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Composizioni grafiche di Luca Peruzzi |
Il governo Letta è la prosecuzione del
governo Monti con altri mezzi. La ragione sociale è la stessa (la
sintesi e la mediazione tra la subalternità al grande capitale
finanziario e all'atlantismo nella politica estera e militare da un
lato ed i poteri ed i particolarismi feudali così forti nel nostro
Paese dall'altro) ma sono cambiati gli interpreti. Non più i tecnici
immeritatamente accreditati di competenza e sobrietà ma politici
espressione diretta dei partiti pur dentro un'operazione di restyling
che ha portato sulle poltrone del Governo facce nuove con
un'abbondante presenza di donne, di esordienti, una campionessa
olimpica come Josefa Idem e la prima ministra nera Cécile Kyenge.
Alla sadica retorica della medicina
amara e impopolare da somministrare agli italiani per il loro bene si
è sostituita la fraudolenta e ruffiana doppiezza dei politici di
professione. L'attenuazione dell'IMU diventa la priorità del Governo
senza dire che ciò comporterà, con i vincoli finanziari europei
inalterati, altri tagli al welfare, altre privatizzazioni, ulteriore
smantellamento della scuola e della sanità pubblica.
Questo cambiamento estetico al momento è l'unico risultato
prodotto dallo sconvolgente risultato delle ultime elezioni politiche
nelle quali la richiesta di cambiamento, il voto di protesta, il
rifiuto di partiti ormai totalmente screditati ha riguardato – tra
astensione ed il voto al Movimento 5 Stelle e alle liste di
opposizione radicale – almeno metà dei cittadini e questa è
l'unica risposta che il 'sistema' ha ritenuto di dover dare.
Una sorta di bicamerale dei carini,
parafrasando la fortunata formula 'del partito dei carini' affibbiata
da Maurizio Crozza alla proposta politica di Montezemolo, con la
riproposizione del tentativo di 'rifondare' l'Italia attraverso
l'accordo tra una falsa sinistra e la destra eversiva berlusconiana
fondato sulla menzogna che queste rappresentino la stragrande
maggioranza dei cittadini. Non è così perché, al netto
dell'astensione, PDL, PD e Monti sono stati votati da non più del
cinquanta per cento degli aventi diritto al voto ed i consensi
raccolti sarebbero stati ancora di meno senza la truffa del Porcellum
e la menzogna di coalizioni di centrosinistra e centrodestra tra loro
contrapposte anche oltre la retorica elettorale.