Io non sono per nulla sicura di quello che accadrà da qui al 5 dicembre (giornata di mobilitazione nazionale per chiedere le dimissioni di Berlusconi, uomo – si fa per dire- simbolo del degrado di questo Paese).
La situazione è molto complessa e ancora indefinita.
Nei limiti del mio possibile e nella rabbia del mio ingiusto e inaccettabile buio, osservo gli eventi e mi interrogo.
Parto dal presupposto che è dalla fine dell’Impero romano che tutto quello che succede in Italia viene deciso all’estero, osservo quindi con fatica quello che accade fuori e cerco di capire che riflessi possa avere qui da noi.
Sono quanto più di lontano si possa immaginare da un’analista, ma sono una cittadina italiana e ho diritto di esigere informazioni e dati, senza i quali non posso essere sovrana.
Nessuno mi informa ed io guardo e scruto.
E vedo l’asse russo-(iraniano)- libico e quello anglo-americano-ebraico.
L’Italia è tradizionalmente nell’area d’influenza del secondo, ma Berlusconi ha sbilanciato tutto sul primo.
Ora, la situazione è in bilico, una delle questioni in ballo è Gazprom/Nabucco.
Significa mercati, sbocchi, blocchi.
Bah, vattelappesca!
L’Italia è un’area da sempre contesa ed è oggi ancora più pregiata per la sua valenza europea.
Berlusconi ha già ridotto l’Italia ad una colonia dipendente, sul piano energetico, da Russia e Libia.
Ora osservo che il Times silura il governo italiano e che l’Iran implode ed Ahmadinejad denuncia il gioco sporco anglo-americano.
Berlusconi scatta come una molla ed obbediente va a Mosca.
Francia e Germania, già con la guerra in Iraq, presero le distanze da Stati Uniti e Gran Bretagna, avevano ed hanno altri canali di approvvigionamento.
La Francia smentisce le accuse all’Italia, Sarkosy scimmiotta Berlusconi e si improvvisa, un pò patetico, come nuovo aspirante Roy de France (hai visto mai che i francesi di oggi siano abbastanza rincoglioniti?) la Germania si accoda a Canossa (Putin).
Stringendo lo zoom sull’Italia, io vedo tutti questi patetici ed impotenti signorotti feudali, molto provinciali, che si agitano cercando di capire da che parte convenga stare.
Berlusconi è una garanzia di antitalianità.
Non è difficile immaginare il lucro personale per cui è disposto a vendere l'italia, ma almeno ci facesse sapere quanto è grande questo piatto di lenticchie.
Ogni lenticchia è una vita umana.
Io non so cosa accadrà, ma ho l’impressione che a deciderlo non saranno i patetici ed ormai consueti buffoni della Tv italiana.
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