Pubblico qui un articolo di qualche mese fa tratto da Controlacrisi.org per indicare l'unico percorso possibile per ricostruire la sinistra in Italia: la radicalità dei contenuti programmatici, il radicamento nel territorio, la costruzione di un welfare mutualistico e cooperativo attraverso cui incontrare le persone e offrire loro la possibilità di attenuare le condizioni di povertà oltre che indicare concretamente come sia possibile costuire una società diversa, giusta e solidale.
Syriza, una luce in Europa
La difesa del welfare in Parlamento e
l’attività nel sociale, un’organizzazione aperta a chiunque voglia
un’alternativa al capitalismo. Ecco come la sinistra più forte d’Europa
sta creando un «modello». Con uno stile politico inedito
Nella maestosa cornice del parlamento greco, Alexis Tsipras, il
presidente di Syriza, la coalizione radicale di sinistra, apre il primo
incontro dei suoi 71 deputati con il suo caratteristico mix di freddezza
e giovialità. Nello stesso momento in tutto il paese gli attivisti
organizzano assemblee di quartiere, aprono “cucine solidali” e bazar,
lavorano in centri medici volontari, proteggono gli immigrati dagli
attacchi di Alba dorata, il nuovo partito fascista che ha guadagnato il 7
per cento dei voti alle elezioni, fondano le correnti di Syriza dentro
il sindacato, lavorando alla transizione da una coalizione di 12
organizzazioni politiche (con 1,6 milioni di voti) a un nuovo tipo di
partito.
Nel mezzo di tutto questo i militanti trovano il tempo di
cucinare, ballare, dibattere e organizzare un festival anti-razzista di
tre giorni. Il festival, ora alla sua sedicesima edizione, è stato
creato per affrontare, nelle parole del suo fondatore Nicos
Giannopolous, «la crescita di nazionalismo e razzismo nei primi anni
Novanta». Nei suoi obiettivi, principi organizzativi nonché nella
pluralità delle forze culturali che promuove, il festival simboleggia la
forza della società civile internazionale che Syriza ha contribuito a
costruire e di cui è essa stessa in buona parte frutto. Sono state
coinvolte nell’organizzazione dell’evento più di 250 tra organizzazioni e
partiti e più di trentamila persone di ogni età ed etnia si sono
riversate nello spazio “ancora” pubblico del parco Goudi ad Atene.
L’obbiettivo comune di queste attività è trasformare il sostegno
elettorale per Syriza in una forza sociale per il cambiamento, oltre a
incrementarne la forza lungo il percorso sentiero elettorale che conduce
al governo. Quando alle prime elezioni del 6 maggio 2012 Syriza ha
ottenuto il 17 per cento dei voti molti attivisti sono rimasti
sbalorditi. Soltanto tre anni prima con il 4.7 per cento dei voti
l’alleanza aveva passato per un soffio la soglia di sbarramento del 3
per cento che limita l’entrata in parlamento. Alle seconde elezioni del
17 giugno 2012, i voti per Syriza sono cresciuti fino al 27 per cento, e
la gente di Syriza ha iniziato a immaginare l’arrivo al governo.
Dimitris Tsoukalas, uno dei nuovi deputati di Syriza proveniente dal
Pasok – la principale forza di centro-sinistra dalla sua fondazione nel
1974 – era a capo del sindacato dei bancari, ha dato le dimissioni dal
Pasok il giorno prima che il Presidente George Papandreou firmasse il
memorandum d’intesa sulle riforme di politica economica con Fmi,
Commissione Europea e Banca Centrale Europea. Tsoukalas è poi entrato
nella coalizione “No al memorandum”, per contrastare il Pasok alle
elezioni regionali nell’Attica, la regione nella quale il voto del Pasok
è crollato dal 40 al 23 per cento. Tsoukalas è cauto: «Il voto può
essere come la sabbia». E Nuova Democrazia, il principale partito di
destra greco, arrivato primo alle elezioni di giugno, è stato capace di
raccogliere i frutti della paura di fronte alla crisi e alla possibilità
di una vittoria di Syriza.
Le origini del cambiamento
Da dove viene questa organizzazione politica, radicata nei movimenti e impegnata per cambiare lo stato? La struttura del nuovo partito dovrà essere discussa dai militanti vecchi e nuovi nei prossimi sei mesi. Ma tutti concordano che i fondamenti di Syriza non debbano cambiare. Syriza, fondata nel 2004, segue il successo di una nuova generazione di attivisti provenienti dal partito di sinistra Synaspismos, inclusi Alexis Tsipras e Andreas Karitzis. Questa generazione si è formata nei movimenti per una globalizzazione alternativa nati all’inizio di questo secolo, che hanno portato alle grandi manifestazioni di Genova nel 2001 e al Social forum mondiale ed europeo. L’esperienza del Social forum, incluso il Forum sociale greco, è stata decisiva nell’allontanare la cultura della nuova sinistra greca dalla fedeltà ad una particolare ideologia, in favore invece di pluralismo, collaborazione democratica, apertura e convinzione dell’importanza di proposte alternative.
Da dove viene questa organizzazione politica, radicata nei movimenti e impegnata per cambiare lo stato? La struttura del nuovo partito dovrà essere discussa dai militanti vecchi e nuovi nei prossimi sei mesi. Ma tutti concordano che i fondamenti di Syriza non debbano cambiare. Syriza, fondata nel 2004, segue il successo di una nuova generazione di attivisti provenienti dal partito di sinistra Synaspismos, inclusi Alexis Tsipras e Andreas Karitzis. Questa generazione si è formata nei movimenti per una globalizzazione alternativa nati all’inizio di questo secolo, che hanno portato alle grandi manifestazioni di Genova nel 2001 e al Social forum mondiale ed europeo. L’esperienza del Social forum, incluso il Forum sociale greco, è stata decisiva nell’allontanare la cultura della nuova sinistra greca dalla fedeltà ad una particolare ideologia, in favore invece di pluralismo, collaborazione democratica, apertura e convinzione dell’importanza di proposte alternative.
Questa cultura ha
attecchito su un terreno fertile. I giovani di Syriza sono la prima
generazione che ha rifiutato il capitalismo dopo la caduta dell’Unione
Sovietica; il loro impegno è per costruire un’alternativa, piuttosto che
proporre un modello già elaborato da altri. «Cerchiamo di trovare
un’altra strada», dichiara Karitzis. «Credo che ci sia bisogno del
potere politico dello Stato, ma ciò che risulta decisivo è quello che si
fa a livello dei movimenti e della società prima di assumere il potere.
L’ottanta per cento del cambiamento non passa dal governo».
Synaspismos ha fornito la cornice adatta per il tentativo di costruire
un nuovo tipo di socialismo, pratico ma fondato su solidi principi. È
stato il prodotto di innumerevoli divisioni interne alle forze
comuniste, emerse dalla rottura con lo stalinismo e dalla critica al
capitalismo. Synaspismos aveva lavorato con altre associazioni della
società civile per creare il Social forum greco. Tra queste, alcune
forze politiche maoiste e trotzkiste, ma anche verdi, femministe, gay e
reti per i diritti sociali. Tutti hanno contribuito a fondare Syriza,
rappresentata nella sua bandiera verde, rossa e viola. Fuori, a braccia
conserte, sicuro della sua forza interna sempre più immaginaria, è
rimasto il dogmatico e apparentemente immobile Partito comunista greco
(Kke). Nonostante partisse dal 7,5 per cento, alle ultime elezioni di
giugno il suo consenso è sceso al 4,5 per cento.
Quando, nove anni e
molti movimenti dopo l’avvio del Social Forum, le forze per il
cambiamento si sono riunite a piazza Syntagma, Syriza era lì. Yanis
Alampanis, un membro di Syriza attivo nella Rete per i diritti sociali e
politici, descrive il modo in cui hanno partecipato alle prime
manifestazioni anti-austerità: «Si sono condivisi alcuni principi, per
esempio non permettere slogan anti-immigrati. Il primo giorno molte
persone avevano bandiere della Grecia senza permettere bandiere che
rappresentassero partiti politici. Dopo molte discussioni è emerse
invece l’idea che potessero partecipare bandiere di altre nazioni,
inclusa quella della Primavera araba». «Ha cambiato l’immagine
dell’azione», dice Alampanis. «Così si costruisce un movimento radicale e
politico».
È stata questa immersione nei valori dei movimenti
sociali, insieme alla rivolta che nel 2008 è seguita all’uccisione del
giovane Alexandros Grigoropoulos da parte della polizia, che hanno
portato a considerare Syriza come lo strumento politico di cui fidarsi
per liberare la Grecia dal Memorandum. «Syriza è stata sempre con noi»,
dice Tonia Katerina, membro della coalizione Open city. È stato un
sentimento che ho sentito più e più volte.
Quando Tsipras ha
dichiarato che Syriza era pronta a formare un governo per fermare le
politiche del Memorandum, ha unito la rabbia alla speranza, ha aperto un
canale che può mettere in comunicazione la società con il parlamento.
Solidarietà politicizzata
Nel suo lavoro fuori dal parlamento Syriza costruisce reti sociali che organizzano in modo sistematico le pratiche di sostegno informale radicate nella società greca. Ci sono cucine solidali, dottori ed infermieri che offrono cure, l’aiuto legale per affrontare il pagamento dei debiti. Così Syriza risponde ad Alba dorata; per Karitzis se la sinistra «non costruirà nuove relazioni sociali, a farlo sarà qualcun altro».
Nel suo lavoro fuori dal parlamento Syriza costruisce reti sociali che organizzano in modo sistematico le pratiche di sostegno informale radicate nella società greca. Ci sono cucine solidali, dottori ed infermieri che offrono cure, l’aiuto legale per affrontare il pagamento dei debiti. Così Syriza risponde ad Alba dorata; per Karitzis se la sinistra «non costruirà nuove relazioni sociali, a farlo sarà qualcun altro».
Le
reti non rappresentano un sostituto al welfare. «Le persone si trovano
ad affrontare il problema della sopravvivenza», spiega Karitzis. «Noi
non possiamo risolverlo, ma possiamo essere parte della loro
socializzazione. Queste iniziative di solidarietà possono essere una
base per la lotta per il welfare. L’idea è di cambiare mentalità delle
persone su quello che possono realizzare, sviluppando insieme la
capacità di avere potere». Questa è anche una preparazione al governo.
«Se arrivassimo al governo, in pochi mesi le persone potranno essere
pronte a combattere per i propri diritti, ad assumere il controllo delle
banche e cosi via».
Prepararsi al governo
Aristides Baltas, coordinatore della commissione per il programma, descrive i lavori svolti da parlamentari, esperti, funzionari pubblici e organizzazioni sociali per proporre politiche alternative (Syriza ha avuto oltre il 50 per cento dei voti dei dipendenti pubblici). Queste commissioni, più che essere “ministeri ombra”, vogliono mantenere i legami tra movimenti e la politica parlamentare. Baltas, militante e professore di filosofia della vecchia generazione di Synaspismos, ha coordinato la stesura di un dettagliato programma di 400 pagine che ha coinvolto membri di Syriza di ogni categoria. L’accento è su soluzioni costruttive e una delle quattro sezioni del programma riguarda la «ristrutturazione dello Stato». È una strategia ambiziosa per la democratizzazione di uno Stato che è istituzionalmente corrotto. Ma è anche una sfida al programma dalla Troika di ridensionare lo Stato greco attraverso le privatizzazioni.
Aristides Baltas, coordinatore della commissione per il programma, descrive i lavori svolti da parlamentari, esperti, funzionari pubblici e organizzazioni sociali per proporre politiche alternative (Syriza ha avuto oltre il 50 per cento dei voti dei dipendenti pubblici). Queste commissioni, più che essere “ministeri ombra”, vogliono mantenere i legami tra movimenti e la politica parlamentare. Baltas, militante e professore di filosofia della vecchia generazione di Synaspismos, ha coordinato la stesura di un dettagliato programma di 400 pagine che ha coinvolto membri di Syriza di ogni categoria. L’accento è su soluzioni costruttive e una delle quattro sezioni del programma riguarda la «ristrutturazione dello Stato». È una strategia ambiziosa per la democratizzazione di uno Stato che è istituzionalmente corrotto. Ma è anche una sfida al programma dalla Troika di ridensionare lo Stato greco attraverso le privatizzazioni.
Vecchie sfide, nuove aperture
Insieme ai preparativi per il governo, dentro e fuori il parlamento gli attivisti sono attenti al pericolo rappresentato dalla perdita del radicamento sociale, ovvero diventare «un altro Pasok». Nella formazione del nuovo partito priorità condivisa è quella di creare, come chiarisce il nuovo parlamentare Theano Fotiou, «una struttura che permetta alle persone di essere sempre collegate con il partito anche se non ne sono membri, sia per criticarlo che per portare nuove esperienze».
Insieme ai preparativi per il governo, dentro e fuori il parlamento gli attivisti sono attenti al pericolo rappresentato dalla perdita del radicamento sociale, ovvero diventare «un altro Pasok». Nella formazione del nuovo partito priorità condivisa è quella di creare, come chiarisce il nuovo parlamentare Theano Fotiou, «una struttura che permetta alle persone di essere sempre collegate con il partito anche se non ne sono membri, sia per criticarlo che per portare nuove esperienze».
Un fattore
importante sono le risorse. Syriza riceverà quasi 8 milioni di euro
(triplicando il suo attuale bilancio) come risultato del suo successo
elettorale e a ogni parlamentare sono assegnati dal parlamento cinque
assistenti. In che modo Syriza applicherà l’attenzione dedicata alle
lotte nella società alla distribuzione di queste nuove risorse? Per
Karitzis la maggior parte dei fondi dev’essere destinata a quello che
possiamo fare nei quartieri. Ad esempio per assumere persone che
diffondano le iniziative di centri medici sociali, persone che possano
connettere i cittadini con i produttori di generi alimentari, in modo da
aumentare la capacità di costruire una rete di relazioni. Dei cinque
assistenti destinati ai parlamentari, due lavoreranno direttamente per
il deputato stesso. Uno lavorerà per una commissione politica, i
restanti due andranno ad aiutare i movimenti nei quartieri.
Un’altra sfida è rappresentata dal fatto che la stragrande maggioranza
dei membri sono uomini, anche se all’interno della leadership la
presenza femminile è consistente. Sissy Vovou, una dei 200 membri
dell’organismo dirigente di Syriza e della Rete delle donne, rifiuta
l’idea che l’uguaglianza femminile sia un problema «che dovrà essere
affrontato solo una volta arrivati al governo». Si sta sviluppando una
nuova dinamica, un terzo dei parlamentari di Syriza sono donne elette
con un sistema proporzionale basato su liste aperte, sono state votate
sulla base della loro leadership locale. E hanno chiarito sin dal primo
incontro in parlamento che l’uguaglianza femminile non può attendere.
Nuove forme di radicalismo sono evidenti anche all’interno dei
sindacati. Il rapido collasso delle vecchie strutture di potere sta
innescando un terremoto all’interno di sindacati le cui strutture erano
profondamente legati ai vecchi partiti, Pasok, Partito comunista e Nuova
democrazia. Le conseguenza per Syriza di questi cambiamenti, ma si apre
la possibilità di un rafforzamento del sindacalismo di base.
Infine c’è una sfida anche per noi. La crescita di Syriza, insieme alla
sconfitta di Sarkozy in Francia, ha incoraggiato il rifiuto delle misure
di austerità in Europa e spostato l’equilibrio dei poteri all’interno
dell’Unione europea. Applaudire e andarsene non basta di certo a
cambiare le cose. La catastrofe (evitabile) imposta al popolo greco
peggiora di giorno in giorno e Syriza ha chiaro che il Memorandum non
può essere cancellato solamente dagli sforzi a livello nazionale.
La forma più efficace di solidarietà in tutta Europa sarebbe quella di
imparare da Syriza a costruire nei nostri paesi nuove forme di
organizzazione politica sufficientemente aperte e libere da poter
trasformare in una grande forza politica tutti coloro che desiderano
un’alternativa al capitalismo, basata su valori che molti di noi
descrivono come socialisti, ma senza un modello particolare in mente.
Syriza ha dimostrato come questo movimento e stile politico possa
essere unito a una presenza organizzata nel sistema politico per
difendere e riguadagnare quei diritti politici e sociali di base che i
partiti più grandi considerano ora da eliminare. Questo percorso,
costruito di fronte all’attacco più violento dell’austerità
neoliberista, potrebbe essere ripreso in tutta Europa. La geografia
politica europea ne verrebbe trasformata, e in Grecia Syriza potrebbe
non soltanto essere una luce per la sinistra, ma potrebbe arrivare al
successo.
(Traduzione di Alessandro Bramucci)
x Equità
RispondiEliminaI futuri Parlamentari prima di presentare le loro candidature
Dovrebbero superare come esame un apprendistato per la loro formazione della durata di 24 mesi.
Il tutto retribuito con la paga di euro 1200 ,00 al mese
Che gli serviranno per pagare le spese
di casa - mangiare – affitto –luce - gas- vestiario – tasse comunali – ecc-
senza nessun altro aiuto.
Se l’apprendistato non venisse rispettato la pena dovrebbe essere
L’interdizione perpetua da incarichi Istituzionali.
Cosi quando dovranno votare manovre lacrime e sangue (forse ) saranno più equi.
PS Mi sono chiesto spesso cose L’Utopia
e da ignorante l’unica risposta che mi e venuta in mente è
L’UTOPIA è la scintilla che manca ha l’essere umano per essere simile ha DIO.
Se varassero una legge che li obbliga
d’insegnanti fra gli operai dei lavori più umili e faticosi ne troverebbero a iosa. VITTORIO
Costruire una rete di solidarietà sta alla base della società nuova e solidale, altrimenti si ricade in uno statalismo burocratico. Questa che riporti Syriza mi pare una buona novella ed è anche riscoprire le antiche radici delle società di mutuo soccorso.
RispondiEliminaquesta è la strada che stiamo camminando
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