"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)

domenica 9 dicembre 2012

Chi sono i candidati del Movimento 5 Stelle





Da qualche mese a questa parte, e cioè da quando i sondaggi elettorali li pongono al secondo o terzo posto a livello nazionale o addirittura possibili vincitori delle prossime elezioni, Grillo e il Movimento 5 Stelle sono sottoposti ad un autentico bombardamento mediatico da parte di stampa e tv.
E' evidente che questa formazione politica è un fenomeno complesso e controverso che merita di essere analizzato e compreso ma a patto che ciò avvenga con onestà e rigore intellettuale e non si riduca al tentativo esplicito – utilizzando ogni pretesto, ogni passo falso di Grillo, ogni venticello di fronda che si alza al suo interno - per indebolirne le potenzialità elettorali a vantaggio dei partiti tradizionali e del centrosinistra di PD e SEL in particolare.
Ciò imporrebbe di dare alle manifestazioni di dissenso e alle critiche di qualsivoglia militante o consigliere circoscrizionale o candidato escluso dalle Parlamentarie del Movimento 5 Stelle un'attenzione proporzionalmente comparabile, tenendo conto della rilevanza politica dei dissidenti e facendo la tara dei possibili interessi personali che possono muoverli, con i macigni che gravano sugli altri partiti. Non solo quelli del PDL berlusconiano ma anche quelli del PD che ha governato per un anno con il partito di Berlusconi ed approvato tutte le leggi antipopolari di Monti quali quelle sull'articolo 18, sulle pensioni, il fiscal compact e l'obbligo in Costituzione del pareggio di bilancio (senza ricorrere al referendum popolare confermativo alla faccia della democrazia partecipata e del protagonismo dei cittadini tanto sbandierata con le primarie), l'IMU sulla prima casa (senza colpire i grandi patrimoni e senza intaccare spese militari e i privilegi del Vaticano), che con Bersani ha ricevuto 98 mila euro di finanziamento dal patron dell'ILVA Riva, che ha visto inquisiti o condannati per gravi reati suoi membri non di secondo piano quali Delbono, Cioni, Penati, Lusi, Bassolino, Tedesco, Frisullo (qui una lista aggiornata a luglio 2011!). E quelli di SEL e Vendola e il suo atteggiamento ambiguo e inerte nei confronti dell'ILVA di Taranto che è esplosa come questione criminale e ambientale solo a seguito delle iniziative dei magistrati pugliesi.

In questo tiro al bersaglio contro il Movimento 5 Stelle in prima fila ci sono Repubblica (ovviamente), le trasmissioni di La7 (Telecom) e Pubblico, il nuovo quotidiano fondato da Luca Telese (chissà se in cambio di qualcosa per fare questo 'lavoro sporco', chissà se con la vittoria del Centrosinistra ce lo ritroveremo in qualche ruolo di direzione nella RAI) proprio in dissenso con l'asserita linea pro-Grillo del Fatto Quotidiano.
L'ultima occasione o, se si preferisce, l'ultimo pretesto per portare l'attacco al Movimento 5 Stelle è stato rappresentato dalle Parlamentarie, cioè la procedura attraverso cui tramite il web i grillini hanno potuto scegliere i propri candidati alle prossime elezioni.
E' indiscutibile che nel Movimento 5 Stelle esiste un deficit di democrazia interna almeno così come la conosciamo noi 'vecchi' che non riusciamo a concepire partiti (o comunque si voglia definirli) senza voto su mozioni, regole, alleanze, senza congressi, senza quadri dirigenti e organi direttivi.
La mia personale opinione è che l'idea, il sogno, la speranza di partiti (o di liste) concepiti e costruiti dal basso, dell'uno vale uno è una bugia o un inganno o al massimo un'illusione. Soprattutto se si pensa di riuscire a farlo in due o tre mesi (come vorrebbero i promotori dell'appello di Cambiare si può). I partiti (o i movimenti o le liste ...) nascono e hanno successo solo e se esiste una élite che li concepisce e li dirige: la differenza la fanno l'onestà, le qualità, le capacità e gli obiettivi di questa élite, la volontà di interpretare gli ideali e i bisogni di parte, grande o piccola, dei cittadini. Cosa che ovviamente non significa che non si debba auspicare almeno una leadership collettiva e pluralista e non quella dell'uomo solo al comando e soprattutto che i militanti non si riducano ad una massa di pecoroni tifosi ma che abbiano la capacità di scegliere consapevolmente, di criticare e discutere per influenzare e indirizzare l'offerta politica che viene loro proposta e che si propone di andare incontro ai propri valori ed ai propri interessi.
Fatte queste premesse sfido a trovare partiti con una democrazia interna migliore o largamente migliore del Movimento 5 Stelle (si vedano come e a favore di chi, nelle tradizionali formazioni politiche, vengono scelte le candidature, come si acquisisce il potere attraverso il sistema correntizio e delle tessere; per gli innumerevoli partiti personali poi tali procedure assumono ancora meno credibilità o non esistono affatto).
Fatte queste premesse mi sembra che quanto deciso da Grillo e Casaleggio sulle modalità attraverso cui far scegliere le candidature del Movimento 5 Stelle sia stato perfettamente razionale e logico (tralasciando il giudizio, per mancanza di conoscenza, sui singoli regolamenti regionali che peraltro effettivamente hanno dato luogo ad alcune polemiche tra gli iscritti).
In un Paese dove si presentano in trecentomila ad un concorso per bidello e dove la politica è inquinata da lobbies, voti di scambio e cordate, lasciare del tutto aperta la porta da cui passare per candidarsi (e votare) in funzione della determinazione dei componenti di una lista elettorale che presenta un rapporto probabilità di essere eletto / numero di preferenze necessarie altamente vantaggioso avrebbe costituito una ghiottissima occasione per opportunismi e infiltrazioni di ogni tipo.
E' stato evocato un flop di partecipazione delle Parlamentarie confrontando i 32.000 votanti del Movimento 5 Stelle con i 3 milioni delle primarie del PD, si è dato voce a sconosciuti aderenti o candidati che lamentavano la propria esclusione. In realtà non sono assolutamente comparabili i numeri di una competizione per la (pseudo) candidatura a Premier (aperta a simpatizzanti ed elettori e presentata da stampa e televisioni come la sfida decisiva per l'Italia) ad una consultazione che si è voluto giustamente riservare agli iscritti e ai candidati 'storici' del Movimento, cioè a coloro che si sono impegnati e hanno partecipato alle sue attività politiche quando non era nemmeno immaginabile che un'elezione in Parlamento fosse a portata di mano. E che avranno potuto esprimere le proprie preferenze, si può intuire e sperare, sulla base non dell'immagine ma delle capacità e del contributo di lavoro fornito in passato.
In effetti coloro che sono stati scelti sono comuni cittadini: donne (la maggioranza dei capilista), giovani, operai, precari, studenti, impiegati, casalinghe, agricoltori, piccoli imprenditori, liberi professionisti (che si può presumere peraltro non dai redditi milionari).
A chi è convinto che il Movimento 5 Stelle sia una specie di nuova Lega, infarcito di ideologie populiste e razziste, basta guardare le parole ricorrenti dei profili dei candidati: ambiente, legalità, trasparenza, riduzione dei costi della politica, taglio delle spese militari e delle grandi opere. Basta osservare la mitezza o l'ingenuità con cui si propongono nei video di presentazione cadendo inevitabilmente, a volte, anche nel ridicolo.
Saranno buoni parlamentari? Tra loro non ci saranno nuovi casi Scilipoti, Razzi, Calearo, Riccardo Villari, cioè episodi di trasformismo determinati da ragioni ben poco ideologiche? Credo che nessuno possa ora rispondere ed è impossibile prevedere come si possa reagire di fronte ad un'offerta di poltrone o di alcune centinaia di migliaia di euro.
Di certo non si può credere che possano essere peggiori di grandissima parte dei membri dell'attuale Parlamento. Ed in ogni caso rappresenta una novità straordinaria il fatto che si troveranno in Parlamento persone comuni che non fanno parte dei soliti giri: accademici, professionali, burocratici, dei funzionari di partito, dei figli-parenti-mogli/mariti-amanti dei leader politici.
E prima di dare giudizi si tenga conto che si può andare a spulciare tra i profili dei candidati. Io l'ho fatto per quelli del Lazio ed ho trovato che Federica Daga, la più votata per la circoscrizione elettorale di Roma, oltre ad essere una persona mite e gradevole possiede un buon curriculum di ambientalista, di sostenitrice della giustizia globale e di attivista per l'acqua pubblica.
Che differenza con Mariella Madia catapultata da Veltroni a capolista del PD per il Lazio con i soli meriti di far parte della segreteria politica di Enrico Letta e di essere stata la fidanzata del figlio di Napolitano.

Dal sito di Beppe Grillo il curriculum e la dichiarazione di intenti di Federica Daga.


Curriculum Vitae:
Diplomata, lavoro in piccoli studi e per 10 anni come consulente informatico. Iscritta al meetup Amici di BG Torino a gennaio 2007, inizio a far politica dal supermercato, mi informo e informo sull’importanza dell’acquisto di prodotti secondo principi solidali e di equità via consumo critico, boicottaggio, autoproduzione e baratto, uso la bici in città e bevo acqua san rubinetto. Attiva per No-Tav, Comitato Settimo Non Incenerire, Rifiuti Zero, Massa Critica, incontri pubblici su Acqua Pubblica, Rifiuti, Agricoltura, Decrescita Felice, 2 V-day, diritti umani, abitare. Dato vita alla rete degli Amici di Pino Masciari facendo difesa popolare non violenta quando il testimone di giustizia restava senza scorta, gestione incontri di Pino e tenuto contatti con la rete dei suoi amici per oltre 2 anni. Entrata nel Comitato Acqua Pubblica Torino raccolgo firme per la legge di iniziativa popolare nazionale nel 2007, modifichiamo Statuto di Comune e Provincia di Torino perché l’Acqua è un Bene Comune e non si vende. Dopo le regionali in Piemonte mi sposto a Roma. Mi licenzio e mi dedico completamente alla campagna referendaria per l’Acqua Pubblica entrando nel coord.romano per l’AP. Raccogliamo firme nel 2010, lavoriamo fino alla vittoria del 13 giugno 2011. Con il mu creiamo l’opuscolo Buone Pratiche per uno stile di vita sostenibile. La vittoria referendaria ci vede di fronte ad un’azione di prepotenza della politica e delle multiUtility dei servizi pubblici locali. Attiviamo la campagna di obbedienza civile e azioni a livello nazionale. Ci battiamo contro la vendita delle quote comunali di Acea prevista ad aprile 2012 per far quadrare il bilancio; salta grazie all’intervento dei movimenti per l’Acqua e cittadini dentro la sala del Consiglio per oltre 3 mesi senza sosta e alla bocciatura al Consiglio di Stato. Depositata LIP in Regione su nuovo modello del SII, ora ripubblicizziamo l’Acqua puntando ad una gestione pubblica e partecipata di tutti i servizi pubblici locali.

Dichiarazione di intenti per il parlamento:
Riportare le vite di tutti gli individui ad un livello più umano. Creare strumenti di partecipazione decisionale nella gestione dei servizi destinati alla cittadinanza e agli individui. Polverizzare la spesa pubblica per le Grandi Opere Inutili e le spese militari e rigirarle a favore di opere Utili, per una maggiore vivibilità dei luoghi, per favorire la crescita della curva del benessere di ognuno di noi, perché ci sia uno Stato che faccia gli interessi di tutti e non di pochi a discapito dei molti. E' dato per scontato che continuerò a battermi a favore di una rivoluzione culturale, passando per l'antimafia, l'annullamento della corruzione, il rispetto della Costituzione, la rieducazione dopo 30 anni di follia ad occuparci di ciò che ci riguarda senza più delegare, il raggiungimento di uno stile di vita sostenibile a livello globale. Comunque sia, entrare nelle Istituzioni non è il fine, ma solo uno dei tanti mezzi che come cittadini possiamo utilizzare per far valere le nostre ragioni. Se ne entra anche uno solo, entriamo tutti!!! Voglio proseguire in questo cammino: http://vimeo.com/54152016


1 commento:

  1. Mi hanno incuriosito le modalità della scissione del neonato M5S di Imperia in vista delle elezioni: gli attivisti fuoriusciti, sono di ogni età, sesso e provenienza sociale, hanno partecipato ai gruppi di lavoro, alcuni sono gli attivisti dei primi meet up e lamentano sostanzialmente l'esistenza di un cerchio magico, di una dittatura della password, di iscrizioni rifiutate, di candidature rifiutate addirittura a causa dell'iscrizione al Rotary Club e varie altre accuse infamanti. Voglio vedere sul web cosa si dice di casi simili in altre parti d'Italia. A parte il casino allucinante successo ad Ancona, si percepiscono rumors qua e là ed ho la sensazione di essere entrato in una zona d'ombra del movimento. A questo consulto lo statuto ed il non statuto nazionale e fin qui tutto bene. Poi cerco come si certifica una lista per ottenere l'uso del logo e partecipare alle elezioni e mi sembra di capire, che basta inviare una lista di nomi incensurati che sottoscrivono i principi del movimento: qui inizia la parte terrificante. Quali garanzie ha Beppe Grillo sul rispetto delle regole per la scelta dei candidati? Tutte e nessuna credo sia la risposta. Lo staff di Grillo credo che si preoccupi solo di controllare la validità dei documenti inviati e non vedo peraltro, come possa fare qualcosa di più. Infine consulto alcuni statuti dei M5S di Bolzano, di Parma ed alcuni altri. Sono tutti diversi uno dall'altro, anche se dicono più o meno le stesse cose: quello di Parma è bellissimo, ma gli altri, nei punti relativi alle modalità di accettazione o espulsione dei soci, sulla loro candidabilitá, sulle modalità di ricorso e soprattutto sulla conseguenze di una critica troppo cattiva sull'operato del gruppo dirigente (che potrebbe essere formato dagli stessi quattro gatti che hanno inviato i documenti per la certificazione), mi fanno addirittura temere l'arrivo della dittatura della peggior specie. È proprio così, forse adesso ci siamo arrivati. E sì, è proprio quello che gli scissionisti dicono che si è verificato ad Imperia. Ma Beppe e Casaleggio lo sanno di aver messo in moto una macchina che in poco tempo potrebbe diventare infernale? Mi sembra impossibile, non ci voglio credere. Ma c'è dell'altro ancora. La discrezionalità nell'accettazione dei militanti e la benedizione di Beppe grillo sono inoltre un invito troppo grande, sono un'autostrada a quattro corsie aperta a bande di incompetenti, arrivisti e lacchè per il grande ed insperato salto nella politica che conta (m5s è il primo partito). Ma a Roma chi abbiamo mandato a salvare l'Italia dal baratro?
    P.S. sono un grillino.

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