di Giandiego Marigo
Piazza Duca d'Aosta...si riempie piano piano, meno del previsto? Normalmente? Un successo? Per una manifestazione come questa dovrebbe valere la famosa frase “Comunque andrà, sarà un successo”, per come è partita...per dove è partita, per le mille e mille difficoltà che ha incontrato sul suo percorso...per la difficoltà oggettiva che l'argomento ricopre.
Una bella manifestazione, in realtà, colorata e molto partecipata...pacifica ed estremamente allegra, qualificata nei suoi interventi...nelle sue tematiche, una mobilitazione che verrà ricordata da chi vi ha partecipato, che pone una premessa...una presupposto importante in questa città, in Lombardia...in Italia.
La contemporaneità con l'assalto alle istituzioni da parte degli inventori delle regole di coloro che intendono
prostituire e piegare la legge e il diritto alle loro personalissime esigenze e che non perdono occasione, per ribadire il concetto malato della loro superiorità ad ogni “regolamento” ad ogni legge e che pretendono di sostituire alla costituzione...alla legge ed al diritto il computo del tele-voto, sostituendo all'emiciclo parlamentare una piazza virtuale e televisiva...ben dicevamo questa contemporaneità non ha giovato.
Come non ha giovato, diciamolo, una certa qual tendenza dell'area di progresso alla frammentazione...al protagonismo...quasi che la necessità di stabilire, una sorta di primato nella capacità di mobilitare sia importantissima e sia anche la misura del contare e del pesare sulla bilancia della visibilità politica.
Forse molte cose potevano essere fatte meglio , con un minore dispendio di energie, certamente abbiamo sbagliato qualche cosa.
Ci sono, anche, domande che ci siamo posti e che abbiamo posto durante il percorso che non hanno ancora trovato risposta...una su tutte: Perché giornali importanti, fortemente rappresentativi dell'area di Progresso scelgono di dare fortissima eco e rilievo ad alcune parti ed iniziative del movimento rispetto ad altre e come mai si verifica una strana coincidenza fra questo e la Romanità del colore violetto.
Per quale motivo...il mezzo televisivo si è così poco occupato di noi? Abbiamo agito, male, abbiamo già risposto a questa domanda...la riuscita, nonostante tutto dell'iniziativa sta lì a testimoniare che abbiamo agito bene, che abbiamo fatto tutto quel che si doveva.
Un'altra cosa e poi passiamo ad altro, chi sia venuto all'iniziativa avrà notato che il palco era piccolo, ridotto eppure per quanto contenuto non è stato ancora interamente pagato ( e vi chiediamo di aiutarci a farlo), verranno presto esibiti tutti i conti e tutte le donazione pervenuti...ogni spesa sarà motivata al centesimo, ma a prescindere dai nostri guai ci chiediamo come altri abbiano potuto esibire vette di tecnologia e palchi megagalattici...che vi garantiamo costano moltissimo e sono uno dei problemi veri...organizzativi e pratici del fare una mobilitazione, eppure queste sono problematiche che sembrano non toccare alcuni che...permetteteci di dubitarne, si definiscono Società Civile ed indipendenti da sponsor e partiti.
Smettiamo le domande e veniamo a noi.
Una cosa risalta dal percorso e dall'evento anche...così come dagli incontri e dagli incroci che si sono verificati al suo interno. L'esigenza di attuare un percorso, importante, culturale...un percorso composto in egual parte da creatività, cultura, coscienza e politica che non disdegni spiritualità e filosofia e che abbia il coraggio di iniziare a porre una cultura altra un diverso punto di vista.
Questo punto di vista è la mediazione di svariate anime, che componevano il respiro del corteo ed il suo corpo e che in questa occasione...come in altre era venuto a strettissimo contatto, superando i limiti delle appartenenze per porre una questione fondamentale , importante.
Noi siamo costruttori di ponti, dispensatori d'occasioni d'incontro, spacciatori di opportunità e di culture meticce.
Allora facciamo davvero che la piazza di Duca D'Aosta sia solo l'inizio, solo il primo di quei 100 passi nella legalità, nell'uguaglianza , nelle pari opportunità...nel percorso di cittadinanza.
Facciamo del NO.R.Day...un'occasione di accoglienza un luogo di comprensione.
Noi, gli organizzatori, non vogliamo ricorrere nell'errore dell'auto-referenza, nella tentazione dell'auto-elezione a rappresentanti di un movimento...in genere sappiatelo, i movimenti si rappresentano da sé stessi, ma nemmeno molleremo il colpo.
La tematica è fondamentale e noi siamo davvero convinti che passi attraverso e costituisca nerbo ed ossatura, senso e motivo di quello che chiamiamo Civiltà di quello che definiamo Progresso, per noi non è un discorso retorico. Non lo è per noi ma nemmeno per i nostri antagonisti, che fanno dell'odio, dell'uso della retorica razziale, della derisione e criminalizzazione delle inclinazioni sessuali sino all'uso strumentale delle appartenenze religiose o nazionali uno strumento di dominazione e di influenza di interi popoli, lo hanno fatto e riproveranno a farlo...ci stanno già riprovando.
Con tutto il peso enorme ed incombente che il potere ed il danaro possono dare, usando la cosiddetta Kultura Kondivisa ( permetteteci l'uso della vecchia, vituperata K) come sottile arma di ipnosi e controllo, padroni come sono sono del modello culturale che ci viene propinato, signori del video...padroni delle menti.
Noi ci metteremo di traverso...lo promettiamo, con i nostri pochi e poveri mezzi, forti dei nostri colori e della nostra voglia di ballare, forti del nostro amore per la vita, per la luce per la musica ed il ritmo, forti di quello che siamo e della cultura che rappresentiamo, meticcia, composita in evoluzione.
L'antirazzismo, l'accoglienza, la comprensione e l'accettazione dell'altro...del prossimo saranno le nostre tematiche la conoscenza delle culture del fondamenti e dei motivi il nostro modo di cercare il dialogo, l'amore e la pace...NOI NON SIAMO PAROLAI, NOI NON PARLIAMO DI PACE, NOI LA COSTRUIAMO INIZIANDO DALL'INCONTRO.
Noi siamo poca cosa, siamo poveri, siamo davvero la gente, ma nonostante questo siamo consapevoli di possedere un tesoro, un patrimonio culturale di sapienza popolare ed altra...che proporremo sempre, da ogni angolo di strada, perché siamo consapevoli che questo è il nostro tesoro...il nostro punto di vista. Ed allora potremo davvero dire che:
“ QUANDO LA CREATIVITA' INCONTRA LO SPIRITO E PARTENDO DALL'ANIMA PARLA AL MONDO USANDO LA POLITICA...ALLORA DAVVERO AVVIENE QUALCHE COSA E SI HA UN PASSO AVANTI VERSO LA CIVILTA'”
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