Berlusconi si ricandida, toglie la
fiducia a Monti e Monti si dimette (o meglio si dimetterà dopo
l'approvazione della legge di stabilità, l'equivalente della vecchia
legge finanziaria).
Dunque si voterà a febbraio e questo,
cioè anticipare la scadenza elettorale di alcune settimane, non
sembra cosa per cui valga la pena di stracciarsi le vesti.
Dunque si voterà con il Porcellum
nonostante le promesse e gli impegni dei partiti della maggioranza di
governo (PD, PDL, UDC) e gli auspici di Napolitano: resterà cioè la
nomina dei parlamentari in mano alle segreterie di partito senza
possibilità di scelta da parte degli elettori .ed un premio di
maggioranza abnorme alla Camera (340 deputati alla coalizione che
risulta la più votata) senza il vincolo di una percentuale minima da
raggiungere per i vincenti, in spregio ad ogni minimale regola
democratica, ma che contemporaneamente, in quanto applicato su base
regionale per il Senato, rende assai probabile una condizione di
ingovernabilità e la necessità di ricorrere a grandi coalizioni.
Dunque si tenterà di ripetere, nel
teatrino della politica italiana, lo stesso copione elettorale che è
messo in scena da vent'anni: da un lato – il centrosinistra –
l'appello al voto utile e alla mobilitazione contro il male assoluto
Berlusconi, intimando di non disperdere suffragi, e dall'altro – la destra –
la stigmatizzazione della minaccia dei comunisti e degli esosi
fautori delle tasse.
Dunque si ripresenta il Cavaliere di
Hardcore con tutto il suo squallido repertorio e forte di una
sostanzialmente intatta potenza di fuoco mediatica ma questo era un
evento previsto e prevedibile: mettersi 'in sonno' assecondando il
volere della grande finanza e degli Stati che esercitano una sorta di
protettorato nei confronti del nostro Paese – gli USA, la Francia,
la Germania – e confidando nella scarsa memoria degli italiani
sulle responsabilità economiche della crisi per poi riemergere al
momento opportuno. Certo senza velleità di vittoria, questo non
sarebbe possibile con la Presidenza Obama, ma con l'obiettivo di
raggiungere una situazione di stallo parlamentare o comunque di avere
sufficiente forza per condizionare le future scelte di governo per
preservare le proprie aziende e difendersi dagli ultimi processi in
cui è imputato.
La responsabilità politica di questa
resurrezione sta nel PD e in Napolitano che gli hanno colpevolmente
concesso questa opportunità anziché determinarne la definitiva
eclissi politica portando il Paese alle elezioni un anno fa.
Anzi si può ragionevolmente ritenere
che il ritorno del Cavaliere sia stato concordato con tutti gli altri
protagonisti della commedia politica italiana: il PD, Monti,
Napolitano. O almeno che ad essi sia assai gradito. Perché
funzionale, con la riproposizione di un bipolarismo truffaldino, a
riguadagnare alle formazioni tradizionali il consenso, perso con le
politiche anti-sociali di Monti e con lo svuotamento della funzione
dei partiti, della maggioranza degli italiani e che si era fin qui in
rilevante misura rivolto all'astensionismo o ai partiti anti-sistema
a partire dal Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo.
E la conferma del Porcellum risponde pienamente a questa logica. Pensiamo inoltre a quale vantaggio ha potuto godere chi, sapendo quale sarebbe stato l'esito delle chiacchiere sulla riforma elettorale, ha potuto predisporre da tempo le proprie strategie politiche in modo conseguente (non si può leggere così la scelta apparentemente suicida di Vendola di partecipare alle primarie senza alcuna possibilità di vittoria?).
E la conferma del Porcellum risponde pienamente a questa logica. Pensiamo inoltre a quale vantaggio ha potuto godere chi, sapendo quale sarebbe stato l'esito delle chiacchiere sulla riforma elettorale, ha potuto predisporre da tempo le proprie strategie politiche in modo conseguente (non si può leggere così la scelta apparentemente suicida di Vendola di partecipare alle primarie senza alcuna possibilità di vittoria?).
L'enfatizzazione da parte di una certa
sinistra (quella del PD e di Repubblica) della bocciatura da parte
dei mercati, espressa attraverso la diminuzione degli indici di borsa
e l'innalzamento dello spread, del ritorno di Berlusconi è quanto di
più di spregevole da parte di chi dovrebbe al contrario, se fosse
coerente con gli ideali che sbandiera ad ogni piè sospinto,
richiamarsi unicamente alla volontà ed alla sovranità popolare ed
alla loro supremazia nei confronti del potere economico e
finanziario.
Berlusconi non dovrebbe essere
eleggibile perché titolare di una concessione pubblica, per il
manifesto conflitto di interessi di cui è portatore, perché
avvantaggiato dalla mancanza di un'adeguata legge antitrust in
materia televisiva, perché sottoposto ad un gran numero di processi
penali, non perché osteggiato dai mercati.
Fermo restando il fatto che un
democratico non può non considerare un demente o un coglione o un
individuo in mala fede chi continui a votare Berlusconi.
E se si identificano correttamente i
giudizi dei mercati finanziari non come la risultante non preordinata
dell'azione di una miriade di soggetti economici ma piuttosto come
l'effetto della strategia di pochi grandi soggetti si deve ritenere
che ad essi faccia tremendamente comodo che i partiti anti-sistema
siano esclusi dal Parlamento o ridotti ad un ruolo marginale.
La mia impressione cioè è che i
'mercati' non scateneranno una guerra contro Berlusconi, con il
risultato di spingerlo verso posizioni esplicitamente anti-euro e
anti-Europa, e che il 'sistema' possa preferire un compromesso
reciprocamente vantaggioso per le parti in causa: la conferma per i
partiti che hanno sostenuto Monti dell'80-90 per cento del Parlamento
italiano e di un ruolo politico non di secondo piano per Berlusconi.
Tutte ragioni per non cedere al ricatto
della contrapposizione berlusconismo – antiberlusconismo e per
votare secondo coscienza, secondo i propri ideali e valori, in base
ai propri interessi. E quelli dei ceti popolari sono per perseguire
un'alternativa ai partiti che hanno sostenuto Monti.
In ogni caso chi ha detto che l'Italia
era stata salvata dal baratro e che i conti pubblici erano stati
messi in sicurezza ci dovrebbe spiegare come sia possibile che basti
un rigurgito di Berlusconi per mettere in crisi il sistema economico
italiano.
Quando cominceranno a dirci la verità
e cioè che siamo di fronte ad una crisi di sistema rispetto alla
quale l'austerità montiana non ha svolto alcun effettivo positivo ma
anzi ha contribuito ad aggravarla?
Tutti possono sbagliare ma come si usa dire perseverare è da sprovveduti
RispondiEliminaè chiaro il disegno di (SB) Rimanere aggrappato con tutti i mezzi che ha al potere
per Piegare le ultime leggi che servono al proprio tornaconto
Favorendo se stesso e/ i disonesti a danno degli onesti.
Se la parte sana della maggioranza che lo ha votato si svegliasse
Dal torpore in qui è sprofondata (per egoismo e per apatia)
Lo sfacelo dell’ITALIA apparirebbe loro in tutta la sua crudezza.
L’unico miracolo ITALIANO evidente da quando è sceso in politica è il suo
Dalla banca rotta in qui versava è stato inserito nella classifica degli uomini più ricchi del mondo.
Confidando in un ripensamento responsabile di quei cittadini onesti Che lo hanno votato
Per potere Rottamare il vecchio
che ha permesso la nascita (SB) per potere Ripristinare la speranza.
PS
Non c’è nessuna differenza fra ( Democrazia e Comunismo)
Sino a che nel Mondo prevarrà la cupidigia
il Popolo sarà Sempre sfruttato dalla classe dominante.
La differenza ci sarà quando il credo delle forze Politiche
Si completerà fondendosi per formare un solo credo ( EGUAGLIANZA SOCIALE)
VITTORIO