di Valeria Castellano
Dal mio punto di vista l'iniziativa Parlamento Pulito è un'iniziativa degna di lode, ma che pecca di qualche "ingenuità".
Infatti, il negare la possibilità di entrare in Parlamento a coloro i quali avessero subito un condanna penale (spero almeno in via definitiva) rischia di essere un tremendo boomerang che potrebbe scagliarsi contro tutti.
A mio parere bisognorebbe, infatti, distinguere diverse classi di reati, reati che compromettono la credibilità di un politico e reati che, invece, questa credibilità non la compromettono perchè nessun legame hanno con il fare politico.
Il nostro sistema penale è costellato di reati di stampo fascista e filocattolico, reati che neppure avrebbero senso di esistere oggi giorno. Penso all'aiuto al suicidio ad esempio (che si presta a punire alcuni dei casi di eutanasia)! Penso al traffico e spaccio di stupefacenti quando si possiedono semplici 6 gr di Marijuana. Ma i reati sono moltissimi e questi due sono due sempilici e banalissimi esempi.
Pensiamo anche all'omicidio colposo, chi conosce qualche processo inerente alla responsabilità medica sa bene che a volte questo reato rischia di configurarsi come ipotesi che si avvicina alla responsabilità oggettiva piuttosto che alla responsabilità per colpa. Ebbene, meriterebbe un medico il non poter entrare in parlamento per un reato di cui probabilmente non è responsabile (seppure condannato)?
O ancora, pensiamo a certi abusi edilizi (di estrema tenuità, ovviamente), una finestra rotonda piuttosto che trinagolare, meriterebbe l'archittetto (seppure in passato avesse peccato di incoscienza) il non poter entrare in Parlamento?
Chi conosce il sistema penale sa che questo è un sistema che ricerca la VERITA' PROCESSUALE, non potendosi sperare, ovviamente, di riuscir a reperire una verità reale che non ci è dato conoscere.
Il proceso si compone di prove e di avvocati e, come si sa, sono molti più gli innocenti condannati che i colpevoli assolti e ciò per un semplice motivo: perchè in Italia chi non ha i soldi per pagare un buon avvocato rischia di non poter incidere sul decorso processuale (spesso venendo addirittura condannato in absentia, senza, quindi, mai esser neppure stato informato del suo processo).
Chi, invece, come Berlusconi ha i soldi per poter pagare e pagare ( e si tratta di centinaia di migliaia di euro) può andare avanti attendendo una prescrizione, oppure sperando in un proscioglimento ottenuto con metodi spregievoli.
Per questo motivo io non credo che generalizzando si possa ottenere lo sperato effetto, ma credo che si rischi di impedire ad un uomo, un professionista che a 20 anni magari è stato trovato con 6 gr (o anche 20!) di Marjiuana di entrare in Parlamento e di fare della buona politica.
Io credo che, invece, dovrebbe esistere un codice di Autoregolamentazione (come quello adottato in contesti societari) ove si distingua tra condanne per reati e reati, ma altresi tra indagini ed indagini.
Ciò che voglio dire, infatti, è che può essere molto più grave e compromettente un'indagine per Mafia, che non una condanna per omicidio colposo (magari in strada. So di fare un esempio forte, ma è necessario per capire i termini della questione).
A livello legislativo ciò non potrebbe MAI esser fatto, perchè peccherebbe di grave incostituzionalità per violazione del Principio di innocenza ed è per questo che servirebbe un codice di autoregolamentazione!
Pensateci! Pensate al vostro vicino di casa che magari ha subito una condanna per aver occupato un centro sociale. E chiedetevi se sia giusto che costui paghi a vita!
Poi guardate ai vostri amministratori provinciali, che magari si sono sottratti a certe condanne e chiedetevi se sia giusto che loro rivestano quel ruolo!
Certamete non si può pensare di impedire ad un semplice indagato di entrare in parlamento, altrimenti li si che la Magistratura rischierebbe di divenire un "potere sovversivo". Ma altrettanto non si può fare del codice penale un santuario, perchè santuario non è. E si pensi al furto, punito più gravemente del falso in Bilancio!
Credo, quindi, che l'iniziativa Parlamento Pulito dovrebbe essere condotta da qualche tecnico che si occupi anche di rivedere i riflessi concreti che alla luce del nostro ordinamento giuridico essa rischia di avere.
Valutare caso per caso, reato per reato, sentenza per sentenza, procedimento per procedimento in quale modo è necessario e più corretto realizzare tale, certamente lodevole, iniziativa.
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