IL
COSTO DEL QUIRINALE
(PILLOLE DI “SPENDING REVIEW”…)
“Per evitare che
la crisi degeneri siamo tutti chiamati a fare dei sacrifici…” (Giorgio Napolitano, 19 luglio 2012).
Parole sagge e responsabili, signor Presidente…
Ma quando sarà Lei per primo ad esser “d’esempio” per
tutti noi Italiani???
Comunemente, quando si parla di “Casta”, balzano
subito agli occhi le immagini dei politici nostrani comodamente “ozianti” in
Parlamento…
Ma quanto ci costa mantenere “il Presidente” (della
Casta), Colui che siede sul Colle più alto di Roma???
IL FUNZIONAMENTO DEL QUIRINALE E’ COSTATO ai
contribuenti
(fonte Giorgio Bechis, Il Giornale, 25-07-2012):
-
“228 MILIONI” NEL
2010 (624.000 euro al giorno… 26.000 euro l’ora!);
-
e
“231” nel 2009 (prima che Giorgio Napolitano decidesse di adottare
“pesantissimi tagli” alle spese quirinalizie… più che altro limitatisi alla riduzione
del personale comandato da altre amministrazioni!).
LA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA ITALIANA, per svolgere funzioni meramente di controllo, garanzia
e rappresentanza (“notarili” se non “cerimoniali”, non certo esecutive come in
ogni repubblica presidenziale), DISPONE
DI ben “1.807” DIPENDENTI (fonte “L’Italia dei privilegi”, di Raffaele
Costa), divisi tra:
-
addetti di ruolo alla Presidenza (tra cui 108 appartenenti
allo “staff personale” del Presidente, assunti con contratto in scadenza al
termine del settennato);
-
e unità del
personale militare e delle forze di polizia distaccate per esigenze di
sicurezza (tra cui i 297 famigerati corazzieri).
UN ORGANICO (fonte Mario Cervi, Il Giornale):
-
superiore di 587
unità rispetto al 1998 (AUMENTATO
DI OLTRE IL “50%” IN 10 ANNI, del
triplo in 20 anni!);
-
e il cui costo
si attesta sui “129,4 milioni” di euro l’anno (contro i 67 dell’Eliseo!).
DI TUTTO RISPETTO, poi, E’ anche IL PARCO AUTO
PRESIDENZIALE, che conta (stando a quando fatto trapelare dall’ex ministro
Renato Brunetta, essendo i bilanci della Presidenza della Repubblica tutt’altro
che pubblici e trasparenti):
-
una Lancia
Thesis limousine;
-
tre Maserati;
-
due Lancia
Thesis blindate;
-
una Lancia
Thesis di riserva;
-
2 Lancia
Flaminia 335 del
1961 (utilizzate per le sfilate del 2 giugno);
-
14 auto (una di
proprietà e 13 in leasing) a disposizione dei Presidenti emeriti della
Repubblica, del segretario generale, del segretario generale onorario e dei 10
consiglieri personali del presidente della Repubblica;
-
e
10 auto di servizio.
Una
nota particolare, infine, merita il capitolo “stipendi”.
Nel luglio 2011 il sito del Quirinale ha platealmente annunciato
la generosa rinunzia “a termine” di Giorgio Napolitano (ovvero fino al
2013, alla scadenza del suo mandato) all’adeguamento
all’indice dei prezzi al consumo del suo appannaggio personale (indicizzazione
automatica prevista dalla legge n.372 del 1985).
E’
solo un’inutile minuzioseria giornalistica, ovviamente, far notare che:
-
il “ponderoso sacrificio” quirinalizio consisterà, in concreto,
nella rinunzia a “68 euro” mensili (come denunciato da Spider Truman, il
misterioso ex precario della Camera che ha smascherato in rete i conti nascosti
del Palazzo);
-
da quando è stato eletto, il Presidente ha già visto
aumentare di circa “2.000 euro” al mese l’assegno ricevuto (come denunciato da Franco Bechis su il Giornale);
-
già oggi LO STIPENDIO DEL CAPO DELLO STATO AMMONTA A circa
“20.000 EURO” lordi AL MESE (“239.182” euro l’anno!);
-
e, come se non
bastasse, A TALE “MODESTO” EMOLUMENTO IL
PRESIDENTE CUMULA UN ulteriore COSPICUO VITALIZIO PARLAMENTARE!
Ben altri esempi,
in realtà, giungono d’oltralpe:
-
in Francia il Presidente Hollande, dopo appena 10
giorni dalla vittoria alle urne, ha
mantenuto la promessa di tagliare del 30% lo stipendio presidenziale, così decurtato di circa “7.000” euro al
mese, passando dai 21.300 euro lordi di Nicolas Sarkozy a 14.910 euro (l’uomo più potente di
Francia finirà col guadagnare “178.920
euro” lordi l’anno, ben 90 volte meno di quanto percepito dal giocatore più
forte del campionato francese, Slatan Ibrahimovic!);
-
in Germania il
presidente federale percepisce uno stipendio annuo netto di “199.000” euro, disponendo poi
d’uno straordinario (78.000 euro nel 2006) per le sole spese di rappresentanza
ed interventi di vario tipo (fonte Salvo Mazzolini, corrispondente da Berlino);
-
ed in Spagna re Juan Carlos, nel luglio 2012, ha deciso di ridurre il proprio stipendio
del 7,1%, ovvero di ben 21.000 euro l’anno (portandolo a 272.752 euro annui), e quello di
suo figlio, il principe Felipe, di 10.000 euro l’anno (riducendolo a 141.376
euro). Decisione seguita ad una precedente riduzione del 2% già decisa nel
2010.
Come non intravedere “spicciola propaganda” nel tentativo massmediatico di spacciare il taglio dello stipendio del
nostro Capo dello Stato (in realtà, la rinuncia ad un risibile aumento) nella fattiva partecipazione del Quirinale
ai sacrifici cui è chiamato il Paese???
José Alberto Mujica Cordano è da due anni Capo
di Stato in Uruguay.
“Pepe” -così si fa chiamare il
Presidente- è una celebrità indiscussa nel suo Paese.
Il motivo?
Tanto semplice da spiegare quanto “rivoluzionario”
ai nostri occhi: aver inaugurato una Presidenza fondata su austerità, umiltà e
solidarietà.
Il Presidente “Pepe”, difatti:
-
pur percependo uno stipendio di 250.000 pesos al mese (circa 10.000 euro) ed un’ulteriore pensione
da senatore, trattiene per se solo (!) “800 euro”, devolvendo
il resto in beneficienza in favore del Fondo “Raúl Sendic”
(un’istituzione a sostegno dello sviluppo delle zone più povere del suo Paese);
-
rifiuta di disporre di alcuna scorta a
protezione della propria persona;
ha chiesto come auto presidenziale una semplice utilitaria, una Chevrolet Corsa (usata
solo durante gli incontri ufficiali);
-
non dispone di alcun conto in banca,
risultando per il fisco un “nullatenente” (suo unico patrimonio è una vecchia Volkswagen
Fusca, mentre la sua umile fattoria è di proprietà della moglie);
-
ed ha persino aperto le porte
della sua residenza ufficiale ai senza tetto, disponendo che una vasta area del Palacio
Suarez y Reyes ospiti i più bisognosi!
Niente sfarzi, niente sprechi, niente protagonismi per il
piccolo Presidente del secondo paese più piccolo del Sudamerica.
“Questi soldi –ha spiegato il
Presidente-, anche se pochi, mi devono bastare perché la maggior parte degli
uruguaiani vive con molto meno”.
Un
“alieno”? Un
esibizionista? O, più semplicemente, un esempio concreto di “buona Politica”
(intesa come “gratuito servizio” in favore della Collettività)?
E’ becero
“populismo” riportare qui l’esempio
vivente che giunge dall’Uruguay?!
Senza minimamente pretendere che Napolitano segua l’esempio straordinario
che giunge d’oltreoceano, è “troppo” chiedere al Colle di rinunciare a
qualche sfarzo, privilegio e protocollo in più pur di far conseguire
qualche ragguardevole risparmio ai conti
dello Stato???
“Questo è il
normale costo di un’alta Istituzione”, si tende a dire…
In realtà, non esiste paragone con altri palazzi
presidenziali e monarchie: alla faccia della notoria “sobrietà” di Giorgio
Napolitano, IL COSTO DEL QUIRINALE NON
HA CONFRONTI (almeno) IN EUROPA!
Qualche esempio?
Quanti sanno che,
a fronte dei “228” milioni che ci costa il Quirinale (fonte
Mario Cervi, il Giornale):
-
la Casa Bianca (ovvero la
Presidenza di una Nazione “5 volte” quella italiana) costa “136 milioni” di euro l’anno (poco più della metà della
Presidenza italiana!);
-
l’Eliseo (la Presidenza
francese) “112,5 milioni” di euro (meno della metà del Quirinale, pur
contando il doppio in quanto a poteri attribuiti dalla Costituzione!);
-
Buckingham
Palace
(la Monarchia inglese) “57 milioni” (ovvero
“quattro volte meno” il nostro Capo di
Stato!);
-
e
che per la Presidenza federale tedesca nel 2006 sono stati stanziati solo
“19 milioni 354 mila” euro (cifra comprensiva di tutto: stipendio
del presidente e del personale, spese ordinarie e straordinarie, viaggi
all’estero, manutenzione delle due residenze -Bonn e Berlino-…)???
E quanti sanno che, a fronte dei 1.807 collaboratori del nostro
Presidente (fonte “L’Italia
dei privilegi”):
-
l’imperatore del Giappone dispone di un personale
composto da circa 1.000 unità;
-
il presidente francese dispone di 941 dipendenti, di cui 365 militari (la metà dei dipendenti del Quirinale!);
-
il re di Spagna di 543 dipendenti;
-
il presidente americano Barack Obama
(contemporaneamente
Capo dello Stato e del Governo) di 466 fra consiglieri,
funzionari, impiegati, addetti alla sicurezza ed alla manutenzione, ma anche cuochi, giardinieri, “stagiste”…;
-
la regina Elisabetta
II d’Inghilterra di circa 300 dipendenti (1/6 dei dipendenti dell’alto Colle
romano!);
il
presidente federale tedesco (che,
come il nostro, ha compiti di mera rappresentanza e garanzia) di 160
(meno di 1/10 rispetto al Quirinale!);
-
ed il Presidente irlandese (anch’egli svolgenti
funzioni simili al nostro) di soli “12”
dipendenti???
Perché il
Quirinale ci costa “tanto”?
Come può un Presidente chiedere a gran voce più sobrietà alle forze politiche (cominciando
dal taglio dei rimborsi elettorali passando alla riduzione del numero dei
parlamentari…) senza dare per primo “l’esempio”?
Con che autorevolezza un uomo di Stato può chiedere “sacrifici”
alla sua Gente senza sopportarne alcuno in prima persona???
Fino
a quando l’Italia potrà permettersi questo “scandalo”?!
Il governo
tecnico di Mario Monti ha sentito il bisogno di aggiungere in squadra altri “supertecnici”
(vedi Bondi ed Amato) per scoprire dove si annidano i più odiosi sprechi e le
più comuni inefficienze della spesa pubblica e mettere mano ad un corposo piano
di “spending review”.
Da
tali tagli, però, rimarranno esenti proprio gli organi costituzionali, dal
Quirinale alle due Camere (in ragione della loro “autonomia”…).
Ma se si vuole davvero iniziare a tagliare i
costi più improduttivi e “parassitari” della politica non bisognerebbe cominciare
da una netta sforbiciata ai conti dei piani più alti del Palazzo?
Quanto farebbe risparmiare un piano di tagli
cospicui alla Presidenza della Repubblica?
Molto? Poco? Abbastanza?
Comunque sia quanto di più “doveroso” agli occhi di
un Popolo chiamato dalla propria classe politica a fare pesanti sacrifici ma
che attende ancora invano che sia la stessa politica a segnare per prima il
tracciato!
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