"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)

sabato 24 aprile 2010

FESTA D'APRILE

di Giandiego Marigo
Certamente furono giorni confusi, dolorosi ma essi avevano chiarissima quale fosse la differenza che li distingueva dai loro avversari...un conflitto civile non è mai giusto, nasce sempre da esasperazioni, ma il modello di mondo proposto dalle camicie nere era divenuto intollerabile ed aveva dimostrate tutte le sue estremizzazioni. Non si pensi che fossero gli ultimi anni, oppure l'errore d'essere entrati in guerra era la premessa...l'incipit...il modello culturale che era terribile...son passati anni d'allora e oggi ci si racconta che sì il Duce commise errori, ma la sua proposta politica era interessante. Lo neghiamo, era terribile sin dall'inizio, premetteva un muro un'esclusione, premetteva una disìvisione effettuata con la spada ed i suoi cantori odierni non possono fingere di dimenticarne le premesse, assumendo a loro comodo solo l'ordine e la disciplina ed il fatto che i treni arrivvassero in orario. Quelli che attraversiamo sono tempi cupi...in cui le attinenze e le somiglianze si fanno angoscianti...ed oggi alcuni ci descrivono Benito Mussolini come uno statista...era un dittatore e rappresentava gli interessi di una parte del paese che dominava con il bastone e l'olio di ricino sugli altri, che aveva acquisito il potere con la paura e bruciando le sedi degli avversari , arrestando ed tacitando l'opposizione esautorando il potere del parlamento...la guerra e la sciagurata alleanza con Hitler altro non furono che la logica conseguenza di un comportamento già adottato e di una scelta, precisa, di campo. Scelta sciagurata e dolorosa che il popolo italiano aveva già pagato durissimamente prima dell'entrata in guerra. I modelli che ci vengono proposti oggi dalla nuova destra sono tristemente simili a quelli proposti allora, pericolosamente vicini a quelli adottati con la forza dalle squadracce...ed è per questo che vi invitiamo a ricordare, tutto...di quegli anni e soprattutto i motivi.






FESTA D’APRILE


Morimmo, ma non piangete
Perché noi non amammo mai le lacrime
E non lo abbiamo fatto perché voi piangeste
Certo morimmo, ma non fummo noi a glorificare la morte
A noi piaceva il canto ed amavamo l’amore
Il vino…e le feste sull’aia, il ballo ed il vento
Il sole…i frutti rossi, le notti insonni
Noi mai incrociammo ossa né disegnammo teschi
Noi non alzammo mai pugnali al cielo
Amavamo la vita, sacrificammo tutto a quell’amore
Perché dopo noi sorgesse il sole
Perché rideste ancora e poi cantaste
Morimmo, ma questa nostra morte fu sale e seme
Ed acqua e tutto quanto è bello e buono
Certo, morimmo, ma voi cantate…grazie!
Chè a noi piaceva il canto


Con questo io vi auguro un buon 25 Aprile e non dimenticate perchè loro...fanno affidamento sulla vostra mancanza di memoria e stanno facendo di tutto perchè dimentichiate . Io amo questa poesia la ritengo una delle mie cose migliori, spero di non tediarvi con la mia vanagloria

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