"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)

domenica 18 ottobre 2009

Pro memoria personale

Per oggi e per il giorno in cui Berlusconi passerà la mano, spero presto, quello che vorrei dalle Opposizioni e da una futura alternativa di governo alla destra.

1.La Costituzione non si tocca, nemmeno marginalmente. Non è il momento né ci sono gli interlocutori, la Lega e il PDL, affidabili per farlo e che possano mettere al primo posto il bene del Paese. E non si pensi di poter concedere domani a Fini (e Montezemolo) quello che che non si è giustamente concesso a Berlusconi: il presidenzialismo e la sottomissione della magistratura al potere politico.

2.La lotta per la legalità, alla criminalità organizzata, alla corruzione, agli ingiusti privilegi e l'allontanamento della politica dalla gestione delle aziende pubbliche è la premessa indispensabile dell'azione di governo. In assenza di questo parlare di riforme o, addirittura, di nuovi sacrifici per i cittadini è semplicemente ridicolo e offensivo. La moralizzazione della vita pubblica consente di liberare risorse formidabili, non solo finanziarie ma anche morali e umane, per lo sviluppo del Mezzogiorno e di tutto il Paese.
3.Riforma della giustizia significa renderla efficiente ed in grado di pronunciare le proprie decisioni in tempi ragionevoli, in modo equo e nel rispetto dei diritti delle parti in causa, vittime e imputati. Non significa impedirle di poter sanzionare le malefatte dei politici e dei potenti.
4.La regolamentazione del conflitto di interessi è una priorità per l'oggi e per il domani: mai più governanti che siano nella condizione di poter confondere il proprio bene personale con quello della collettività. E' nel contempo indispensabile dare vita a norme antitrust che garantiscano il pluralismo del sistema dell'informazione e che liberino la radio-televisione pubblica dall'occupazione politica.
5.Le scelte, sulle opere pubbliche, sui temi economici e sociali, in materia fiscale, devono essere fatte nell'interesse generale e non per soddisfare gli appetiti dei grandi gruppi economici e di potere.
6.Lo sviluppo economico deve essere compatibile con l'ambiente e la salute e la dignità delle persone. Deve essere altresì diretto a rimuovere le diseguaglianze sociali e le persistenti povertà. Sono le stesse cose che sostiene non un pericoloso comunista ma il Capo di Stato del più importante paese capitalista del mondo, Obama.
7.La difesa della laicità dello Stato è un dovere irrinunciabile. Il riconoscimento dei diritti civili e della libertà di coscienza non può essere subordinato ai diktat del Vaticano.
8.La scuola pubblica, la cultura, la ricerca scientifica, la tutela dei beni artistici e del paesaggio devono essere gli elementi centrali di una politica del governo che voglia promuovere la crescita sociale e civile di tutti i cittadini e dare un futuro a questo Paese.

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