"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)

mercoledì 21 marzo 2012

E se facessimo un vero sciopero?

Dal Movimento Cinque Stelle Roma

Roma: E se facessimo un vero sciopero?
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Nel silenzio generale di questo Paese sotto ipnosi, sta per compiersi un disastro dalle proporzioni inimmaginabili. Se verrà eliminato l'art.18 dello Statuto dei Lavoratori, diventerà libero licenziare i lavoratori. E senza nessun ammortizzatore sociale degno del nome, come quelli che ci sono nei paesi europei, molta gente finirà letteralmente per strada.
Si può pensare di risolvere la crisi economica italiana dando la libertà di licenziamento? Certamente, perchè in Italia le grandi aziende sono dei parassiti degli appalti pubblici, non cacciano un euro per innovare i processi produttivi e vogliono costruire la ripresa solo abbattendo il costo del lavoro. "Cercasi schiavi". Il lavoro dopo la morte dell'art.18 sarà un lavoro da schiavi. I lavoratori dovranno accettare qualunque condizione di lavoro pur di mantenere il posto e tutti diventeremo come i ragazzi precari dei call centers.
Tutti? Difficile. Con la fine dell'art.18 si prospetta un licenziamento di massa degli anziani e dei malati. Un cittadino magari malato di cancro che deve assentarsi dal lavoro per fare la chemioterapia rischierà il posto di lavoro. E' quello che già avviene in Usa ed è quello che ci aspetta. Se scomparirà la garanzia primaria frutto delle lotte dei nostri padri e dei nostri nonni sarà l'inizio della fine.
Finchè abbiamo ancora un lavoro, varrebbe la pena di provare almeno per una volta nella vita a fare un vero sciopero. Non la burletta autorappresentativa dei sindacati confederali venduti. Lo scioperetto di otto ore è inutile, ci vuole lo sciopero generale ad oltranza. Ma per farlo, i sindacati dovrebbero fare il loro lavoro come negli altri paesi. In Canada che non è certo un paese "comunista" i sindacati fanno lo sciopero ad oltranza dopo averlo preparato sei mesi prima. Vengono organizzati concerti e spettacoli benefit per costituire una cassa di solidarietà con cui poter pagare i lavoratori in sciopero almeno al 70% dello stipendio. Non prima di aver informato capillarmente i cittadini dei motivi dello sciopero con banchetti per strada, allora si parte e si continua fino a quando non si ottiene il risultato voluto.
Un vero sciopero, per mostrare di essere ancora uomini con una dignità, lo vedremo mai in Italia?


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