di Barbara Gasbarrini
Come molti altri, credo anch’io che non sia realistico pensare di scardinare il ‘sistema’ senza un'alleanza Idv-Pd, ma sono altresì convinta che questa alleanza vada presa con le pinze e gestita con straordinaria abilità politica.
Non è un caso che questi due partiti si presentino come rivali, lo sono veramente.
Parte consistente del vertice Pd è integrata in quel ‘sistema’ e non ha fatto, né farà mai opposizione al Pdl, sarebbe come farla a se stessa. Quella componente del gruppo dirigente del Pd ha un potere enorme, si nutre anch’essa di conflitti di interessi e di controllo dell'opinione pubblica, e anch’essa è tristemente e continuamente protagonista di cronache giudiziarie.
Per questo, per l'intera campagna elettorale delle europee, Franceschini si è limitato ad una finta opposizione concentrata sul caso Noemi e, da ultimo, sul reato minore di abuso e peculato per la vicenda degli aerei di Stato che ospitano menestrelli e veline, oscurando il più possibile la vicenda Mills e l'enormità degli illeciti finanziari che quella vicenda sottende e rivela.
Per questo, il Pd si è guardato bene e si guarda bene dal toccare il conflitto di interessi.
Non si fanno le scarpe a vicenda.
Inoltre, non sottovalutiamo gli stretti e attentamene coltivati rapporti col Vaticano, la cui finanza è tra le più oscure.
Questo è il punto chiave di divergenza tra Idv e Pd.
Allo stato, Idv si colloca fuori dal 'sistema' e si propone di scardinare proprio quello.
Per altro verso, nel Pd sono confluite componenti importanti e altamente qualificate di due storiche correnti della sinistra italiana, quella cristiano-sociale e quella socialista-riformista. Entrambe in evidente sofferenza e costrette in un angolo all'interno di un partito che, in modo schizofrenico, ospita anche tradizioni e correnti della destra liberale e della destra cattolica.
Uno degli aspetti più qualificanti del partito democratico è la base. Per tradizione storica e radicamento su territorio, il Pd dispone di strutture e di risorse umane robuste e in gran parte affidabili. Questo è, invece, uno dei principali punti deboli di Idv, che da questo punto di vista è ancora del tutto carente.
So che non sarà così, ma io auspico una sonora e salutare sconfitta del Pd. Significherebbe bocciare e cacciare quel gruppo dirigente di cui sopra e dare spazio alle forze sane, conditio sine qua non per un'alleanza costruttiva e soprattutto finalmente possibile con Idv.
Il Pd deve scegliere tra Idv e Berlusconi e deve decidere cosa fare da grande, se un partito di destra o di sinistra.
Nessun commento:
Posta un commento