"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)

sabato 17 ottobre 2009

Berlusconi o le 120 giornate di Sodoma

Sesso e potere, il potere politico maschile, sono un binomio quasi inscindibile
Il sesso è ad un tempo un benefit che 'spetta' all'uomo di potere in ragione della carica ricoperta, è uno strumento di propaganda utilizzato per rafforzare il mito del leader, è un simbolo ornamentale del potere stesso, è in qualche modo lo scettro o la mitra che si materializza nella bellezza e nel fascino elegante della donna che accompagna il capo (Grace Kelly, Jaqueline Kennedy, Carla Bruni, la stessa Veronica Lario).
Nulla di questo sembra ritrovarsi nei festini berlusconiani di Palazzo Grazioli e Villa Certosa, almeno così come sono stati raccontati sui giornali da parte di coloro che vi hanno partecipato.

Non vi è nemmeno traccia di una carnalità allegra e giocosa.
Oltre alla mediocrità e allo squallore che emerge dai racconti, suscita piuttosto l'immagine del tramonto politico ed esistenziale di un uomo.
I commentatori hanno spesso associato tali vicende al degrado morale che caratterizzava la fase finale dell'impero romano o alla vecchiaia di Casanova.
Ma forse appaiono più convincenti le suggestioni pasoliniane, il Pasolini di Salò o le 120 giornate di sodoma (http://it.wikipedia.org/wiki/Sal%C3%B2_o_le_120_giornate_di_Sodoma).
E' un accostamento fatto già nel 2005 dallo scrittore marocchino Tahar Ben Jelloun, http://www.pasolini.net/notizie_micromega_benjelloun.htm , quando peraltro nessuno aveva mai sentito parlare di Tarantini o della D'Addario e non già, naturalmente, per la presenza di alcun riferimento alla violenza fisica ma solo per l'interazione fatale tra autorità e sesso e per l'allusione al degrado di un regime ormai al termine.
Lo scopo di quelle riunioni non è quello di procurarsi un'amante né la soddisfazione di appetiti sessuali. E' il tentativo disperato, attraverso la sottomissione morale di gruppi di avvenenti ma sconosciute ed umili ragazze, di riaffermare la forza del proprio potere.
Un potere, avviatasi la parabola discendente della propria esistenza umana e politica, che si sente sfuggire di mano.
Vi si scorge il terrore di uomo che non può volgere le spalle al proprio passato per ritrovarvi il conforto di un'esistenza eticamente condivisibile e che è consapevole delle fondamenta di sabbia e argilla su cui ha costruito il proprio stesso successo economico.
Un impero economico sviluppato allontanandosi spesso dalla via maestra della legalità e della coerenza morale e che sa destinato a crollare quando venga meno le forza politica che ha esercitato negli ultimi trent'anni.
L'autoincensarsi citando improbabili sondaggi di gradimento, accreditandosi di ridicoli storici primati e vantandosi di una salute incrollabile e destinata a durare nell'eternità, scegliere di circondarsi di politici e giornalisti servi e compiacenti, il ricondurre tutto l'universo a se stesso, il continuo e blasfemo paragonarsi a Dio, i ridicoli rimedi (il trucco, il trapianto di capelli, il lifting, l'abbigliamento accuratamente studiato) per tentare di sembrare più giovane, sono sintomi di un uomo debole e insicuro.
Debole e insicuro e dunque pericoloso per il Paese, considerato il potere che tuttora detiene.
Le opposizioni, tutti i democratici pensano ancora di poter aspettare altro tempo prima di riorganizzarsi?


1 commento:

  1. sono profondamente d'accordo con le tue parole

    emilio alessio

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