Comunicato del comitato dei garanti dell'associazione “ Lavoro e Libertà”
L'Europa e l'Italia sono in una fase di profonda turbolenza economica, sociale e democratica.
La crisi nata nel 2007 non è conclusa ed una nuova fase recessiva è
già iniziata. Essa nasce dal tentativo testardo delle classi dirigenti,
le cui politiche hanno determinato la più grave crisi dal 1929, di
volerne uscire con le stesse ricette, con gli stessi gruppi di comando
della finanza e dell'economia, salvaguardando gli interessi di una
ristretta cerchia sociale. Questo cocciuto tentativo porta con sé la
disoccupazione di massa, l'immiserimento di milioni di persone, il
fallimento di intere nazioni. E le ricette diventano sempre più estreme:
il conflitto sociale è un pericolo e come tale va eliminato alla
radice: niente più contratti collettivi, come in Grecia, basta tutele
sindacali collettive, come alla Fiat, quindi via pure l’articolo 18
dello Statuto dei Lavoratori, tutto deve essere declinato
individualmente, basta allo Stato Sociale, il mercato deve dare
risposte, basta con i servizi pubblici, l'efficienza del mercato ci
penserà.
Si teorizza il fatto che la crisi rende determinati diritti un lusso
che non ci si può più permettere e si vuole lasciare mano libera a quel
mercato e a quelle politiche delle imprese che hanno creato la crisi.
Noi che abbiamo voluto a suo tempo costituire l'associazione “Lavoro e
Libertà” proprio per combattere i primi segni di questo processo
riteniamo che la situazione sia a tal punto seria da richiedere una
mobilitazione attiva di ogni persona che desideri l'affermazione della
giustizia sociale, dell'eguaglianza, della libera e democratica
dialettica sociale basata sul conflitto. Non si tratta solo di resistere
e difendersi ma anche di rivendicare la possibilità di costruire
democraticamente delle soluzioni alternative, soluzioni oggi già oggetto
di riflessione di molte forze nella società italiana.
In Italia la resistenza a questo processo è oggi in larga misura
incarnata dalla FIOM e dalle sue scelte politiche e di lotta. Lo
sciopero generale da essa convocato per Venerdì 9 Marzo, con
manifestazione a Roma è un’occasione per ciascuno di noi di partecipare a
questa resistenza e per aprire una nuova fase.
Noi invitiamo quindi tutti ad aderire a tale iniziativa partecipando
alla manifestazione e sviluppando nelle prossime settimane momenti di
riflessione e discussione pubblica per fare crescere il massimo di
consapevolezza della posta in gioco.
Fausto Bertinotti, Sergio Cofferati, Gianni Ferrara, Luciano
Gallino, Francesco Garibaldo, Paolo Nerozzi, Rossana Rossanda, Aldo
Tortorella, Mario Tronti
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