La sveglia suona alle 6, ma non mi alzo.
Non riesco a toglermi di dosso la stanchezza non ancora smaltita .
Così rimango nel caldo rassicurante della coperta, semisveglia. So di avere ancora un pochino di tempo, ancora non è scattata l’ora - 6.20 - oltre la quale devo essere in piedi.
Non mi va, non mi sento, ma è sicuro che devo...
Devo. Altrimenti i miei figli fanno tardi a scuola. Cavolo se devo!
Ho fatto pure un bel sogno. Non mi ricordo più cosa esattamente ho sognato, ma mi è rimasta nel cuore la sensazione di sicurezza e serenità scaturite da quelle immagini ormai annebbiate.
Non vorrei staccarmene.
Non sento più così spesso quella sensazione nella vita reale - sapere che va tutto bene e che domani sarà migliore di oggi o nel peggiore dei casi uguale.
Eppure ci provo a rivolgere lo sguardo al futuro cacciando via i fantasmi passati e presenti, le difficoltà personali, i guai globali e nazionali.
Ce la metto tutta. Lo so che “la macchina va dove si volge lo sguardo”. Perciò guardo avanti richiamando la sensazione di serenità anche forzata quando di sereno c’è ben poco.
Come si fà ad essere fiduciosi quando vedi il fututro dei tuoi figli in mano non a dei leader ma a traffichini di bassa lega? Di gente infame che non sa cos’è il pudore...vabbè, questo è Battiato....
Eppure....come si fa a NON essere fiduciosi quando si tratta dell’unica cosa veramente preziosa che abbiamo - la nostra esistenza? Come si fa a permettere che qualcun’altro tracci il disegno senza che noi diciamo la nostra in merito??
Guardo la sveglia.
E’ ora.
Sono le 6.19
Per tutti noi.
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