ed è costretto, se l’ipotesi è corretta, a cedere un po’ di terreno agli avversari, sapendo, però, di poter contare sulle divisioni interne del Pd e sui difficili equilibri della presunta triade).

10. Questa, che ipotizzo soltanto come calcolata, mossa di Berlusconi potrebbe avere anche l’ulteriore, altrettanto oggettivo effetto collaterale, ma non secondario, di costringere Di Pietro e le altre forze extraparlamentari di opposizione a difendere e a dare spazio a Repubblica, dunque a voi, la cui linea editoriale è proprio la più feroce, funzionale e indefessa negli attacchi a Idv, Grillo, Travaglio e gli altri e a sollevare la facile e puntuale indignazione di insigni giuristi e intellettuali, ad oggi, prudentemente parcheggiati in un limbo sospeso tra un inferno e un purgatorio (ai loro occhi forse ancora indistinti) e dotati di un potente ascendente sul grande pubblico?

11. E poi, secondo voi, che significato e che peso hanno le dichiarazioni di Piero Grasso, il quale, improvvisamente e contestualmente alla inaspettata bagarre, si accorge e addirittura dice pubblicamente che l’Italia non è democratica?

12. Perché il rassicurante e mediatico paladino dell’antimafia, se ne esce, improvvisamente, con un attacco frontale a Berlusconi?

13. Queste dichiarazioni potrebbero essere pezzi di un invisibile mosaico?

14. In tutto questo, c’entrano qualcosa i processi di Palermo , Caltanissetta.., i papelli e le ultime novità estive che stanno pericolosamente impegnando diverse Procure d’Italia e sui quali i media hanno nicchiato per tutto il tempo, parlando del ‘caldo’ solo in senso meteorologico?

15. Non vi siete chiesti anche voi cosa (e soprattutto chi e come) ci sia dietro?

16. Perché solo dopo 17 anni emergono nuovi elementi di indagine, ma vengono solo enunciati, e non materialmente consegnati alle Procure titolari delle indagini?

17. Se c’è un messaggio subliminale, il destinatario potrebbe essere Berlusconi (e di rimbalzo il suo alleato Bossi), considerato il debito di gratitudine che lo stesso Berlusconi ha nei confronti del suo caro amico Dell’Utri, direttamente coinvolto nelle indagini e già condannato in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa?

18. In un Paese in cui chiunque tenti di portare legalità e democrazia viene sepolto, vivo o morto, è lecito pensare che il tutto possa suonare come un monito alle Procure interessate, facendole sentire teatrini di uno spettacolo solo in programmazione?

19. E’ possibile che, in tutto questo, non ci sia un grande vecchio, ma tanti infantili e mediocri dilettanti, mentre Berlusconi, ormai edotto sui segreti di Stato, stringe inaccettabili accordi con Gheddafi e coltiva inquietanti amicizie con Putin?

20. E’ legittimo pensare che intanto l’Italia, già umiliata e mortificata da 40 anni di ‘imposta’ democrazia cristiana, e di certo non la più nobile, all’unico scopo di non finire nell’area d’influenza della ex- URSS, sia destinata a finire nell’area di influenza e di potere della Russia di Putin, magari con un personaggio di dubbia moralità beffardamente Presidente della ‘mai fu’ Repubblica democratica, cioè di una terra tristemente e assurdamente passata dal fascismo ad un ancor più inquietante e anacronistico feudalesimo federale?

So che siamo mediani della storia, ma la storia ha una profondità inevitabile, più onesta di quanto l'umana vanità non vorrebbe.

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