"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)

venerdì 19 marzo 2010

L'eversore - Scricchiolii di regime

di Andrea Demontis

Forse lo fa apposta. Forse tutti loro lo fanno apposta. Probabilmente l'argomento centrale delle loro riunioni di partito verte ormai sui metodi da adottare per mettercela sempre dove non batte il sole, tanto, parafrasando il marchese del Grillo, “Noi siamo noi e voi nun siete un...”. Però, ultimamente, anche i “penetratori” della cosa pubblica lo stanno prendendo lì, dove fa più male. Chi di dildo ferisce, di dildo perisce. Si dimenticano che l'Italia non è ancora ridotta al set cinematografico di “Gangs of New York”, e che ogni tanto, qualche eversivo mosso da istinti prettamente golpisti, sfogliando la Costituzione, si erge a sovvertitore del voto elettorale dicendo: “Uè rigà, così non si fa”. Mica quello con le babbucce e la camicia da notte che dorme ad occhi aperti al Quirinale, non mi riferisco a lui, non sia mai.
Non ne azzeccano più una, ma neanche mezza, nel partito delle libertà (dalla legge), lì, dove “Quei Bravi Ragazzi” rivivono una seconda giovinezza. Prima si fanno la guerra da soli, creando il caos liste, con Alfredo Milioni mandato in avanscoperta con le formazioni del fantacalcio al posto della lista regolare delle firme. Buffon, Maicon, Chiellini e Lucio come primi nomi della lista avevano destato qualche dubbio nel giudice Anna Argento, incaricata dell'acquisizione delle carte, ma per loro no, il rifiuto delle liste presentate tardivamente era un palese abuso d'ufficio.

Per mettere una pietra sopra il pasticcio hanno provato a rimediare con un decreto legge interpretativo, che consentisse alla lista Pdl del Lazio di partecipare regolarmente alle elezioni ma il decreto è stato puntualmente respinto da tutti i tribunali amministrativi. Il decreto di interpretativo aveva ben poco, era più innovativo che altro (vedi comma 4 articolo 1 del provvedimento) e, per intenderci, anche il peggiore degli studenti di Giurisprudenza al primo anno sarebbe stato capace di formulare una legge più efficace che risolvesse il problema. L'incompetenza al potere.
Scoppia poi l'inchiesta pugliese di Trani che vede Berlusconi protagonista di una miriade di telefonate volte ad influenzare, o meglio a imporre, il lavoro di Giancarlo Innocenzi, membro dell'Agcom, l'Autorità per la garanzia delle comunicazioni, e di Mauro Masi, direttore generale della Rai. Berlusconi vuole chiudere Annozero prima che vadano in onda le puntate sul caso Mills e sulle dichiarazioni del pentito di mafia Gaspare Spatuzza. L'accusa rivolta alla trasmissione di Santoro è quella di trasferire i processi dalle aule di tribunale agli studi televisivi. I suoi discepoli fanno cenni affermativi col capo. C'è chi si prostra del tutto (vedi Innocenzi), c'è chi invece si genuflette ma non completamente, perchè “così non si fa nemmeno nello Zimbabwe” (vedi Masi). In ogni caso, qualunque sia il modo in cui la vogliate vedere, Berlusconi sottopone a costanti pressioni personalità che dovrebbero essere imparziali a prescindere dalle opinioni politiche (Innocenzi è un ex dipendente di Berlusconi, nonché deputato di Forza Italia). In sostanza, il miglior presidente del Consiglio degli ultimi 150 anni è indagato per “violenza o minaccia ad un corpo politico, amministrativo o giudiziario”, reato mai ipotizzato precedentemente per una figura del suo calibro.
Il ritornello poi è sempre lo stesso: indagini ridicole, intercettazioni illegittime, magistratura politicizzata, giustizia ad orologeria. Alfano sguinzaglia addirittura gli ispettori. Berlusconi invece, dopo aver sproloquiato a dovere, chiama la piazza a raccolta affermando che: “Faremo una grande manifestazione che non sarà di protesta, ma di proposta. Difenderemo la libertà, la democrazia (!!!) e il primato della sovranità popolare (aridaje)”. Chiaro, quelli per la democrazia sono loro, come non essere d'accordo. Nel frattempo si stanno programmando altre manifestazioni per la stessa giornata. Pippo Inzaghi prepara in Piazza del Popolo una mobilitazione nazionale per la difesa della regola del fuorigioco, Moggi organizza un corteo per le strade della capitale in nome dell'imparzialità degli arbitri di calcio italiani. “Incoerenza Day” è il nome venuto fuori dall'unione dei cervelli ideatori delle tre manifestazioni.
E' un partito alla canna del gas, sono stremati, la fusione con An si è rivelata un minestrone che unisce politici, capre, incompetenti, veline e igieniste dentali. Una roba mai vista prima insomma, e i finiani, quelli veri, se ne stanno rendendo conto. Fini pensa già alla scissione creando Generazione Italia, una specie di associazione-partito che si delinea come alternativa al becero populismo piduellistico. Una scialuppa di salvataggio da utilizzare in previsione di tempi peggiori. Il leader di An inizia a preparare il terreno per la successione. I malumori, poi, sono interni anche al Pdl.
Sono gli ultimi colpi di coda di un regime che scricchiola, gli ultimi atti di forza di un leader che non ha più il carisma di un tempo, il disco si è rotto.
C'è un virus che si sta diffondendo, una falla nel Matrix della Repubblica del Banana. In attesa di conoscere il nuovo Neo, quello che ci porterà alla salvezza, munitevi di bibite e pop corn per il weekend: sabato in Piazza San Giovanni i paladini della libertà ci danno una lezione sulla democrazia. Si dispensa dal prendere appunti. Buona visione.

Fonte: http://www.facebook.com/note.php?note_id=375394234353&id=214055612132&ref=mf

1 commento:

  1. Ciao a tutti!

    Scusatemi l'o.t. ma volevo solo segnalare che domani, sabato 20 Marzo, avrà luogo a Roma la manifestazione in difesa dell'acqua pubblica, per promuovere il referendum contro la legge nazionale di privatizzazione.

    Per saperne di più visitate il sito Web http://www.acquabenecomune.org/

    Grazie!

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