"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)

domenica 28 ottobre 2012

Se Renzi vince le primarie: tanto peggio tanto meglio

La democrazia si realizza nella partecipazione consapevole ed informata dei cittadini alla formazione della volontà generale e alla determinazione del bene comune. Partecipazione che non significa semplicemente prendere parte, ogni cinque anni, al rito elettorale ma che presuppone una costante attenzione alle questioni che riguardano la collettività, ai processi attraverso cui si formano le decisioni, alle degenerazioni inevitabili ma da combattere e contrastare che colpiscono gli organi rappresentativi e gli esseri umani che li compongono, alla necessità di poter influenzare il dibattito pubblico e le conseguenti deliberazioni delle istituzioni parlamentari e di governo dando vita a gruppi di pressione e a movimenti di opinione ed attraverso i corpi intermedi di cui i cittadini fanno parte: sindacati, organizzazioni politiche, associazioni, comitati locali, gruppi espressione di categorie professionali e di specifiche realtà territoriali. La partecipazione democratica dei cittadini dunque presuppone un'informazione libera e pluralista, la possibilità attraverso il libero confronto di avvicinare quella Verità che è il fondamento della democrazia. Richiede che le varie opzioni politiche in campo si svestano per quanto possibile di tutti gli orpelli propagandistici, menzogneri, ipocriti per disvelare gli interessi specifici di cui sono espressione.
Da questo punto di vista, pur con tutte le critiche che ad esso si possono rivolgere e con tutte le perplessità ideologiche e programmatiche che esso può suscitare, si deve riconoscere che il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo nel momento in cui promuove la partecipazione attiva dei cittadini alla gestione della cosa pubblica ed il stringente controllo sulle decisioni collettive si muove nel solco della democrazia più autentica.
In Italia uno dei macigni che invece impedisce il libero dispiegarsi del gioco democratico è rappresentato dal Partito Democratico.

martedì 23 ottobre 2012

Debito pubblico: se non capisco non pago

Tramite Megachip:

Campagna di sensibilizzazione per una gestione sovrana del debito
se-non-capisco-non-pagoa cura del Centro Nuovo Modello di Sviluppo.
Si narra che per colpa del debito pubblico ciascuno di noi, neonati compresi, porti un debito di 33.000 euro. Non si sa a che titolo, né verso chi. Ma tutti ci dicono che dobbiamo pagare. Anche a costo di perdere scuola, pensioni e sanità. Sarà!... Ma a noi non pare accettabile pagare alla cieca. Prima dobbiamo capire a chi e perché. Solo dopo possiamo decidere se e quanto pagare, perché non è detto che tutto ci torni.   Attraverso la messa a punto di schede informative e la promozione di gruppi locali di sensibilizzazione, la campagna Debito pubblico: se non capisco non pago si pone l'obiettivo di mettere tutti in condizione di capire il problema e dire la propria sulle vie per uscirne. Il documento chiave è rappresentato dal Kit informativo sul debito che può essere usato come dispensa ad uso personale, come mostra pubblica o come materiale da proiettare.

domenica 21 ottobre 2012

Il subcomandante Giulio Tremonti




Grande è la confusione sotto il cielo della politica. Anche i sassi sanno che il dominus della politica continuerà ad essere, anche nella prossima legislatura, Mario Monti: come Presidente del Consiglio o Presidente della Repubblica o in ogni caso con la sua agenda ovvero con quelle irreversibili, nelle intenzioni dei poteri forti italiani e internazionali, linee di politica economica e sociale che si fondano sullo smantellamento dello Stato sociale e dei diritti dei lavoratori, sull'austerità e sul rigore finanziario, sulle privatizzazioni e sulla riduzione del ruolo dello Stato. Non si tratta di chiacchiere o ipotesi complottiste ma della semplice constatazione che nessuna delle coalizioni che hanno qualche possibilità di raggiungere la maggioranza relativa alle prossime elezioni propone di tornare indietro sulla riforma delle pensioni, sull'articolo 18, sul fiscal compact e l'impegno a perseguire il pareggio di bilancio e la drastica riduzione del debito pubblico.
Eppure i due galli del PD, Renzi e Bersani, e Vendola si accapigliano per affermare il proprio progetto politico, solo aria fritta stando le premesse montiane, attraverso la conquista della leadership di un centrosinistra che peraltro non potrà mai avere i numeri per governare da solo il Paese. E contemporaneamente nell'opposizione radicale, questa è la mia impressione, Landini e la Fiom attendono l'esito delle primarie, concedendo un'ultima chance a Vendola prima forse di farsi promotori in prima persona di una iniziativa elettorale, ALBA e Di Pietro attendono Landini (anche se Di Pietro, almeno a parole, non chiude né a Grillo né al PD), Ferrero attende Vendola, Landini, Alba e Di Pietro.

sabato 20 ottobre 2012

SEMPRE PEGGIO





di Giandiego Marigo


Casa per casa, gruppo per gruppo, banca per banca.

Ormai la "battaglia" interna del PD è degenerata a livelli tragicomici a colpi di avvocati e di referenti bancari.
La prospettiva di guidare il paese e gli ha toccato il cervello ancora prima che questo avvenisse.
In assenza di grandi idee e di forti motivi. In assenza di riferimenti storici e di tradizioni culturali (tutte rinnegate) si lotta per il "grande nulla" e l'unica cosa importante pare essere il potere.
Renzi-Bersani sempre più senza esclusioni di colpi. La definitiva fine d'ogni reale motivo, chiunque vinca. Tutto all'insegna della condivisione culturale, dei riferimenti comuni alla cultura del potere, tanto che non si capisce davvero su cosa competano se non su di un personalismo esasperato.
La Pseudo-sinistra ne esce a pezzi, le velleità di Vendola ridimensionate a quelle d'un servo sciocco di Bersani...L'unica cosa realmente stabile è il riferimento a Monti ed al suo governo...e di nuovo sfugge il senso profondo della competizione.
I motivi di rinnovamento e di modificazione della società, pur così urgenti sfumano sull'altare della competizione fra uomini, l'educazione, la militanza comune, il bon-ton...tutto diviene facoltativo di fronte alla prospettiva di sedere sulla poltrona delle poltrone.
Parlano , con la lingua, di primato della "Politica" (per una volta userò la maiuscola perchè il riferimento è a quella Politica) ma poi nella pratica sono i primi fautori dell'anti-politica.
E ne siamo davvero stanchi di questi populisti, anti-politici, arruffapopoli che stanno trascinando l'azione collettiva e l'impegno di tante persone nella polvere, perchè alla fine diciamolo sono proprio loro con questi comportamenti che hanno allontanato e schifato tante persone di buona volontà, brave persone che ritenevano l'agire quotidiano, l'impegno una cosa importante e l'humus sul quale questo paese si era fondato.
Oggi essi si accapigliano senza ritegno, senza rispetto, senza reali ragioni, spiegateci infatti quali siano i gravi motivi e differenze di linea che li portano ad agire così.
Lo Fanno tagliando fuori dalla tenzone, com'è logico che sia, i comprimari, gli ininfluenti, gli inutili che hanno riempito la scena per brevi momenti e che ora navigano a margine...di supporto. Meditando sorprese e sconquassi che nessuno permetterà loro. Roteando inutilmente le loro sciabole spuntate e senza filo e continuando a parlarci di una sinistra e di un'alternativa che non c'è...che non si vede, ma si sa, servono anche loro a radunare le pecore che tendono a sfuggire sui lati.
Sembra un gara fra "Scemo e più scemo" un vecchio film demenziale americano senza né capo né coda. Il tutto per sancire ciò che è già stato deciso, laddove si può farlo e cioè la continuità della linea Monti. Tanto velleitarismo meritava davvero miglior causa.
I loro sponsor invece sono molto interessanti e sono, guarda caso gruppi bancari e di potere, "segui il denaro" vi direbbe qualsiasi investigatore...ed infatti.
Scontro frontale a suon di pubbliche elargizioni e di danaro pubblico che è confluito in casse dal fondo bucato e che sia l'uno che l'altro hanno contribuito a versare. Casse diverse, diversi interessi...libera concorrenza, che altro?
E l'italiano...un poco italiota in questo caso, con tutto l'affetto, infinito che mi lega a questo paese ed al suo popolo così creativo, assiste, basito e preoccupato delle sorti del suo "partito del cuore", tenendo stretti fra le mani i suoi due euro e la bandierina della sua squadra, pronto all'orgia della partecipazione (sperando che sia presto, perchè se va avanti così non ci arriva nessuno) che le primarie rappresenteranno. Cercando poi di capire chi eleggerà il rappresentante del centro sinistra, sarebbe da ridere che fossero truppe cammellate di centro destra, ma non ci stupirebbe affatto.
Sempre peggio!
Perché  l'accusa che viene così spesso ripetuta ad altri, di non avere contenuti e linea è il tristissimo racconto di questa assurda competizione tutta politichese.
L'uno da una parte ripete due parole "Adesso!" e "Rottamare" mentre l'altro ci intrattiene con la modulazione, già purtroppo sentita parecchie volte del termine "sinistra".
E se l'uno, con grande compiacimento di "confindustria" non ha letto Marx, l'altro lo ha sicuramente dimenticato.
Ma persino questo è ininfluente, in realtà, perché la questione in gioco non è questa.
Che nessuno dei due abbia alcun interesse per lo stato di prostrazione dell popolo italico è palese e pacifico. Qui si tratta di decidere di che segno sarà il macello prossimo venturo e di sapere chi lo porterà a compimento e quale sarà il gruppo bancario che ne tirerà le fila...e questo è tutt'altro che ininfluente,
Avete notato che nessuno dei due parla di cambiamento, che nessuno dei due ha mosso la minima critica all'Europa ed all'Euro? Avete notato che nessuno dei due ha mai fatto riferimento alle lotte senza speranza dei popoli in Spagna, Portogallo, Grecia? Già! Ma questo a loro non interessa e su questo disinteresse come su l'assoluta fedeltà al dictat europepo, non vi è discussione nè dubbio, qui si sta solo stabilendo che debba "guadagnarci di più".
Sono caustico ed esageratamente cattivo, forse, ma il dato è sconfortante.
Nessuno parla più di un mndi diverso da questo...meno che meno il marginalissimo Vendola, spazzato via anche da un corposo pre-accordo con Bersani.
Ed invece a me piace ribadirlo...ed è anche il motivo per cui sono dove sono, Un mondo altro e diverso da questo non è solo possibile, ma assolutamente necessario!









domenica 14 ottobre 2012

DUE PAROLE, SINCERE E NON POLITICHESI, SUL RENZI, VIRTUALMENTE VINCENTE







di Giandiego Marigo


Esprimo una posizione personale.

Che potrebbe essere contraddetta domani da una posizione diversa di parte dello stesso "movimento" di cui faccio parte, ma che resterà e resta la mia posizione. Qualsiasi sia la considerazione futura di una eventuale maggioranza di pensiero, ma che spero condivisa dalla "splendida minoranza" di coloro che mi sono vicini.

Non sono mai stato un buon "seguace", tendo ad essere anarchico ed eretico, quindi un pessimo "uomo di rappresentanza", infatti, non a caso, non sono mai stato eletto e mi trovo ancora qui, "felicemente emarginato", nell'area dei movimenti.

Esprimiamo quindi la mia posizione: Questo vantaggio, virtuale, di Renzi è, secondo me, una iattura assoluta ed è anche la manifestazione pratica d'una deriva conservatrice molto profonda e culturale che investe la Pseudo-sinistra.

Egli è un neo-democristiano, della specie peggiore.

La sua apparente "novità" non ha nulla, ma proprio nulla di nuovo è la metafora della "sostituzione emendante" e priva di contenuti reali che sostituisce Motivi e Ragioni.

L'esaltazione dell'emendamento superficiale del "miglior mondo possibile" che prende il sopravvento sull'idea del cambiamento.

La vittoria del "pensiero unico" e della "condivisione culturale" il nuovo che avanza che in nulla differisca dall'antico, anzi ne è rappresentazione in peggio.

Non che le alternative presentate dal PD siano eclatanti e purtroppo questa deriva avverrebbe a prescindere, anche nella improbabile ipotesi di una affermazione del Non-Alternativa Vendoliana.

Però Renzi ne rappresenta la esaltazione, la generalizzazione culturale, il trionfo formale e condiviso. La santificazione, anche popolare di una tendenza alla regresso ed all'arretramento.

Renzi rappresenterebbe la sconfitta, anche formale, di una visione altra, senza nemmeno il filtro di una menzogna, di un'abuso formale dei termini sinistra e popolo.

Ora questa non vuole essere una perorazione pro-bersaniana o in difesa della operazione d'ipocrisia Vendoliana, tutt'altro ma la constatazione di come l'ipotesi Renzi rappresenti la "fine" di un percorso di "condivisione", di un'ipotesi e di una visione.

Ammantata di un mistificato e pericolosissimo concetto di falsa novità. La modernizzazione funesta dell'antica barzelletta del costante "rinnovamento democristiano" che ha portato personaggi come Andreotti a "regnare" per più di quarant'anni.






sabato 13 ottobre 2012

Parole, parole, parole. La carta di intenti di Bersani, Vendola, Nencini


Parole, parole,solo parole. Questa è la carta di intenti con cui Bersani, Vendola, Nencini (per chi non lo conoscesse, il segretario del Partito Socialista Italiano, schifato anche da gran parte degli esuli della diaspora socialista) chiamano a raccolta l'area democratica e progressista per il governo dell'Italia.
Perché nella professione di fede nell'Euro e nell'Unione Europea non c'è alcuna indicazione di come sia possibile cambiare i rapporti di forza tra i Paesi membri dell'Euro che sono alla base dei diktat europei sull'austerità e il rigore finanziario (la fiducia riposta in un impegno comune in tal senso dei progressisti europei è una vana speranza stante il consenso di Hollande in Francia alle politiche della BCE e della Commissione europea e l'appoggio dei socialdemocratici tedeschi alla linea della Merkel).
Perché non si spiega, stante la premessa della fedeltà a questa Europa dell'obbligo del pareggio di bilancio che attraverso i meccanismi dei mercati strozza le opportunità finanziarie delle Istituzioni pubbliche, dove si trovano i soldi per il welfare e per le politiche per il lavoro e l'uguaglianza, per il Sud, per i giovani e per le donne (si fa tutto con la patrimoniale?).

venerdì 12 ottobre 2012

LE RAGIONI PER CUI SIAMO QUI

Di Giandiego Marigo
In me cova sempre la segreta speranza di non dover più scrivere queste cose, odio i moralismi ed i predicatori del nulla, mi infastidiscono le frasi fatte e le scoperte acquacaldifere, l'ho detto, scritto ripetuto in mille lingue, detesto la ripetizione pedissequa di slogan pre-confenzionati, ed i “disquisitori di morali correnti”.
Eppure mi trovo qui a scrivere di qualche cosa che potrebbe avere, vagamente, il suono d'una tirata moralista, almeno così credo la classificheranno molti, anche e forse per esorcizzare ed annullare il suo contenuto, spessissimo l'ho visto fare ed altrettanto spesso l'ho subito.
Mi infastidisce dover parlare di questo eppure continua ad essere importante il farlo, addirittura necessario.
Sto parlando del richiamo alle ragioni, ai motivi ed al senso, per i quali ci troviamo...qui dove siamo.
Mi riferisco al pragmatismo da marketing, che sta facendo breccia ormai dovunque e diviene via, via sempre più parossistico con l'avvicinarsi delle elezioni. Per carità, non metto in dubbio le qualità degli studiosi di “tendenze” e “pensieri correnti”, dei creatori di “mode e modi” loro hanno ragioni, anche scientifiche, o meglio matematiche per dire quello che dicono.

mercoledì 10 ottobre 2012

Le bugie al potere: Monti e il governo dei tecnici




C'è una cosa che personalmente mi indigna più di tutte le altre nella politica del governo Monti: l'attitudine, figlia di supponenza ed arroganza, a trattare i cittadini come deficienti, inondandoli di chiacchiere e di bugie nella pretesa di poter far passare schiaffi e bastonate come abbracci e carezze.
Oltre il danno – una ostinata e incessante macelleria sociale che si è abbattuta sui ceti popolari sovrapponendosi a quella già attuata dai governi Berlusconi-Tremonti-Bossi – la beffa di sentirsi come cittadino preso per il culo.
E così rendere i licenziamenti più facili svuotando l'articolo18 diventa il modo per favorire l'occupazione, lo smantellamento progressivo – a colpi di miliardi di euro ogni due o tre mesi – di sanità, assistenza ai disabili, istruzione viene rappresentato come la realizzazione dell'equità, aver tramortito l'economia italiana aggravando la recessione, la disoccupazione, rendendo impossibile a molte imprese di sopravvivere, distruggendo il potere d'acquisto dei cittadini ed i loro risparmi (costituiti essenzialmente dalla proprietà della casa il cui valore si è deprezzato in un anno almeno del 20 per cento) per di più con effetti perversi sullo stesso bilancio dello Stato è presentato come la premessa per una crescita che renderà l'Italia più bella e superba che pria, la controriforma delle pensioni che ha precarizzato i vecchi e ristretto drammaticamente la possibilità di sostituire con nuovi assunti i lavoratori collocati a riposo è prospettata come l'offerta di opportunità per i giovani (che pagano due volte: meno posti di lavoro, meno reddito per i propri genitori e nonni su cui si fondano, nella condizione di precarietà in cui si trovano, i residui margini di benessere di cui godono).

DOSSIER: “IL PORTAFOGLIO DEI PARLAMENTARI”



“NON PER SOLDI… MA PER DENARO!”

LA POLITICA?
IL “MESTIERE” PIÙ ANTICO DEL MONDO…

“Cosa vorresti fare da grande?”
Chi di noi, almeno una volta nella vita, non ha avuto posta questa domanda?
C’è da scommettere che presto la professione più ambita diverrà quella politica!
Quale altra attività “rende molto” in termini di guadagni e visibilità e “richiede poco” in termini di capacità e competenza???

“Non Per Soldi… Ma Per Denaro” era il titolo d’un celebre film del 1966.
Quale altro slogan descriverebbe meglio oggi le motivazioni, gli stimoli, le ambizioni che spingono i vari “Fiorito d’Italia” ad avvicinarsi alla politica?!


IL PARADOSSO ITALIANO?
STIPENDI “PIÙ BASSI” D’EUROPA E PARLAMENTARI “PIÙ PAGATI” DEL MONDO!

Quanto (ci) costano gli stipendi dei parlamentari?
Confrontando i guadagni dei nostri eletti con lo stipendio medio degli elettori, il risultato che emerge è “impressionante”: in nessun Paese europeo la distanza tra onorevoli e cittadini è così ampia!
In Italia un parlamentare guadagna fino a “6,8 volte di più” rispetto a un elettore medio!
Il guadagno “mensile” di un parlamentare è pari allo stipendio “annuale” di un operaio o impiegato!
Come non chiamare “Casta” una politica siffatta?!

 


LO SCANDALO ITALIANO?
DA NOI I PARLAMENTARI PIÙ “CARI” D’EUROPA!

La media Ue delle indennità dei membri delle Camere Basse si attesta sui 54.000 euro lordi annui (4.500 euro mensili).
L’indennità di un deputato italiano, invece, ammonta a “10.435 euro” lordi al mese (“125.220 euro” l’anno!).
Com’è possibile che un politico italiano guadagni “più del doppio” della media europea?
Fin quando potremmo permetterci “il lusso” di una classe politica così onerosa?!

Un semplice parlamentare -sommando le varie voci d’entrata- può arrivare a intascare mensilmente “19.217 euro” alla Camera, “17.628 euro” al Senato!
Ed è facile dimostrare come i parlamentari italiani, non solo percepiscano gli stipendi e i vitalizi più alti, ma beneficino anche di una serie di privilegi “unici” rispetti ai propri colleghi europei.

Mentre ogni italiano spende “27,15 euro” l’anno per mantenere il proprio Parlamento:
·                    in Francia ogni cittadino spende 8,11 euro (tre volte meno);
·                    negli Usa 5,10 euro (cinque volte e mezzo meno).
·                    in Inghilterra 4,18 euro (quasi sette volte meno);
·                    in Spagna soli 2,14 euro (dieci volte meno!).

Occorre assumere nuovi superconsulenti al Governo o chiedere ulteriori suggerimenti agli utenti del web per scoprire dove si annidano le più robuste “sacche di spreco” di denaro pubblico in Italia???

La politica -infastidita- risponde sempre con lo stesso mantra: “Questa è demagogia!”, “Ci siamo già messi a dieta…”, “Abbiamo ormai stretto la cinghia!”.
Ma quanto si è effettivamente alleggerito il portafoglio della politica?
Quanto la politica, per lungo tempo “famelica e ingorda”, potrebbe ulteriormente dimagrire?


P.S.:
Questo è solo un estratto del dossier “Non per soldi… Ma per denaro!contenente:
·                    alcuni dati “impietosi” sul costo spropositato dei nostri parlamentari;
·                    le promesse mancate ed i  “finti tagli” di questi anni;
·                    e proposte concrete per il contenimento dei costi della politica.


Cordialmente,
(Autore del blog “Panta Rei”)

martedì 9 ottobre 2012

I testimoni di giustizia abbandonati dallo Stato

L'ennesima vergogna italiana, l'ennesima diserzione dello Stato dalla lotta alla criminalità organizzata: il tradimento di quelle persone oneste (semplici cittadini e non criminali pentiti) che hanno deciso coraggiosamente di testimoniare contro le organizzazioni mafiose mettendo a rischio la propria vita e che sono stati abbandonati dai pubblici poteri al proprio destino.

Da www.you-ng.it l'intervista ad una testimone di giustizia:


Firma la petizione a tutela dei testimoni di giustizia

http://www.petizionionline.it/petizione/tutela-per-i-testimoni-di-giustizia/5...

Servizio Riprese e Montaggio a cura di Valeria Marchetti

Fonte: http://www.youtube.com/watch?v=A2TSc1H0-Qg

lunedì 8 ottobre 2012

PONZIO PILATO ERA UN DILETTANTE


di Marigo Giandiego

La riflessione mi sovviene dagli avvenimenti riguardanti la corruzione al “Comune di Milano” sulle colonie infantili...una nota di sdegno, una di schifo.
Il pensare che la corruttela si spinga sino ai nostri piccoli, che si possa mercanteggiare anche sulla loro felicità, sulla loro salute e sulla loro felicità...purtroppo ormai non ci stupisce più nulla ed è forse questo il dato peggiore.
La riflessione quindi verte sull'arte della “politica tradizionale” di esulare dalle proprie responsabilità, nel gioco dell'Io non c'entro, passavo di qui per caso.
Non tocca e non riguarda l'attuale giunta", "il funzionario è stato dedicato ad altri incarichi all'inizio del nostro mandato", la risolve così Palazzo Marino auto-assolvendosi e tirando un sospiro di sollievo.
Il gioco, però, non è a stabilire se ti abbiano beccato o meno, ma a cambiare questo sistema, che questi giochi permette.
Quello dei "funzionari" è territorio delicatissimo.
Nello specifico, il funzionario in questione, ha un bel marchietto sulle spalle (che strano PDL) ma questo non può e non deve assolvere la politica.
È normale, politicamente accettabile e condiviso il fare tantissime "nomine" a fine mandato, ritenuto addirittura "indispensabile" in caso di dimissioni (vedi Polverini) per disseminare la strada della nuova giunta entrante di insidie e trappole.
Sono le astuzie della politica che costringono una giunta a caricarsi delle decisioni della precedente ed a pagarne il dazio.
Succede a Parma e si dà la colpa a Pizzarotti (tanto per cambiare), succede a Roma ed a Milano nelle regioni come nello Stato. La risposta, l'unica pertinente, sarebbe slegare le nomine dalla politica ed affidarle alla competenza alla trasparenza ed alla comprovata onestà, ma questo sarebbe cambiare la politica roba da populisti, anti-politici, arruffapopoli, ma sarebbe anche l'unica vera risposta.
L'unica vera riforma del sistema paese.
Non è così, però, anzi tutt'altro ed i partiti, chissà come mai, si arrendono all'ineluttabile, alla "necessità di sporcarsi le mani.
Fatto sta che è ritenuto normale che i funzionari di un comune, di una provincia o di una regione, quando non addirittura dello stato siano legati a fedeltà ad amministrazioni fantasma ed a poteri non eletti.
Il malcostume è endemico e scorre con il sangue degli italiani, fatto di raccomandazioni, conoscenze e di frasi fatte "se fossi al suo posto farei lo stesso" e questa "cultura dell'arrangiarsi" ci porta in diretta alla corruttela anche sulle colonie dei bambini, che non sottovalutatele, son soldi veri.
Non basta più tirare su le mani e dire "Son stati loro" oppure "È colpa della precedente amministrazione/governo".
Sono frasi con le quali si è costellata l'attività politica e le comunicazioni mediatiche d'ogni tempo, dall'invenzione della delega ad oggi. Le medesime frasi ripetute a nastro dal 46 (ed erano già una rielaborazione del periodo regio e del fascismo)
La strada è lunga e ci riguarda tutti, nei nostri comportamenti quotidiani, è la cultura della legalità, dell'onestà, della verità, ma questo, lasciatemelo dire...riguarda anche lo spirito.


martedì 2 ottobre 2012

No Monti Day. Tutte/i a Roma, piazza della Repubblica alle 14,30 il 27 ottobre

 


Tutte/i a Roma, piazza della Repubblica alle 14,30 il 27 ottobre

Siamo persone che lottano, organizzazioni sociali e sindacali, forze politiche e movimenti civili, e ci siamo assunti l'impegno di dare voce e visibilità alle tante e ai tanti che rifiutano e contrastano Monti e la sua politica di massacro sociale, dando vita il 27 ottobre a Roma a una giornata di mobilitazione nazionale, NO MONTI DAY.
Scendiamo in piazza per dire:
  • NO a Monti e alla sua politica economica che produce precarietà, licenziamenti, disoccupazione  e povertà, no alle controriforme liberiste, oggi e domani.
  • NO all'Europa dei patti di stabilità, del Fiscal Compact, dell'austerità e del rigore, che devastano da anni la Grecia e ora L'Italia.
  • NO all'attacco autoritario alla democrazia, no alla repressione contro i movimenti ed il dissenso,  no allo stato di polizia contro i migranti.
  • Sì al lavoro dignitoso, allo stato sociale , al reddito, per tutte e tutti, nativi e migranti.
  • Sì ai beni comuni, alla scuola e alla ricerca pubblica, alla salute e all'ambiente, a un'altra politica economica pagata dalle banche, dalla finanza dai ricchi e dal grande capitale, dal taglio delle spese militari e dalla cancellazione delle missioni di guerra, dalla soppressione dei privilegi delle caste politiche e manageriali, sì alla cancellazione di tutti i trattati che hanno accentrato il potere decisionale nelle mani di una oligarchia.
  • Sì alla democrazia nel paese e nei luoghi di lavoro, fondata sulla partecipazione, sul conflitto e sul diritto a decidere anche sui trattati europei.