Febbraio 2009:
“Io non posso peraltro, nell’esercizio delle mie funzioni, farmi guidare da altro che un esame obiettivo della rispondenza o meno di un provvedimento legislativo di urgenza alle condizioni specifiche prescritte dalla Costituzione e ai principi da essa sanciti.
Ricordo infine che il potere del Presidente della Repubblica di rifiutare la sottoscrizione di provvedimenti di urgenza manifestamente privi dei requisiti di straordinaria necessità e urgenza previsti dall’art. 77 della Costituzione o per altro verso manifestamente lesivi di norme e principi costituzionali discende dalla natura della funzione di garanzia istituzionale che la Costituzione assegna al Capo dello Stato ed è confermata da più precedenti consistenti sia in formali dinieghi di emanazione di decreti legge sia in espresse dichiarazioni di principio di miei predecessori.” (caso Englaro)
Ottobre 2009:
"Non firmare non significa niente... nella Costituzione c'è scritto che il presidente promulga le leggi. Se non firmo oggi il Parlamento vota un'altra volta la stessa legge ed è scritto che a quel punto io sono obbligato a firmare. Questo voi non lo sapete? Se mi dite non firmare, non significa niente". (Scudo Fiscale)
Costituzione art.74 co. 1°:
Il Presidente della Repubblica, prima di promulgare la legge, può con messaggio motivato alle Camere chiedere una nuova deliberazione.
Qualche mese fa,
lamentandomi dell'inquietante silenzio del Presidente della Repubblica, scrivevo de I Silenzi di Napolitano al Progetto del Caimano
Da quando ha iniziato ad aprìr bocca, ho iniziato a rimpiangere quel silenzio! Quel silenzio portava con se dubbi, dubbi che, come tali, potevano, volevano, essere smentiti da fatti, parole e omissioni.
Dapprima, come Capo dello Stato e Presidente del CSM, nell'ambito della vicenda De Magistris e delle Procure di Salerno e Catanzaro, ha elogiato il tempestivo ed efficace lavoro gli “anticorpi del sistema” (quale?) che, però, alla fine ha fatto fuori solo gli innocenti, Apicella, Nuzzi e Verasani, colpevoli per Non aver commesso il fatto, così come hanno evidenziato il Tribunale del Riesame di Salerno(1) ed il GIP di Perugia(2). Non contento, davanti a quel CSM ha pensato bene di chiedere ai Magistrati di fare autocritica e non essere protagonisti(3), il tutto, nel giorno in cui il Governo presentava il D.d.l sulla Giustizia con la mannaia sulle intercettazioni(4) e come se non bastassero i giornalieri attacchi alla Magistratura da parte del Governo, come se il discorso glielo avesse prestato il Presidente del Consiglio, come se il Presidente della Repubblica non avesse il dovere di tutelare gli equilibri istituzionali.
Dalle pagine de Il Fatto Quotidiano del 24 settembre scorso(5), la professoressa Carlassare si/ci chiedeva dolorosamente “Si può affermare che la nostra Repubblica presenti ancora tutti i caratteri della democrazia costituzionale?”
Se è vero che il Governo ha le sue responsabilità, chiare e drammaticamente evidenti, è vero anche che, l'assenza di una Opposizione vera ed autentica, unita alla presenza di questo Presidente della Repubblica ha dato a tale declino un contributo colpevolmente determinante!
“affinché trionfi il male è sufficiente l'inerzia degli uomini buoni” (E. Burke)
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