"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)

mercoledì 31 marzo 2010

APRIAMO LE FINESTRE E CAMBIAMO ARIA

DI GIANDIEGO MARIGO
Ci sono mattine in cui è molto difficile...aprire gli occhi ed accettare il nuovo giorno, sono momenti in cui rifletti sul fatto di quanto il mondo sia diverso da te...lontano. In cui ragioni su quanto e come l'immagine che tu hai del futuro non sia attinente a quella della maggioranza di perbenisti "Normalizzanti e Normalizzati" che ti circonda. In cui senti sulle spalle tutto il senso di essere minoranza. Perchè diciamocelo c'è qualche cosa nelle ragioni profonde che qualche volta cozza contro quest'immagine generale ed apparentemente condivisa. Ed anche in questa sconfitta, perchè di questo si tratta, nonostante gli arrampicamenti anche un poco grotteschi e penosi dell'On. Bersani e della sua compagnia, dal quale apprendiamo che le sconfitte sono relativizzabili e possono diventare mezze vittorie, dicevamo anche in questa sconfitta molto c'è da imparare...se non altro a chiamare le cose con il loro nome.
Io , personalmente stamattina avevo una forma di idiosincrasia allergica, che mi portava ad avere difficoltà persino ad aprire la finestra ed a respirare, condividendo la medesima aria di chi ha un'immagine di mondo così lontana dalla mia ed in Lombardia sono la maggioranza. Sono certo che il gioco della democrazia sia diverso e non ci penso nemmeno al proporre la mia allergia come stare di tutta un'area, ma suvvia lasciate che io mi gratti.
Una cosa vorrei dire a Bersani ed ai pragmatici che ormai relegano il sogno all'ultimissimo posto della scala delle priorità politiche.
Se noi non riusciamo a proporre altro che emendamenti ad una proposta di mondo "condivisa" non è perchè quella sia l'unica possibile, ma perchè abbiamo rinunciato ad immaginarne un'altra. Un mondo diverso da quello del potere e se siamo lì a modulare le possibili variazioni dell'unico pensiero è perchè abbiamo rinunciato ad un pensiero nostro...POPOLARE e ORIGINALE il che non vuole dire Bersani, Chiamparino, Penati...Bresso, De Luca essere comunisti ma essere ed avere la memoria dei propri riferimenti.
Vendola, Di Pietro hanno il coraggio di chiamere sconfitta quello che è una sconfitta...voi volete convincerci che sia una mezza vittoria???? Solo per la terribile e spaventosa evenienza che anche le vostre poltrone possano traballare mosse dal vento del rinnovamento???
Dedico a tutti voi ed a tutti noi una piccola poesia...me lo permetterete spero


Immaginarsi un mondo

Dipinger con le mani
ed i colori dell'estate
un mondo differente
meglio di quel che abbiamo
diverso da quel che c'è
inizia dentro all'anima
Se non l'hai immaginato
tu non lo puoi vedere
né millantarne il credito
non segna e non racconta
quello ch'è sconosciuto
non puoi narrare favole
se non c'è fantasia
il sangue dalla rapa
cavare tu non puoi.
Immaginarsi un mondo
diverso e compatibile
vederlo quel percorso
che porta a Civiltà.
Non cerca compromessi
non vuole mediazioni
non modula , non finge
non cerca comprensione
in chi non può capire
Diverso è un'esperienza
non sempre ha le parole
per raccontarsi agli altri
Diverso è dentro e fuori
non serve un bel vestito
non basta vuota forma
anche da solo è insieme
e non è mai finito
c'è sempre una fiammella
sogno di libertà

"LA PUTTANA" CHE HA DATO VOTI ALLA DESTRA!

di Maria Melania Barone

E' interessante notare il modo in cui l'UDC di Casini si è accoppiato a destra e sinistra con le varie coalizioni… Va bene essere super partes, ma volare da destra a sinistra in maniera così spudorata no!!!
In ogni caso è interessante notare il sistema delle alleanze perché, come si noterà l'Udc è stata accorpata al Pdl quando era in grado di fornire il 9%, laddove garantiva il 3% o il 6% o veniva lasciato come briciola alla sinistra o correva da solo ed in entrambi questi ultimi due casi infatti, l'accorpamento dell'Udc al Pdl non avrebbe garantito i voti necessari alla vittoria. Diversamente invece, in LAZIO e CAMPANIA ad esempio, dove l'udc ha garantito un largo margine che in alcuni casi sfiorava il 10% se la son tenuti stretta stretta!!! Senza l'UDC infatti le due coalizioni avrebbero quasi pareggiato per una manciata di voti!

Ma come mai questo atteggiamento? Noi vediamo FORZA NUOVA che talvolta si allea con la destra ed in altri casi corre da sola (come in Lombardia, in Toscana e in Veneto, 2 regioni quelle della Lombardia e del Veneto che non avevano certo bisogno di un partito piccolo piccolo come quello di FN per vincere). Certo non vediamo Forza Nuova allearsi con il PD! Dunque il soprannome di "PARTITO PUTTANA" attribuito più volte all'UDC di Casini è ben meritato, tuttavia sarebbe opportuno capire il perché di queste scelte spudorate.

martedì 30 marzo 2010

Breve sulle elezioni

Tutti perdono, nessuno vince.

Con la Polverini governatrice del Lazio l'Italia ha toccato il fondo.
I miei complimenti a Fini, Casini e D'Alema.
Dopo il siluro del sud, il lavoro sporco l'avete fatto fare al Berlusca, che come al solito c'è cascato come un pollo.
L'sms di risposta a Lombardo è arrivato puntuale come un orologio svizzero.
Davvero bravi.

Campania, Calabria e Lombardia confermano la loro emancipazione dallo Stato e dalla società civile, di qualsivoglia forma.
A mio avviso, in queste tre regioni, potremmo ormai anche risparmiarci la spesa necessaria per la fiction democratica.
Credo sia ormai manifesto che la democrazia con quei territori non ha nulla a che vedere.

Tutto il resto è noia.

Ad eccezione dei grillini: uno spiraglio di luce nella notte della Repubblica.

RAGIONIAMO


di Giandiego Marigo

Hanno vinto tutti, ancora una volta alla fiera dell'opportunismo e chi non ha vinto non ha nemmeno perso. Eppure qualche cosa è decisamente finito
Stanchezza è il dato che in me si fa strada di fronte a questo teatrino.
Dall'Area della Conservazione, culturalmente e per scelta di campo mi aspetto di tutto, più nulla mi stupisce in loro, ma dall'Area di Progresso bhè... pretenderei una vera riflessione...che non vedo, che non sento e che non mi sembra esserci, nemmeno in prospettiva.
Primo dato l'astensionismo, che al di là di facili citazioni di circostanza non vede una reale presa di coscienza...una presa in carico di un fallimento della politica che ha o dovrebbe avere nella partecipazione il suo maggior e più importante obbiettivo.
Secondo L'abbraccio oppressivo del PD che copre ed accompagna nei propri limiti chiunque accetti quest'alleanza oppressiva, asfissiante e priva di reali prospettive. Senza progettualità, preoccupata unicamente di emendare un progetto altrui.
Terzo il permanere dello strapotere culturale dell'Area di Conservazione che continua ad irridere un'alternativa che non c'è.
Visto che non lo fanno i pensatori autorizzati, gli intellettuali ben pagati dell'area di Progresso. Troppo occupati ad inventare alchimie, a individuare punti di raccordo a raccordare fili interotti, permettete a me sciocco ometto della Società Civile di dire la mia
E' cosa grave non si realizzi il grottesco di uno scontro in Lombardia fra il primo partito della destra ed il secondo partito della destra. L'agghiacciante realtà di un Penati che si arrampica sui vetri di una conta dei voti, molto personalizzata, inventando una competizione che non esiste...nei fatti e nei numeri. Il dato sconfortante e drammatico della Lega primo partito del Veneto, vincente in Piemonte e di Frangetta Nera padrona del Lazio
Qual'è allora l'analisi che mi permetto di sottoporre alla vostra attenzione?
Iniziamo col dire che è sin troppo evidente che esista una sconfitta...che al Nord diventa culturale e complessiva, in Campania e Calabria derisoria ed evidente in Veneto preoccupante così come in Piemonte.per quanto riguarda il Lazio poi assume i contorni dell'assoluta debacle. Dire che il centro sinistra abbia tenuto mi sembra sinceramente un eufemismo, soprattutto di fronte alla portata delle offese alle regole ed alla morale che la Destra ha perpetrato a ripetizione e che non paiono aver causato alcuna ripercussione nel gradimento delle italiche genti nei loro confronti. Vogliamo chiamarla tenuta??? Riconferma??? Vogliamo perderci in confronti con il bilancino su percentuali improbabili per trovare continuità e vittorie laddove esiste solo la realtà di una sconfitta imbarazzante?
Certo, non abbiamo perso tutto, ma oserei definire i dati di tenuta non realmente influenti rispetto al corpo dell'analisi
Possiamo continuare così? Questa immagine di alleanza è la migliore possibile????...Può il PD continuare a trascinare tutti gli alleati nella proprio graduale impoverimento...e gli alleati possono permettere che il PD li trascini????
Quanto ha pagato L'Area di Progresso ai Penati, ai Loiero, ai De Luca e al pragmatismo mostruoso del PD ?????
Ai suoi improbabili equilibri interni???? Ad un progetto politico che premette la condivisione della cultura dominante e l'accettazione del mondo ch'essa propone???? Un progetto politico che prevede l'annullamento della diversità e dei punti di vista e l'uniformazione ad un pensiero unico riconosciuto e condiviso...centrale e neutro rispetto al quadro politico, che in qualche modo rappresenti un'area indefinita dove tutto va bene e nulla è realmente caratterizzato???
Accettando il ruolo di emendanti, anziché quello di oppositori e proponenti.
Nasce forse da questo l'ampia area di astensione, l'incredibile numero di progressisti che scelgono di non votare piuttosto che accontentarsi di essere confusi in questa zona grigia ed informe???
La vittoria di Vendola modifica minimamente questo quadro???
Allora ragioniamo e non di equilibri impossibili o di improbabili cambiamenti, ma di quello che si può fare davvero per ritornare fra la nostra gente, per riconquistare la politica come gesto nobile e non come luogo per le schifezze e per le immonde uguaglianze dei politici fra loro.
Due, tre dati importanti, fondamentali e sui quali riflettere.
Vendola, il due per cento del movimento a Cinque Stelle e la conferma dell'area di IDV al quale va aggiunto il circa tre per cento della Federazione...questa sì un'area di somma e fondamentale importanza.
Si possono fare le cose partendo da svariate posizioni, ed anche nel pensare ad un centro-sinistra che concede molte poche scelte si può partire da differenti punti di vista.
Una cosa per esempio è un'asse, PD/IDV che pone le sue condizioni ad una sinistra inesistente piuttosto che uno IDV/SeL/FEDERAZIONE/5STELLE che ponga, fortemente un'alternativa di visione e prospettiva ad un centro sinistra asfittico e incapace di proporre visioni diverse da quelle del potere, di proporre un mondo ed una cultura altri rispetto all'unico pensiero.
A partire , per esempio dai referendum sulle privatizzazioni. Sulle leggi ad personam, dalla difesa della costituzione tenendo presente l'importanza dei movimenti e la loro forza, ma ponendo fortissima la questione dell'alternativa non permettendo ad un PD vile e poco determinato di porre un'alleanza nefanda con l'UDC o preparandosi al sacrificio suicida che questo stesso PD, con l'unica vocazione della sconfitta potrebbe porre all'ordine del giorno in una visione demenziale che a questo punto non stupirebbe nessuno, ma sarebbe perfettamente conforme ad un comportamento che sino ad ora è stato chiaro e ci ha portati, esattamente, qui dove siamo.

lunedì 29 marzo 2010

L'eversore – Non è un muro invalicabile

di Andrea Demontis

E' un'Italia spaccata in due, tre, forse quattro parti, ma siamo comunque di fronte ad una nazione divisa in due schieramenti principali: da una parte i lobotomizzati adoratori dell'imperator, dall'altra i dissidenti “comunisti” fermi oppositori dello strapotere berlusconiano. Queste sono le due macrocategorie che dominano la scena di inizio millennio nel Belpaese, ma se vogliamo addentrarci nelle microcategorie che invece caratterizzano più dettagliatamente un paese segnato da profonde e radicate differenze è facile accorgersi di come all'interno di questi due grandi contenitori “ideologici” convivano più realtà, situate principalmente nel secondo e oppresso schieramento. Mentre, infatti, la maggioranza pidiellista si distingue per essere un amalgama omogeneo di automi robotizzati che marcia in unica direzione, quella dettata dal paladino dell'amore (a pagamento), il popolo degli oppositori vanta tra le sue fila semplici elettori del centro-sinistra, civili che si distinguono per l'attaccamento comune alla maglia della democrazia, nostalgici marxisti intenti a preparare segretamente la rivoluzione d'ottobre italiana, ex missini che con la pipa in bocca si nascondono dietro il loro aulico e contorto linguaggio, e semplici elettori di destra che pregano per la resurrezione di Giorgio Almirante, o per la nascita di qualcuno che nobiliti e ridia lustro e dignità ad una casta politica ormai allo sbando.
C'è una grande muraglia che trapassa da parte a parte lo stivale, isole comprese, un muro invisibile ma tangibile che separa prepotentemente il berlusconismo dall'antiberlusconismo, un ex pannello di compensato che col passare del tempo e degli anni si è fortificato divenendo una diga in cemento armato. E' un muro apparentemente insormontabile, scivoloso, impossibile da oltrepassare anche per il più esperto degli scalatori. C'è chi grida già alla rivoluzione, chi arma i fucili in attesa di una, a suo giudizio, inevitabile guerra civile, e c'è chi invece lotta costantemente perchè queste due precedenti ipotesi non trovino mai riscontri nella realtà. Il ruolo più determinante, però, lo sta assumendo in questo periodo tutta quella parte della società civile che quotidianamente contribuisce a porre il suo mattoncino nella muraglia della discordia. Si sta creando un isolamento pericoloso e antidemocratico tra le due macrocategorie citate in precedenza, una sorta di 41 bis che vede lo spirito democratico del dialogo sempre più confinato ad essere una mera utopia sinistroide. La gente ha perso le speranze, non parla più con chi porta identità politiche diverse, e specialmente il popolo democratico (quello vero) non ha più né la voglia né l'intenzione di discutere con l'elettorato berlusconiano. Siamo perfettamente a conoscenza di quanto possa essere difficile cercare di smuovere dalle proprie posizioni chi non vede altro che toghe rosse e “governi del fare”, ma siamo quasi arrivati ad un punto di non ritorno, è giunto il momento di tentare l'impresa. Documentiamoci, portiamo queste persone di fronte al fatto compiuto, cerchiamo di metterle in ponte, introduciamo nei loro seviziati cervelli il dubbio che forse il Tg1 e il Tg5 non sono delle buone fonti d'informazione e che la verità andrebbe ricercata in altri luoghi. Salviamo delle coscienze, salviamo delle vite, ma siamo selettivi nel farlo. Non perdiamo del tempo prezioso con chi è ormai anoressico ad apprendere. Dobbiamo fare delle scelte.

domenica 28 marzo 2010

Voto o astensione? Bonino e Polverini non sono la stessa cosa ...

Si è molto discusso in questi mesi, nel variegato mondo della resistenza democratica, se valga ancora la pena di votare una coalizione di centro sinistra alle elezioni oppure se non sia l'astensionismo la forma più efficace per esprimere il proprio dissenso e la propria estraneità nei confronti di una casta politica nel suo complesso complice e colpevole del degrado morale e civile cui è giunta l'Italia. Che anzi il 'tanto peggio' del berlusconismo possa far nascere domani il 'tanto meglio' di una rivoluzione democratica.
Il culmine di questo dilemma identitario dell'elettore progressista credo sia stato raggiunto con il congresso IDV dove la scelta di appoggiare l'inquisito De Luca ha suonato come una resa di fronte a quella che era la più forte speranza di poter costruire una nuova piattaforma politica, di cambiamento radicale nei metodi e nei contenuti.
Berlusconi, con il suo disegno – in parte già realizzato – di rovesciare le istituzioni democratiche, resta ancora di fatto l'unico collante di questo schieramento. Non vi è stata nel centro sinistra una svolta unitaria in termini programmatici (sul riconoscimento della inutilità delle grandi opere, sul tema dell'economia e dei diritti sociali, sulle strategie da mettere in campo per combattere la corruzione dilagante che presuppone anzitutto l'espulsione dei partiti dalla Sanità e dalla RAI) né in termini di alleanze partitiche per le quali ciascuno si riserva di decidere sulla base della convenienza del momento.
Eppure, pur consci di tutto questo, di fronte alla scelta tra il rafforzare o indebolire Berlusconi nel suo progetto autoritario, quale altra possibilità se non votare, secondo la propria personale sensibilità ideale, per un partito di opposizione?

MOLTO PER RIDERE ED UN PO' PER NON MORIRE

(giochiamo, perchè di gioco e d'ironia è composta l'essenza sottile della nostra vita, perchè di gioco e d'ironia, anche, è composta, l'essenza di ciò che definimmo coscienza critica...perchè spesso l'ironia racconta la verità, perchè una risata li seppellirà)
GRANDE SCOPERTA ALL'UNIVERSITA' DI MILANO...DOPO L'UNIFICAZIONE DELLA TEORIA DELLE STRINGHE SCOPERTO, FINALMENTE, COSA SIA LA SINISTRA

di GIANDIEGO MARIGO

Finalmente!...Un temine che difficilmente rende la gioia, che ha attraversato il mondo...dopo l'unificazione della teoria delle stringhe e la scoperta dell'undicesima dimensione, certamente la più eclatante scoperta del secolo. Un gruppo di precari italiani...ricercatori a tempo determinato dell'Università degli Studi di Milano, in collaborazione con la loggia Alfa dell'università Bocconi, scopre dopo lunghissimi studi cosa sia la Sinistra.
Questa domanda aveva assillato filosofi e politologi d'ogni tempo, dando luogo ad inenarrabili scontri e a sanguinose contrapposizioni...moltissimi i padri nobili attribuiti al concetto...anche se la definizione logistica risulta limitata dalla casuale disposizione nell'aula parlamentare. Infatti proprio da questa collocazione ha inizio quella che per lunghissimo tempo viene ad essere considerata la polemica del secolo...e che ancora oggi è in cerca di soluzione, perchè di ricerca si tratta, anche se quest'ultima teoria sembra porre una serissima ipoteca sulla soluzione finale del busilliss.
La necessità di addivenire ad una soluzione della problematica sorge e prende corpo, proprio da quel limite logistico di cui prima abbiamo accennato.
Di fatto la definizione Sinistra permette di ipotizzare che qualcuno si possa collocare più a sinistra dando luogo così a moltissime gradazioni del medesimo concetto:
Sinistra estrema, Sinistra pura, Sinistra Radicale, Sinistra moderata, centro-sinistra, centrosinistra, Sinistra centrale...e via così...
Decisamente un eccesso concettuale, che porta a confusione e persino all'abuso di una definizione che sembra sfumare in senso, sino a perdere completamente connotazione.
Molti sono coloro che si attribuiscono la paternità ed il diritto di denominarsi in tal modo, moltissimi partono da questa certezza per teorizzare il proprio diritto a riempire di mazzate chiunque si discosti dalla definizione definita...dalla teoria.
Finalmente dicevamo una teoria unificante...
Non si confonda questa teoria con alcune posizioni portate avanti anche attualmente da alcuni gruppi variamente collocati...il richiamo al termine Sinistra non definisce automaticamente il reale posizionamento in tale area.
E' situazione molto complessa, estremamente intricata.
Abbiamo infatti molti studiosi che si sostengono artefici di tale “modifica” della teoria corrente, cioè quella del caos e della collocazione puramente “fisica”.
Abbiamo in questo momento in campo le teorie di vari scienziati...dal gruppo del dott. Bertinotti, a quello a lui vicino del dott. Vendola...ma non solo vi sono posizioni e teorie precise elaborate da più parti come quelle del gruppo di ricerca del prof. Diliberto/ Salvi o della fondazione Bersani/D'Alema a quelle della scuola Franceschini/Uolter...moltissime teorie in gioco, sino alla più recente ed ardita del Nucleo univertitario del dott. Nencini che ha sancito “Sinistra è dove mi siedo io, ed io mi siedo dove mi garantiscono una sedia”. Teoria dicevamo molto ardita, che prende ispirazione dagli scritti di uno dei padri nobili della sinistra Storica, che non nomineremo però perché sin troppo evidente.
Cosa dice quindi questa teoria rivoluzionaria...e non si giochi sul termine...che in questo contesto è unicamente rafforzativo e nulla ha a che spartire con logiche risolutive più o meno violente.
Sinistra è uno stato di coscienza una pulsione dell'anima, un'esigenza ed un bisogno di progresso, di giustizia e di eguaglianza, di rispetto dei diritti, di senso di appartenenza universale, un bisogno di comunanza e di vicinanza, un'esigenza elementare dell'anima. Diventa quindi problematica una reale collocazione puramente fisica e teorica, così come una sua definizione in termini precisi. Infatti la denominazione Sinistra non significa sostanzialmente nulla, così come qualsiasi circonvoluzione teorica, ha pochissimo se non nessun senso, se non è supportata da una reale crescita spirituale. Diventano quindi prive di senso le attribuzioni di paternità e di individuazione...si può infatti definire un bisogno...si può colorare un sentimento, lo si può realmente descrivere”.
A questo punto però risulta evidente una carenza di senso pratico ed evidente l'esigenza di pragmatismo, di teoria del fare, di pratiche riconosciute che siano identificabili e generalizzabili.
“ Il fatto di dichiarare che la Sinistra è concetto arbitrario, lo priva quindi di applicabilità? la premessa di definirla collocazione puramente logistica del tutto gratuita priva la definizione di praticità,di attinenza con il reale? Assolutamente no...abbiamo premesso e la teoria stessa pone la sua portata spirituale...fondamentale e determinante. Moltissime, fra l'altro, sono le teorie economiche e filosofiche che permettono applicazioni sociali di svariato tipo, ma cosa individua, precisamente un individuo definito di Sinistra rispetto ad un altro?
Facciamo un esempio pratico:
Spesso si è notato come molti soggetti pur partendo da Sinistra, una volta arrivati a sedersi nelle stanze del potere si siano poi trovati a cogestire , quando addirittura non a gestire in prima persona quello che viene definito Potere, al pari di qualsiasi altro...bene cosa è venuto a mancare in loro? Cosa ha creato le premesse per le quali in alcun modo li si potesse distinguere dagli antagonisti??? O meglio la carenza di cosa ha creato quest'immagine???
Una teoria economica? Un modus operandi riconoscibile e comune, una variazione possibile del tutto pratica o pragmatica?...Un codice etico?
Oppure è l'ottenebrarsi di quello stato di coscienza di quella predisposizione spirituale prima definita che è venuta a mancare, e se è così qual'è allora il bene che definisce il suo essere quello che è...una teoria sociale?”
Evidentemente no, quindi applaudiamo a questa nuova teoria spiritualista che sgombra il campo da ogni polemica precedente...che la definizione “fortemente limitativa” a lasciateci dire geografica ha dato del vituperato ed abusato termine...tramutando in sintesi...la teoria nella definizione.
Progressismo ed Evoluzione sono stati dell'anima, estremamente complessi e composti di spirito, coscienza e pratica, sono un bisogno fondamentale dell'essere vivente, come l'acqua, il cibo, l'amore.
Non sono discutibili e danno luogo ad aggregazioni, variamente definite nel tempo, ma del medesimo segno.
Sono esigenze che devono essere soddisfatte, da interventi pratici definiti di volta in volta in modo diverso, nell'ultima concezione corrente essa viene anche definita politica.
Restano però bisogni purissimi e non trattabili e devono essere compresi nella loro struttura fondamentale, essi tornano periodicamente in modo ciclico seguendo l'andirivieni del flusso storico, ma sono strutturati e immodificabili, superiori alle organizzazioni umane in quanto le determinano, molti proveranno a piegare il bisogno al Pragma ottenendo risultati miserevoli.
Il bisogno si esprime con o senza di loro e dà luogo alle aggregazioni che modificano la loro natura fisica a seconda della fase storica, ma che travalicano le organizzazioni e che in assenza loro trovano propri sistemi di auto organizzazione”

sabato 27 marzo 2010

Si scrive aborto, si legge potere ed interessi economici del Vaticano

E' di qualche giorno fa l'ultima discesa in campo del Vaticano e dei Vescovi italiani a favore della destra in occasione delle elezioni regionali del 28 e 29 marzo: “Il monito dei Vescovi. Il voto sia contro l'aborto”.
Più che semplicemente a favore di Berlusconi, l'intervento dei Vescovi italiani è calato totalmente nel duello in atto nel Lazio dove una delle contendenti, la radicale Emma Bonino, è storicamente la paladina delle lotte per il riconoscimento alle donne della libertà di abortire.
Solo che qui non sono in ballo questioni etiche che hanno poco a che fare con delle elezioni amministrative ma piuttosto l'influenza che il Vaticano intende preservare e rafforzare, grazie a governi regionali amici, nei campi soggetti al proprio interesse, in particolare scuola e sanità. Nel Lazio la Polverini, la cui elezione sembrava scontata al momento della candidatura, doveva essere la naturale garante di quegli interessi. Non importava che si circondasse di fascisti e di personaggi chiacchierati. Ora che quella vittoria non è più scontata, per la propria palese mediocrità e per i propri errori, per eventi inaspettati o 'indotti' da qualcuno, era necessario correre in suo aiuto.
Dico la verità, sono sorpreso. Non pensavo possibile che la Conferenza Episcopale Italiana, la succursale italiana del Vaticano, nonostante tutto quello che ha combinato Berlusconi in questi anni e quello che è emerso in questi ultimi mesi, non esattamente interpretabile come testimonianza dei valori cristiani, esprimesse nuovamente le 'proprie intenzioni di voto' per la destra.
Ma si sa cosa sono per il Vaticano i valori non negoziabili.

venerdì 26 marzo 2010

PERCHÈ VOTARE


DI GIANDIEGO MARIGO

Ancora una volta ci avviamo alle urne, ancora una volta il rituale antico ormai dell'elezione, dell'apposizione di una crocetta che delega.
Questa volta più che mai sarebbe stato utile che l'Area di Progresso fosse proprio questo, un'area, cosa che avviene solo parzialmente ed a macchia di leopardo e per giunta su piattaforme almeno discutibili...laddove, per giunta, sia stato possibile porle queste piattaforme, dove il mostro Pragma o una pretesa necessità di “argine alla reazione” non abbiamo ancora una volta popolato le nostre liste e perchè, diciamolo, non si è molto parlato di politica e di programmi in questa campagna elettorale.
La scusa, miserella, che si stia parlando di elezioni amministrative e quindi di realtà differenti ed articolate, non basta a giustificare alcuni limiti, che permangono e che restano molto gravi.
Soprattutto in questo momento in cui più che mai sarebbe importante, fondamentale porre un'Area di Progresso in opposizione ad una di Conservazione, quando non di vero e proprio Regresso.
Gli avvenimenti che hanno caratterizato questi ultimi tempi hanno fortemente inciso su questa necessità, rendendola una priorità assoluta. Ponendo all'ordine del giorno la questione dell'esistenza stessa della nostra democrazia.
Sarebbe fondamentale, indispensabile che si riuscisse a porre un'alternativa reale, con solide basi unitarie, anche parziali, programmatiche...in itinere come si suol dire.
Nessuno pretende il partito unico dell'alternativa, ma almeno una serie di condivisioni importanti sarebbe il minimo, duvuto...a coloro che chiamiamo alle urne ed invece sembra che il “pericolo signor B.” per quanto presente, per quanto reale, per qunto incombente sia l'unica cosa, che riesca ad unire l'area e per giunta anche in modo disomogeneo.
Se oggi dovessimo chiedere di dare a quest'area una serie di referenze unitarie sarebbe davvero possibile?
Se io o qualsiasi elettore in mia vece oggi chiedessimo di trovare una serie di premesse “di fondo” sulle quali identificare la differenza fra Progresso e Conservazione sarebbe così netta questa differenza?
Potrei enumerare alcuni temi sensibili che so le Energie Rinnovabili, Le Compatibilità, Il Lavoro, Le Privatizzazioni, La Scuola , La Legge 30 ed il Precariato...sino alla posizione sulla Legalità e sull'Etica.
Però certamente non si fermano qui i nostri problemi.
L'area in questione oggi sembra porsi con difficoltà infinita, dal punto di vista culturale.
Nella capacità di proporre una visione di mondo originale, alternativo a quello del potere, tanto che una parola come “RIVOLUZIONE”...pur nelle infinite modulazioni possibili pronunciata da un anziano cineasta in una trasmissione on line crea scompiglio...di fatto, fra le sue fila.
Molti, troppi si accontentano di emendare la proposta di un mondo unico e di un pensiero condiviso anziché porre un mondo altro da quello del potere.
Molto, moltissimo è da fare quindi, anche se si deve ammettere che il movimento viola, giallo e tutti i movimenti che si stanno muovendo oggi all'interno dell'area sono la speranza ed il vero progetto che si è riusciti ad elaborare a prescindere dalle vocazioni più o meno maggioritarie.
Ed alcune anomalie, interne stanno caratterizzando la speranza, concreta che questo “Progetto Comune” sia in corso, sia possibile.
Immaginiamola allora quest'area che comprende i meetup, l'area movimentista di IDV, SeL, Federazione, una parte del PD ed i movimenti...tutti i movimenti...bene a mio umilissimo parere ha le potenzialità, in parte persino espresse per porre queste “Premesse Comuni” di civiltà di proporre una serie di presidi di civiltà che chiariscano "in modo evidente e palese" la differenza fra Progresso e Conservazione.
Abbiamo girato per infinite spiagge ed aggirato quest'area in Magmatico Ribollire, come l'ha definita Vendola, per arrivare al momento elettorale.
Tutte le difficoltà, le differenze e le distanze di cui abbiamo parlato sino a qui, sino a quest'incapacità palese ed a volte drammatica di porre la questione di un mondo alternativo a quello proposto dal potere potrebbero essere, apparentemente, ottima causa per il “ Non Voto”..
Eppure non dovrebbe essere così, perchè è proprio, in una carenza di “Democrazia Partecipata”, possiamo individuare le radici del male. Ed è proprio in quest'area che definimmo Sinistra che nasce quest'idea magnifica questo progetto...come dire ATENIESE.
Quindi il votare ed il prendere possesso, il prendere in mano la democrazia e la partecipazione il porre la questione della delega e del controllo politico dei delegati sono le chiavi di lettura, il primo passo necessario al riprendersi ciò che è nostro, ciò che è del Popolo.
Sovranità popolare è una parola senza senso di fronte all'astensione, per contro non può essere solo il voto a carattesizzare la partecipazione, ad esso deve seguire il controllo e la verifica, la capcità di pretendere che le promesse, gli impegni, le vie di soluzione ed i problemi vengano mantenuti, analizzati e risolti.
SOLO LA PARTECIPAZIONE...LA RICERCA STRENUA DELLE RADICI DELLA DEMOCRAZIA quindi può risolvere, moralizzare e rendere forte la politica, vanificare i tentativi di ipnosi collettiva, di moderni peronismi, quelle che si definiscono derive plebiscitarie.
Solo proponendo un mondo che la comprenda, che la sviluppi che la favorisca...questa cosa chiamata e lo ridico perchè questo nome mi piace “DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA”
ANDATE A VOTARE QUINDI, CONTRO L'INDIFFERENZA E L'IGNAVIA, MA FATELO COSCIENTEMENTE NON CONSEGNATE A NESSUNO UNA DELEGA IN BIANCO E VOTATE RIFLETTENDO SU QUANTO POI CONTROLLERETE, NON PERMETTETE A NESSUNO DI RUBARE IL VOSTRO SOGNO E DI DIRVI COSA DOVETE FARE E SOPRATTUTTO NON CONSEGNATE MAI CAMBIALI IN BIANCO O DELEGHE ASSOLUTE.

Cambiamo la politica, riprendiamoci la parola (mail, sms, piccioni viaggiatori: tutto fa brodo ;)

Aderisco, con convinzione e speranza, all'appello elettorale di Luisa Capelli, candidata indipendente nella lista di Italia dei Valori alle elezioni Regionali del Lazio.
Non perdiamo l'occasione per reagire all'arroganza, alla propotenza, alla politica ingiusta ed immorale del governo Berlusconi, per dire no a tutti i comitati d'affari che hanno sequestrato la democrazia e per portare al governo della Regione Lazio persone libere, capaci ed oneste come Emma Bonino e Luisa Capelli!

Maurizio Zaffarano

"L'appello di Luisa Capelli:

Care amiche, cari amici,

siamo alla fine di una campagna elettorale confusa e incerta, in cui il confronto politico è scomparso, in cui abbiamo visto tornare in campo il peggior volto del voto di scambio (50 euro a voto fotografato con il cellulare, in una famiglia di sei persone fanno la differenza a fine mese: così siamo ridotti).

Ecco che allora, al di là dei programmi e delle idee, buone o meno, che ho provato a tirar fuori in questi due mesi (è tutto nel blog), torna la ragione fondamentale per cui mi trovate candidata, per cui mi avete incoraggiata e sostenuta: il bisogno di giustizia.

La giustizia mortificata dai soprusi perpetrati dai forti sui deboli, la giustizia elusa dagli evasori, ingannata da chi non riconosce al lavoro legittima dignità, la giustizia negata alle vittime della mafia e delle stragi, la giustizia offesa da chi la ignora e se ne sente al di sopra, immune alle leggi e alle regole sulle quali ha giurato.

Da qui ci tocca ricominciare, e questo sarà il mio primo e fondamentale impegno: battermi contro il partito degli affari. Quel partito trasversale che affonda le sue unghie nelle risorse pubbliche, che corrompe e trasforma in sistema mafioso la gestione della sanità e quella dei rifiuti, che rimuove le tutele e privatizza i beni comuni, ambientali e culturali, che specula sul territorio violando l’esistenza di chi ci vive.

Cultura, ricerca, innovazione per me sono obiettivi irrinunciabili per un risveglio della coscienza civile e democratica, strumenti fondamentali per uscire dalla crisi. Il ripristino della legalità e la trasparenza nell’amministrazione della cosa pubblica costituiranno il nucleo del mio lavoro nel Consiglio regionale.

Considero questo mio impegno un servizio per tutti noi, con un mandato a tempo determinato di due legislature al massimo. Ho un lavoro che amo e anche l’insegnamento all’università fa ormai parte della mia vita: a queste passioni voglio tornare a dedicarmi prima possibile. Nel frattempo lavorerò perché al mio posto possano entrare giovani pieni di fresche energie che abbiano le capacità e la volontà di restituire alla nostra regione e al nostro Paese la dignità che meritano.

Ci voglio provare: cambiamo la politica e riprendiamoci la parola. Se pensate che io possa farlo, vi chiedo di votarmi, e di spiegare ad amici e conoscenti perché lo farete."

http://www.luisacapelli.eu/blog/2010/03/26/cambiamo-la-politica-riprendiamoci-la-parola-mail-sms-piccioni-viaggiatori-tutto-fa-brodo/

Daniele Luttazzi a Raiperunanotte



giovedì 25 marzo 2010

NON C' E', DAVVERO, LIMITE AL PEGGIO. L'ARROGANZA E LA TRACOTANZA DELLA MAFIA NON CONOSCE LIMITI



di Giandiego Marigo

“Dopo il grave furto che ha danneggiato l'Associazione Culturale Tavola Tonda impedendo anche a Radio 100 Passi di trasmettere ,l’altro ieri la biblioteca della scuola "Peppino Impastato" a Palermo è stata bruciata. Gli insegnanti sono gli stessi che prestano volontariamente la propria opera nella scuola popolare di Tavola Tonda. Di contro stanno arrivando attestati di solidarietà da tutta Italia. NON CI FERMERANNO!”
Questo è il testo del comunicato che è stato esposto dagli amici di Tavola Tonda e della scuola Peppino Impastato. Noi, da sempre amici fraterni loro e di radio 100 passi non possiamo che unirci alla solidarietà che da tutto il paese si sta convogliando verso di loro.
Non è sufficiente però, non può bastare, non deve bastare.
Noi, un gruppo di amici e compagni della Lombardia abbiamo deciso di formare un circolo 100 passi Lombardia, di pensare cultura alternativa, di giocarci questa carta, di fare network.
Dimostrare che il progetto di legalità e di cultura altra che radio 100 passi, Tavola Tonda e tutto il gruppo di Palermo stanno mettendo in gioco può uscire dalle strette mura della città.
Non essere un comportamento, di nicchia...di pochi inutili e isolabili coraggiosi...che Giovanni il Battista, qui dalle nostre parti abbia trovato udienza.
Abbiamo già avviato i contatti con la rete e l'associazione che sa quanti amici veri abbia anche nel grande e freddo Nord e quanto ormai ci si sia resi conto che questo paese abbia bisogno tutto da Nord a Sud di una scossa di autocoscienza e di consapevolezza.
Noi sappiamo signori di Palermo...Oscuri padroni della città e di molto altro che voi siete come il cancro e che le vostre metastasi viaggiano nel sangue di questo paese, sappiamo che il vostro oscuro potere si spinge sino alle pianure nebbiose del nostro Nord, sappiamo che siete padroni di una finanza che teme pochi confronti, ma sappiamo chi siete, sappiamo che cultura portate e quanto il vostro bacio sia mortale e vogliamo ridirvelo.
GLI AMICI DI PALERMO NON SONO SOLI E NON SONO NEMMENO UN FENOMENO LIMITATO...VI E' ANDATA MALE.
Così come voi siete la metastasi, noi e loro, siamo la cura!
La consapevolezza , la coscienza di essere assolutamente altro rispetto alla vostra proposta di mondo.
La coscienza che scegliendo di usare tutti il linguaggi che gli esseri umani hanno scoperto bhè! Noi tutti possiamo percorre quei 100 passi e che un passo, fatto contemporaneamente da tutto un popolo può fare tremare la terra, ed anche voi signori del male...anche voi.
Se sarà necessario noi raccoglieremo le parole dei 100 Passi con tutte le nostre orecchie e le riporteremo con tutte le nostre bocche e vi sommergeremo con un passaparola.
Potrete spaventarci...ad uno ad uno, potrete persino ucciderci, potrete pensare di fermarci nell'unico modo e con l'unico linguaggio che conoscete, ma resterà...sempre e Peppino ve lo ha dimostrato una vostra convinzione perché non ci fermerete mai.
Sappiatelo!
Per coloro che nel Nord ed il Lombardia decidessero di condividere questa avventura, di formare rete 100 Passi verranno date successive indicazioni per poter partecipare., al momento ci stiamo lavorando.
L'idea è quella di formare una vera rete di legalità e cultura altra e popolare che avvolga e accompagni anche gli amici palermitani, proteggendoli e non facendoli sentire soli.
Porre la tematica della cultura altra e popolare e del suo circuito, fa parte di quella visione di Mondo di cui l'Area di Progresso deve...e ripeto DEVE rendersi capace.
All'interno di questa visione non c'è spazio per poteri occulti e ramificati, per connivenze e complicità, il tutto deve partire da una premessa di legalità e di liberazione. un vento nuovo e pulito che liberi i nostri polmoni e ci renda capaci di cantare e di urlare quanto siamo differenti e lontani da tutto questo.
Ai lombardi chiedo di seguire il nostro percorso e quello di Rete 100 passi, a tutte le regioni di ripetere e riprodurre l'esperienza sommergiamo l'arroganza dei mammasantissima, dei signori oscuri
con 10, 100, 1000 circoli 100 passi facciamoli tremare sotto il peso del nostro primo passo

L'eversore - Nessuno ci può censurare, nemmeno lui

di Andrea Demontis

La verità gli fa male, lo sappiamo. Sono proprio allergici alla realtà dei fatti, la violentano quotidianamente, gli prudono le mani solo a sentirne il nome. Hanno il potere di ribaltarla, di corromperla, ma non riusciranno mai a cancellarla. Anche il loro (suo) potere di mettere a tacere gli oppositori, però, va scemando, e ha subito un contraccolpo che rimbomba prepotentemente nei loro (suoi) padiglioni auricolari. Le pressioni di Silvio Berlusconi nei confronti degli organi di garanzia delle comunicazioni, dei direttori generali e dei telegiornali della Rai hanno avuto il loro perchè, sono servite a mettere il bavaglio ai “fomentatori d'odio” per tutto il mese precedente alle elezioni regionali, ma si sono trasformate in un boomerang devastante.
Domani sera andrà in onda “Rai per una notte”, la serata/trasmissione fortemente voluta da Michele Santoro in risposta alla censura che vige nei confronti dei programmi di approfondimento giornalistico come Annozero, Ballarò, Porta a Porta e Ultimaparola. Lo spettacolo andrà in scena al Paladozza di Bologna, già sold out da qualche giorno, e sarà trasmesso in ogni dove, tranne che nelle tre reti Rai. Non ne sentiremo la mancanza. Decine di siti, invece, saranno connessi e manderanno in diretta streaming le immagini dell'evento. Il blog del Fatto Quotidiano, Repubblica.it, Corriere.it, Sky.it, Unità.it, tanto per citarne alcuni, permetteranno a milioni di telespettatori di spegnere la tv e di accendere il web, un primo passo verso il futuro. Per chi invece fosse troppo affezionato al tanto caro tubo catodico, Current, Sky Tg 24, Rai News 24, YouDem Tv e tante altre reti minori saranno collegate in diretta con Bologna.

mercoledì 24 marzo 2010

PRESENTAZIONE

Di Giandiego Marigo
Verità e Democrazia! Mi è sempre piaciuto il nome di questo blog...ed è un piacere vero che accetto l'invito alla collaborazione che mi è stato sottoposto...ringrazio. Voglio avvisare che mi esprimerò con tutte le le mie caratteristiche che non sono solo prosaiche...cioè io non comunico solo con lo scritto “descrittivo” io cerco di tutti voi anche l'anima...perchè credo, son convinto che abbia attinenza...che c'entri con quello di cui stiamo parlando...io sono convinto che se la creatività si incontra con la spiritualità, parlando alla gente con le parole della politica e della solidarietà allora...davvero si compie un passo avanti in quella meravigliosa cosa che chiamammo civiltà. Quindi cominciamo questo percorso...che sino ad oggi si era compiuto solo per interposta persona, permettetemi di dedicarvi una poesia...sì una poesia, perchè se tutto quello che ho detto sino qui è vero, ci sta benissimo


ALLA FIERA DELLE VANITA’
Alla fiera delle vanità venne l’uomo vestito di nero
Parlò di Dio
Mentì
disse, “ l’ho in tasca ”
Dette regole, impostò sistemi
Dettò molte proibizioni
Parlò del bianco ma pensò al nero
MA MOLTA GENTE LO SEGUI’
Alla fiera delle vanità venne l’uomo vestito di grigio
Fece promesse elettorali
Sorridendo ai vicini e chiamando i lontani
Parlò di uguaglianza e di opportunità
Mentì
cantò loro della sua libertà
MA MOLTA GENTE VOTO’ PER LUI
Alla fiera delle vanità giunse, poi, l’uomo vestito di bianco
Giurò d’aver cure per ogni male
Fece salassi, compose elisir
Mentì
“ La morte verrà sconfitta ”
MA TUTTI COMPRARON LE SUE MEDICINE
Alla fiera delle vanità arrivò l’uomo vestito di ferro
“ vinceremo”
Mentì
sparò contro il cielo
divise gli uomini fra buoni e cattivi
divise i gialli, dai neri e dai blu
poi li ordinò in ranghi compatti
dette ad ognuno la propria bandiera
TUTTI GRIDARONO
“ DIFENDERO’ LA MIA PATRIA “
Alla fiera delle vanità venne anche l’uomo vestito di niente
Aveva saggezza, equilibrio, rispetto
le sue mani sapevan curare
Sapeva la strada della verità
non mentì mai
parlò a bassa voce
Cercò di parlare di dirlo alla gente
PERO’ NESSUNO LO SEPPE ASCOLTARE
Alla fiera delle vanità

martedì 23 marzo 2010

L'eversore - Il popolo dell'amore

di Andrea Demontis

Doveva essere la festa dell'amore che vince sull'odio, è stato un casino senza precedenti. L'avevano presentata come una manifestazione non di protesta, ma di proposta, è stata tutt'altro. Coraggiosamente ho tappato il naso e nel pomeriggio di sabato ho acceso la diretta streaming della manifestazione promettendo a me stesso di guardarla con occhi imparziali, ma è stato impossibile. Pensavo di prendere qualche appunto, segnare giusto le castronerie più clamorose che sarebbero uscite dalla bocca del capo banda (quotate tra l'altro con segno negativo dalle agenzie di scommesse) ma ho riempito pagine e pagine del mio taccuino. La Moleskine mi farà causa per atti vandalici. E non poteva essere altrimenti, mica potevamo aspettarci uno spettacolo piacevole.
La piazza era un impasto informe che comprendeva tutti i fantastici risvolti dell'amore berlusconiano, una roba ai limiti dello splatter con influenze grottesche. Ci sono i ragazzi del Fuan che alternano saluti romani a slogan che invitano magistrati e giudici a “infilarsi le sentenze nel c...”. Stilnovisti incompresi. Non mancano poi i riferimenti, sempre amorevoli, agli avversari: lo striscione che recita la scritta “Famoli viola” è una chiara e limpida manifestazione d'affetto. Il sentimento più nobile della natura umana raggiunge però il suo apice con i cartelloni dei militanti della “Giovane Italia” nei quali sono raffigurati i principali tarocchi nazionali: Di Pietro è la carta del matto, la Bonino quella della morte. Poco male se alla loro destra non comparisse il tarocco della giustizia: Paolo Borsellino, ucciso dalla mafia il 19 luglio 1992. Singolare il modo di commemorare un servitore dello Stato che è morto sotto le bombe delle stragi. Belle cose, bella gente. Bestie è l'unico aggettivo con il quale si possano classificare questi relitti della società.

lunedì 22 marzo 2010

Piazza, bella piazza, ci cammina una pecora pazza...

13 marzo 2010.
Gli italiani, ricattati, chinano il capo e subiscono il ricatto.
Si tratta di scegliere il padrone, proni e consapevoli, subiscono stoici la mutilazione e, venduti e inutili, cavalcano la scena.
In migliaia abdicano ignari e/o codardi.
La piazza si tinge di viola, suo malgrado, listata a lutto.

20 marzo 2010
Il Governo, a sorpresa, denuncia e sconfessa scompostamente se stesso.
Patetico e perduto, si aggrappa disperato a Wanna-Silvio, Marchi-Berlusconi.
Offre cento euro alla plebaglia per indossare una maglietta e tenere in mano una bandiera.
La plebaglia, carponi, accorre. Arraffa soddisfatta e se ne frega..

Mors tua, vita mea.
Senza istruzione, non si può chiedere di più.

Perdonate l'espressione poco elegante, ma amo chiamare le cose con il loro nome.

Vaffanculo Italia.

domenica 21 marzo 2010

A che punto è la notte?

A che punto è questa infinita notte della Repubblica? Sta per saltare il tappo, come dice Paolo Mieli, o Berlusconi è ancora troppo forte per essere finito, come afferma Bersani?
Certo non è il periodo elettorale, nel quale gli attori della fiction democratica danno il meglio di sé allo scopo di recuperare la credibilità perduta, il più indicato per dipanarsi tra i percorsi e i sommovimenti oscuri degli scontri di potere.
E' evidente come Berlusconi sia ormai sempre più solo politicamente, logorato dalla fronda interna di Fini, con i distinguo della Lega (e Tremonti) che non intende accodarsi alla guerra senza ritorno dell'Imperatore apprestandosi a raccogliere i frutti del successo elettorale delle prossime regionali al Nord, con la diserzione di Miccichè e Dell'Utri che in Sicilia aderiscono al progetto del Partito del Sud.
Ma un uomo solo, quando è schiavo della sua vanità e convinto della propria onnipotenza come Berlusconi, può diventare anche un uomo pericoloso.

sabato 20 marzo 2010

TUTTI GLI ALLIEVI SONO UGUALI DAVANTI AI PROFF. ...QUALCUNO PERO' E' PIU' UGUALE DI ALTRI...


Nella Babilonia italiana di questi tempi, tra le molteplici distorsioni, paradossi, incomprensibili traversie, giochi dei poteri, nefandezze, marciume e quant'altro si può notare con disgusto-democratico-cittadino, emerge anche la D-istruzione della Scuola Pubblica.
Adesso, però, non intendo parlare della NON-Riforma scolastica: I tagli alle Discipline, ai fondi, alle ore, alle compresenze; gli accorpamenti delle Classi, degli Istituti; I privilegi alle Scuole paritarie e private; la disorganizzazione totale, l'enormità del precariato che perde ogni speranza, contro la sempre più anzianità del Personale di ruolo, ecc... sono conosciuti da molti, da sempre più persone.
Voglio portare, questa volta, 1 esempio concreto sulla disfunzione scolastica e su alcune delle sue conseguenze, uno su tanti...
Le mie premesse didattiche (ed anche di genitore, di figlio, di cittadino, di elettore, di vita) si possono riassumere con una frase -sintesi di E. Morin :
“ E' MEGLIO UNA TESTA BEN FATTA,CHE UNA TESTA BEN PIENA”
ed anche con una citazione dalla Scuola Greca :
“TU NON PUOI INSEGNARE CIO' CHE SAI e NEPPURE CIO' CHE VUOI, TU PUOI INSEGNARE SOLO CIO' CHE SEI”.

Conosco diverse Scuole pubbliche piemontesi.
Ultimamente mi sta colpendo sempre più una di queste: una Scuola Media, che oggi si chiama Scuola Secondaria di I Grado.
In una di queste accadono “fatti strani”: strane alcune programmazioni, strane alcune Discipline insegnate, strane alcune didattiche attuate da alcuni Docenti, strane alcune Regole d'Istituto, strani gli atteggiamenti di alcuni genitori.

E' una grande Scuola, si presenta molto bene, sa “vendere” ottimamente il suo prodotto, gli allievi vi si iscrivono con molto entusiasmo e molte aspettative.
Peccato, però, che dopo poco tempo alcuni di questi si “stancano”; addirittura qualche allievo si trasferisce in altri Istituti, altri iniziano ad odiare la scuola ed i suoi insegnanti, iniziano a fotocopiare (neppure più a “copiare” !) compiti, iniziano a raccontare bugie ai genitori, si sentono impauriti dai bulletti della classe tanto da non fidarsi degli insegnanti e tanto da tacere in classe e spesso anche a casa. I Professori non sono amati, soprattutto non sono stimati.

venerdì 19 marzo 2010

L'eversore - Scricchiolii di regime

di Andrea Demontis

Forse lo fa apposta. Forse tutti loro lo fanno apposta. Probabilmente l'argomento centrale delle loro riunioni di partito verte ormai sui metodi da adottare per mettercela sempre dove non batte il sole, tanto, parafrasando il marchese del Grillo, “Noi siamo noi e voi nun siete un...”. Però, ultimamente, anche i “penetratori” della cosa pubblica lo stanno prendendo lì, dove fa più male. Chi di dildo ferisce, di dildo perisce. Si dimenticano che l'Italia non è ancora ridotta al set cinematografico di “Gangs of New York”, e che ogni tanto, qualche eversivo mosso da istinti prettamente golpisti, sfogliando la Costituzione, si erge a sovvertitore del voto elettorale dicendo: “Uè rigà, così non si fa”. Mica quello con le babbucce e la camicia da notte che dorme ad occhi aperti al Quirinale, non mi riferisco a lui, non sia mai.
Non ne azzeccano più una, ma neanche mezza, nel partito delle libertà (dalla legge), lì, dove “Quei Bravi Ragazzi” rivivono una seconda giovinezza. Prima si fanno la guerra da soli, creando il caos liste, con Alfredo Milioni mandato in avanscoperta con le formazioni del fantacalcio al posto della lista regolare delle firme. Buffon, Maicon, Chiellini e Lucio come primi nomi della lista avevano destato qualche dubbio nel giudice Anna Argento, incaricata dell'acquisizione delle carte, ma per loro no, il rifiuto delle liste presentate tardivamente era un palese abuso d'ufficio.

giovedì 18 marzo 2010

Rita Dalla Chiesa, Mediaset e la mafia

Tra i tanti misteri italiani ce n'è uno, di certo non decisivo per le sorti della Nazione, ma che mi ha sempre tormentato, forse perché coinvolge la sfera profonda delle scelte personali: l'etica, l'onestà intellettuale, la coscienza interiore, la vanità, l'opportunismo.
Ma come è spiegabile che Rita Dalla Chiesa, la figlia del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa ucciso dalla mafia il 3 settembre 1982 a Palermo, possa accettare, senza vergogna e ripugnanza, di lavorare per un gruppo come Mediaset, sul cui fondatore, Silvio Berlusconi, unitamente ad uno dei suoi fondamentali collaboratori, Marcello Dell'Utri, da sempre gravano sospetti di collusioni mafiose?
Le accuse sono note e riguardano la provenienza oscura dei capitali che diedero origine alla Fininvest, i processi a carico di Dell'Utri fondatore di Publitalia, concessionaria della pubblicità e polmone finanziario del gruppo, condannato in primo grado a 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa, l'evocazione da parte di alcuni pentiti di un patto tra la mafia e Forza Italia, il partito fondato proprio da Dell'Utri e Silvio Berlusconi, sul quale sarebbe stati fondati gli equilibri di potere della seconda Repubblica, dopo le stragi del 1992 e 1993 che spazzarono le vite di Falcone, Borsellino, degli agenti delle loro scorte e di cittadini inermi ed innocenti.

mercoledì 17 marzo 2010

Il popolo viola con il centro sinistra nella manifestazione di Roma del 13 marzo

Avvertenza: non so se sono riuscito a rappresentare efficacemente il mio pensiero ma con questo post intendevo esprimere un'amara critica nei confronti dell'opposizione e dei suoi leader ..

Finalmente, il 13 marzo a Roma, ha manifestato unitariamente il centro sinistra. Finalmente tutti insieme hanno denunciato apertamente il progetto autoritario ed eversivo del governo Berlusconi.

Per quanto mi riguarda, ho apprezzato particolarmente Bersani, un grande intervento il suo, un discorso da leader e da futuro Premier. Superiore a quello di tutti gli altri esponenti politici presenti. Una spanna sopra a quello di Vendola che pure infiamma da par suo la piazza. Due spanne sopra gli altri, compreso Di Pietro impacciato più del solito nel suo eloquio, forse per i vincoli posti al suo intervento sulla questione Napolitano, forse perché non si trova di fronte ad una piazza tutta sua.
Mi ha convinto Bersani, la sua energia e la sua forza, il richiamo a due parole – Democrazia e Lavoro – che sono la storia della sinistra, le argute stilettate che riserva a Berlusconi, il toccare i temi concreti della vita delle persone: l’economia, la scuola, la salute, l’ambiente, la denuncia degli slogan e degli annunci berlusconiani rivelatisi niente più che semplici bluff.
Berlusconi è ancora troppo forte per essere finito, conclude Bersani, ma da ora in poi il centro sinistra si ricandida alla guida del Paese.
E’ un discorso che è riuscito a farmi dimenticare tutti gli errori e le omissioni del centro sinistra di questi anni ultimi quindici anni (cfr. Megachip):

martedì 16 marzo 2010

L'eversore - Lettera dalla democrazia

di Andrea Demontis

Cari cittadini, vi scrivo questa lettera con l'intento di denunciare i soprusi e le privazioni alle quali sono soggetta in questi ultimi tempi, e voglio ribadire la mia assoluta estraneità in merito. Estraneità dovuta all'impotenza che sto sperimentando ultimamente di fronte all'egoismo e alla prepotenza con cui certe persone fanno uso e consumo delle mie istituzioni e dei miei principi. Sono disarmata, sminuita, depredata. Sono umana, come tutti voi. Sono fragile, possibile terra di conquista di demagoghi senza scrupoli, che parlano di me senza aver nessuno titolo di rappresentanza. Non ho le forze necessarie per reagire, e se abbandonata a me stessa, sono miseramente destinata a perire sotto le costanti intimidazioni che si susseguono da ormai un ventennio. Sono la più bella delle donne, apparentemente perfetta, illumino le persone con il mio sorriso, destinato però a spegnersi se chi ha il compito di tutelarmi, concepisce la mia figura al pari di un semplice oggetto da sfruttare a piacimento. Sono come una moglie maltrattata in casa e costretta a sorridere in pubblico, posso reggere per parecchio tempo, ma alla fine sono inevitabilmente destinata a crollare. Ecco, quel momento, cari cittadini, è vicino.
Ho parecchi nemici sparsi per i palazzi repubblicani, cani sciolti che agiscono liberamente senza freni inibitori. Parlano di me, giurano amore eterno nei miei confronti, ma appena volto lo sguardo, sono pronti a tradirmi con la prima prostituta che si offre ai loro voleri.

lunedì 15 marzo 2010

Bisogno di progresso, bisogno di civiltà

di Giandiego Marigo

Piazza del Popolo è stracolma, così come Largo Cairoli a Milano...La sinistra ( continuo a pensare che sia una definizione logistica, inadeguata ) ha ritrovato unità? Finalmente si è riusciti ascendere in piazza con tutte le bandiere dell'Area di Progresso ( definizione che preferisco )? Uniti?
Apparentemente si, mi fa piacere, devo dire, ma non mi esime dalla riflessione.
Siamo in campagna elettorale...piena...pur con tutte le specificità di una situazione a macchia di leopardo...in molti luoghi la Federazione di Sinistra è obbligata a presentarsi sola...in altri sono i radicali che preferiscono fare corsa solitaria...ma questo potrebbe non essere così importante, anche se purtroppo lo può diventare al momento del computo dei voti.
Questa unità, un poco forzata, è gioco quasi obbligato, anche di fronte all'attacco continuo ai valori fondanti di questa nostra Repubblica, non si può esimersi.
La cosa che mi veniva da chiedermi, che mi assillava al sole tiepido di Cairoli Sabato era, una domanda serissima...politica, quel tipo di domanda “alta”, che sembra non essere più di moda, quasi da nessuna parte, certamente non nei circoli di intellettuali autorizzati e santificati, di quella che chiamammo Sinistra.
Infatti non si può negare che questi circoli abbiano opportunamente pompato sull'importanza di questo appuntamento, affidandogli valenze strategiche che, sinceramente, non sembra possedere di suo, ma si sa...un poco bisogna aiutarla sora Fortuna, che essendo cieca a volte si confonde ed imbocca strade sgradite, quando non addirittura sbagliate.
Non si confonda, lo ripeto, mi fa piacere questa discesa in piazza comune...posso, forse, persino darle la valenza di un inizio di confronto reale, ma farne il punto di svolta, davvero non me la sento.
Allora parliamone, se vi va, di come io vedo questa cosa.

sabato 13 marzo 2010

Di ventennio in ventennio

da Facebook: http://www.facebook.com/notes/giorgio-gaber-max/di-ventennio-in-ventennio/376182229168


Oggi all'Hotel Villa Igiea di Palermo è nato il nuovo ventennio 2010-2030. L'asse Lombardo-Miccichè, con il supporto esterno (per ora) del PD di Lumia-Cracolici, ha tenuto a battesimo il Partito del Sud. Si ricomincia. Cambiare tutto perchè nulla possa cambiare.

Dal Partito Popolare di Don Luigi Sturzo da Caltagirone di inizio secolo, al regime di Mussolini creato grazie ai fasci siciliani, alla Democrazia Cristiana figlia del milazzismo degli anni '50, alla Milano da bere di Craxi-Tognoli-Berlusconi degli anni '70 cresciuta con i soldi sporchi della mafia, fino all'accordo Dell'Utri - Berlusconi negli anni '90, prodromico di questo magnifico ventennio ormai agli sgoccioli, è tutto un susseguirsi di ventennii che vedono i Siciliani in prima fila nel governo della nazione.

Qui i programmi del "laboratorio politico" si stilano sempre con anticipo. Miccichè molla Berlusconi perchè quest'ultimo è al tramonto. Il consociativismo piduista, da solo, non basta. Occorre saper amalgamare gli interessi mafiosi, clericali, affaristici, lobbistici, per consentire al popolo siciliano di comandare, che è meglio di fottere. Cervelli fini, da contadini, capaci di soggiogare uno Stato intero.

L'eversore – Ministero della Verità e picchiatori fascisti

di Andrea Demontis

 Maledetto George Orwell e chi gli diede in mano la penna, non immaginava (o forse si) di aver scritto le linee guida di un partito che sarebbe nato mezzo secolo dopo. Sbagliò di qualche anno la data con cui intitolare il suo capolavoro “1984”: 1994 o 2010 sarebbero state due date sicuramente più opportune.
La conferenza stampa tenuta in Via dell'Umiltà (anche se “Via della Prepotenza” sarebbe stata una sede più consona) dal presidente del Consiglio nella mattinata di ieri, è stata luogo di un ennesimo tentativo volto a ribaltare le verità dei fatti. Silvio Berlusconi è un bugiardo cronico, un mentitore professionista. Jim Carrey in “Bugiardo bugiardo”? Un ragazzino alle prime armi, un pivello. Il monologo del premier è stato uno strazio, il fatto che milioni di persone credano ciecamente a quello che dice e pendano letteralmente dalle sue labbra rappresenta invece un miracolo della fede. Berlusconi racconta la sua versione dei fatti, la sua verità, attribuendo le colpe del mancato ingresso del suo partito nelle liste elettorali del Lazio a giudici, funzionari e comunisti travestiti da radicali o viceversa. Ammettere che all'interno del suo partito ci siano delle guerre intestine che hanno portato a questa situazione sarebbe un primo passo verso la redenzione, ma lui no, tornare sui propri passi non è un concetto contemplato da chi ha intenzione di riscrivere la storia, la sua storia.

giovedì 11 marzo 2010

TG1 ...edizione straordinaria... per noi

Buona sera amici del TG1,
benvenuti a questa edizione flash del nostro telegiornale...

apriamo subito con una notizia di Politica Interna,
parliamo quindi di Silvio Berlusconi, che vediamo nella foto, in tutto il suo splendore, durante il Congresso fondativo del Partito dell'Amore.

Il Presidente del Consiglio questa mattina accompagnato dal Sottosegretario Letta e dal Presidente del Senato, Schifani, si è recato a Palermo, in via D'Amelio con un'Agenda Rossa in mano per rendere onore a Paolo Borsellino, giudice ucciso dalla mafia il 19 luglio 1992.
I Giudici di Milano che aspettavano Berlusconi in udienza per il Caso Mills, comprensivi del suo nobile gesto, hanno concesso l'ennesimo rinvio per legittimo impedimento del Presidente del Consiglio. È, quindi, nuovamente slittata l'udienza milanese del Processo per corruzione in atti giudiziari cui è imputato Silvio Berlusconi, la prescrizione, quindi la conseguente piena assoluzione, si fa sempre più vicina.
Plauso sentito dal mondo politico sul gesto di Berlusconi.
Per Cicchitto “un'ulteriore dimostrazione della grandezza dell'uomo Berlusconi!”
Marcello Dell'Utri aggiunge “ Silvio ha sempre amato e rispettato i Magistrati, ma comunque Mangano è e resta il mio eroe, la Mafia non esiste!
non ha parole Capezzone,
“ma va là!” chiosa finemente Ghedini.
Tace l'opposizione, si compiace Giorgio Napolitano!

mercoledì 10 marzo 2010

I cittadini custodi della Democrazia e dello Stato di Diritto

di Luigi de Magistris

Il momento storico è veramente grave, ecco perché è importante la manifestazione di sabato, come ce ne sono state altre, io credo che ce ne saranno altre ancora. E’ in atto il consolidamento finale di un disegno autoritario: la concentrazione del potere nelle mani di una sola persona, di Silvio Berlusconi; la verticalizzazione e la concentrazione del potere anche per il post Berlusconi; il capo dello stato magari eletto dal popolo, con un parlamento ridotto a mero organo di ratifica dei voleri della maggioranza; l’eliminazione dei contrappesi costituzionali; la distruzione dell’indipendenza e dell’autonomia della magistratura; la modifica della corte costituzionale politicizzandola ancora di più, così come il consiglio superiore della magistratura; il controllo totale dei mezzi di comunicazione, così come voleva Licio Gelli nel piano di Rinascita democratica, quindi eliminazione dell’indipendenza, del pluralismo e della libertà di stampa.

Manifestazione Nazionale per l'Acqua: appello alla Rete.

Da: http://susannaambivero.blogspot.com/2010/03/manifestazione-nazionale-acqua-appello.html

L'ACQUA E' UN BENE DI TUTTI!
Il 20 Marzo ci sarà una manifestazione nazionale a Roma, in piazza
della Repubblica alle ore 14:00, per esprimere l'importanza di
ripubblicizzare l'acqua. ADERITE :-)))
AIUTATEMI A DIFFONDERE QUESTO VIDEO, GRAZIE :-D



lunedì 8 marzo 2010

NO.R.Day...bilancio di una mobilitazione...ma è solo l'inizio

di Giandiego Marigo

Piazza Duca d'Aosta...si riempie piano piano, meno del previsto? Normalmente? Un successo? Per una manifestazione come questa dovrebbe valere la famosa frase “Comunque andrà, sarà un successo”, per come è partita...per dove è partita, per le mille e mille difficoltà che ha incontrato sul suo percorso...per la difficoltà oggettiva che l'argomento ricopre.
Una bella manifestazione, in realtà, colorata e molto partecipata...pacifica ed estremamente allegra, qualificata nei suoi interventi...nelle sue tematiche, una mobilitazione che verrà ricordata da chi vi ha partecipato, che pone una premessa...una presupposto importante in questa città, in Lombardia...in Italia.
La contemporaneità con l'assalto alle istituzioni da parte degli inventori delle regole di coloro che intendono
prostituire e piegare la legge e il diritto alle loro personalissime esigenze e che non perdono occasione, per ribadire il concetto malato della loro superiorità ad ogni “regolamento” ad ogni legge e che pretendono di sostituire alla costituzione...alla legge ed al diritto il computo del tele-voto, sostituendo all'emiciclo parlamentare una piazza virtuale e televisiva...ben dicevamo questa contemporaneità non ha giovato.
Come non ha giovato, diciamolo, una certa qual tendenza dell'area di progresso alla frammentazione...al protagonismo...quasi che la necessità di stabilire, una sorta di primato nella capacità di mobilitare sia importantissima e sia anche la misura del contare e del pesare sulla bilancia della visibilità politica.
Forse molte cose potevano essere fatte meglio , con un minore dispendio di energie, certamente abbiamo sbagliato qualche cosa.
Ci sono, anche, domande che ci siamo posti e che abbiamo posto durante il percorso che non hanno ancora trovato risposta...una su tutte: Perché giornali importanti, fortemente rappresentativi dell'area di Progresso scelgono di dare fortissima eco e rilievo ad alcune parti ed iniziative del movimento rispetto ad altre e come mai si verifica una strana coincidenza fra questo e la Romanità del colore violetto.

domenica 7 marzo 2010

Discorso di apertura del No Razzismo Day - Milano 6 marzo 2010

di Giandiego Marigo

Guardatevi, girate un attimo la testa verso il vostro vicino e guardatevi, sorridetevi perché siete bellissimi e per me, per noi, rappresentate un miracolo.
Il fatto stesso che siate qui lo è!
Il fatto che questo palco ci sia lo è!
Il fatto che oggi Milano si sia tinta di giallo lo è, la vibrazione che si alza da questa piazza è positiva, unificante e dolcissima.
Quando abbiamo iniziato questo percorso, nessuno poteva immaginare di arrivare sino qui.
Di sentirla, davvero questa vostra vibrazione e si sente da qua sopra, come un respiro.
Lo abbiamo creduto, certamente e lo abbiamo perseguito, anche, ma esserne sicuri...bhè è tutta un'altra cosa!
Ci siamo però e siamo tanti, qui oggi, per dirci e per dire alla città ed al paese che il razzismo è stupido, inutile ed antistorico...che è contro qualsiasi visione di civiltà, che è contro l'essere umano, contro la sua crescita, contro il suo stesso destino.
Abbiamo sollevato un drappo giallo, uno viola, una bandiera della pace ed alcune bandiere rosse, mi sembra di vedere ed abbiamo cantato primavera per dire da che parte si stia avviando Civiltà...quale sia il senso della parola progresso.
Razzismo , xenofobia, omofobia...molti nomi per la medesima paura, da sempre perseguitati, da sempre causa di dolore e roghi.
Da sempre usati per descrivere, degli esseri viventi, la parte peggiore.
Da sempre sfruttati dal potere per fare leva sugli istinti più bassi, per scatenare l'odio le guerre.
Per usare odio e paura come se fossero armi.
Ed ancora oggi si evocano questi mostri, scavando, della memoria storica, i ricordi peggiori.
In questo nostro Nord, così spesso egoista, chiuso.

Letture Consigliate - 6 marzo 2010

Ciarrapico inseguito dai creditori ...

L'attacco all'Articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori

Affari a gonfie vele (Bertolaso e La Maddalena)

De Luca minaccia Travaglio

Lo Stato depistatore

Festa della donna in Val di Susa

sabato 6 marzo 2010

Il decreto salva liste ed il Popolo Viola

Alcune riflessioni sull'ultimo atto eversivo della politica italiana. Poco da aggiungere a quello che in tanti hanno detto e scritto sul merito del decreto. L'ennesima dimostrazione del disprezzo per le regole della Democrazia e della Costituzione da parte di un governo e di una maggioranza impregnate fino all'osso dall'ideologia fascista, dal piduismo, dal razzismo. L'ennesima conferma del modo indecente con cui svolge il suo ruolo il Presidente Napolitano, l'uomo che nel 1956 plaudeva all'aggressione sovietica dell'Ungheria, l'amico di Craxi, il leader della corrente migliorista finanziata da Ligresti e Fininvest. Un Presidente, a differenza dei predecessori Pertini, Scalfaro e Ciampi, privo ormai di ogni autorevolezza morale e politica.
Ancora una volta, lodevolmente, il Popolo Viola è il primo a scendere in piazza e a dare voce allo sdegno e alla protesta di tanti cittadini. Vanno sicuramente apprezzati ed elogiati coloro che fin dalla notte tra il 5 ed il 6 marzo hanno urlato la propria indignazione.

giovedì 4 marzo 2010

Comunicato stampa No Razzismo Day 6 marzo 2010

MILANO 4 MARZO 2010 – Comunicato stampa - Luigi Grimaldi - 338 8003456

MANIFESTAZIONE NAZIONALE ANTIRAZZISTA A MILANO
SABATO E' IL NO RAZZISMO DAY

Sabato pomeriggio alle 14 appuntamento antirazzista a Milano in Piazza Duca D'Aosta, proprio davanti alla Stazione Centrale. Il popolo dei Blog e di Facebook scende in piazza contro il razzismo. Ancora una manifestazione autoconvocata e auto organizzata dal popolo della rete. Insomma il pianeta viola e quello giallo, che ha manifestato in tutta italia lo scorso primo Marzo, si incontrano a Milano per una iniziativa ambiziosa e aperta a tutti coloro, e sono tanti, che hanno condiviso la piattaforma, il manifesto programmatico della protesta.
Oltre a decine di migliaia di internauti sono centinaia i circoli, i comitati e le associazioni che da tutta Italia hanno aderito alla manifestazione. Troppi per elencarli tutti. C'è tutta la sinistra, e buona parte del Centro Sinistra: Rifondazione Comunista, Sinistra e Libertà, Pdci, con le segreterienazionali, il Popolo Viola, il Comitato del Primo Marzo, ma anche Italia dei Valori della Lombardia, la Federazione della Sinistra, molti circoli del PD, rappresentanze dei movimenti studenteschi, centri sociali, comitati sindacali, associazioni cattoliche, evangeliche e musulmane. A titolo personale hanno aderito anche personaggi della cultura e parlamentari (deputati, senatori e europarlamentari) come Moni Ovadia, padre Alex Zanotelli, Giulio Cavalli Piero Ricca o Leoluca Orlando, Oliviero Diliberto, Vittorio Prodi, Paolo Cento, Antonio Boccuzzi, Francesco Ferrante, Debora Serracchiani, Niccolò Rinaldi, Vittorio Agnoletto e molti altri.

mercoledì 3 marzo 2010

Inaccettabile attacco alla democrazia e alla libertà di manifestazione del pensiero



di Michele


E' il caso di considerare innanzitutto la classifica di Freedom House. Nel rapporto 2010 di Freedom House (organizzazione autonoma con sede negli Stati Uniti, che si pone come obiettivo la promozione della libertà nel mondo) l'Italia si conferma paese 'parzialmente libero' (partly free), unico paese della Zona Euro. Nella classifica generale del 2010 l'Italia è al settantaduesimo posto, a pari merito con India e Benin, dietro persino al Cile e alla Corea del Sud.
Dal rapporto 2010 di Freedom House si legge che:

martedì 2 marzo 2010

E' in corso una faida all'interno del PDL ?

E' vicino all'implosione il PDL? Quante sono le anime al suo interno? Oltre a Tremonti che fa storia a sé come uomo della Lega, forse sono almeno tre: vi sono i berlusconiani della prima (Cicchitto, Bondi, Verdini) e della seconda ora (Gasparri), vi sono i finiani neo-convertiti al liberalismo e i dellutriani (Miccichè) che in Sicilia spaccano il partito appoggiando la presidenza Lombardo contro i lealisti Agelino Alfano e Schifani e contro l'UDC Cuffaro, condannato in secondo grado per favoreggiamento alla mafia.
Sullo sfondo i rivoli craxiani (Brunetta, Sacconi), gli incerti aennini (La Russa, Matteoli, Alemanno) ancora indecisi, per puro calcolo di convenienza, tra la fedeltà all'antico leader Fini ed al nuovo padrone Berlusconi, i rimasugli democristiani di Scajola e Rotondi ed il potente ciellino Formigoni.
Fini contro Berlusconi anzitutto ma gli altri non stanno a guardare.
In ballo ci sono cose non da poco. Anzitutto la successione a Berlusconi alla Presidenza del Consiglio, per la quale si candida prepotentemente Fini, e quanto l'attuale premier potrà essere determinante per le future scelte al riguardo, poi la possibilità di traghettare il più possibile indenne l'attuale partito di maggioranza relativa in quella che sarà l'Italia politica una volta uscito di scena il corruttore di Arcore e l'individuazione dei padri nobili (si fa per dire ovviamente) del PDL da candidare alle cariche istituzionali più importanti.