Nella Babilonia italiana di questi tempi, tra le molteplici distorsioni, paradossi, incomprensibili traversie, giochi dei poteri, nefandezze, marciume e quant'altro si può notare con disgusto-democratico-cittadino, emerge anche la D-istruzione della Scuola Pubblica.
Adesso, però, non intendo parlare della NON-Riforma scolastica: I tagli alle Discipline, ai fondi, alle ore, alle compresenze; gli accorpamenti delle Classi, degli Istituti; I privilegi alle Scuole paritarie e private; la disorganizzazione totale, l'enormità del precariato che perde ogni speranza, contro la sempre più anzianità del Personale di ruolo, ecc... sono conosciuti da molti, da sempre più persone.
Voglio portare, questa volta, 1 esempio concreto sulla disfunzione scolastica e su alcune delle sue conseguenze, uno su tanti...
Le mie premesse didattiche (ed anche di genitore, di figlio, di cittadino, di elettore, di vita) si possono riassumere con una frase -sintesi di E. Morin :
“ E' MEGLIO UNA TESTA BEN FATTA,CHE UNA TESTA BEN PIENA”
ed anche con una citazione dalla Scuola Greca :
“TU NON PUOI INSEGNARE CIO' CHE SAI e NEPPURE CIO' CHE VUOI, TU PUOI INSEGNARE SOLO CIO' CHE SEI”.
Conosco diverse Scuole pubbliche piemontesi.
Ultimamente mi sta colpendo sempre più una di queste: una Scuola Media, che oggi si chiama Scuola Secondaria di I Grado.
In una di queste accadono “fatti strani”: strane alcune programmazioni, strane alcune Discipline insegnate, strane alcune didattiche attuate da alcuni Docenti, strane alcune Regole d'Istituto, strani gli atteggiamenti di alcuni genitori.
E' una grande Scuola, si presenta molto bene, sa “vendere” ottimamente il suo prodotto, gli allievi vi si iscrivono con molto entusiasmo e molte aspettative.
Peccato, però, che dopo poco tempo alcuni di questi si “stancano”; addirittura qualche allievo si trasferisce in altri Istituti, altri iniziano ad odiare la scuola ed i suoi insegnanti, iniziano a fotocopiare (neppure più a “copiare” !) compiti, iniziano a raccontare bugie ai genitori, si sentono impauriti dai bulletti della classe tanto da non fidarsi degli insegnanti e tanto da tacere in classe e spesso anche a casa. I Professori non sono amati, soprattutto non sono stimati.Spesso alcuni dei “bulletti”,che vanno a mangiare a casa, riescono a stare da soli in classe (senza sorveglianza! E sono minori...), mentre i compagni mangiano a scuola, rientrando in classe prima dell'inizio delle lezioni. Qui saccheggiano liberamente gli zainetti dei compagni, rompono materiali, li rubano, fanno sparire quaderni e libri. Quando i derubati osano lamentarsi, vengono pure sgridati da alcuni insegnanti!
Veleggia una “buona” omertà....
I compiti a casa: diventano la succursale delle ore di Recupero e Approfondimento che non possono più farsi in classe. Sobissati di compiti a casa , agli allievi è impedito il “gioco”, il relax. Alcuni genitori devono improvvisarsi “tuttologi” per spiegare ai figli quanto non viene spiegato in classe, ma tuttavia caricato in “compiti a casa”(ovviamente non capiti dai ragazzi).Ci sono due, tre pomeriggi a scuola, fino alle 16,30.E, a casa, compiti fino alle 21, 22,23 di sera.
Ci sono alcuni genitori che chiedono “più compiti”, così che i loro figli stiano tranquilli a svolgerli (da soli o con compagni), e loro siano sicuri di non essere “disturbati” durante le loro attività extragenitoriali.
Capita spesso che in una giornata di 8 ore a scuola gli insegnanti assegnino delle verifiche in classe, come se esistesse un unico giorno di lezione queste verifiche sono anche 3 in un giorno!Mattina e pomeriggio.
Sconcertante?
E I “Diritti dell'Infanzia”?
Sostituiti dai “Doveri...”?
O forse ho sbagliato io,
non è questa la “scuola strana”, questa è la scuola della Riforma, questo è l'obiettivo delle programmazioni di oggi.
Non pensare e lavora. Lavora e taci. Non proclamare i tuoi diritti, fatti furbo e basta. Non sforzarti, impara a copiare i compiti, tanto non ce la farai mai a metterti in pari!!!.
Dimentica le felici aspettative e il piacere dell'impare, china la testa, odia la cultura che tanto non ti serve...Vuoi applicare un tuo metodo di studio ? No, non va bene,devi uniformarti, omologarti,è l'insegnante che ti dice “come”; lo vuoi capire o no?
Forse in questo Istituto si applica alla lettera quanto tutte le scuole dovrebbero fare?
Stiamo attenti, il “nostro futuro” rischia di diventare peggio di noi!
Demo Kratia/ Kratiasinedemos
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