Negli ultimi 15 anni abbiamo ascoltato lo stesso disco, ripetuto in continuazione, ma era sempre dello stesso autore, altri autori non pervenuti, o meglio non trasmessi.
Ecco cosa diceva e dice il disco:
toghe rosse, pericolo comunista, la Rai è controllata dalla sinistra, il governo del fare, il partito dell’amore, meno tasse per tutti, ecc.
Le persone informate, in buona fede, non hanno creduto e non credono a simili aberrazioni della realtà, ma il punto dolente è che, a forza di far sentire sempre lo stesso disco, anche qualcuno in buona fede poco informato finisce per crederci a simili aberrazioni.
Cercherò di spiegare punto per punto le aberrazioni messe in atto allo scopo unico di mistificare. Innanzitutto, col termine “toghe rosse” si è voluta indicare la presunta esistenza di una persecuzione politico-giudiziaria nei confronti di Berlusconi; è una balla perché innanzitutto i guai giudiziari di Berlusconi sono iniziati prima del suo ingresso in politica, come quello in cui fu provata nel 1989 la colpevolezza amnistiata per falsa testimonianza in merito all’iscrizione alla loggia massonica P2. Ma, per assurdo, ammesso che contro Berlusconi ci sia stata una persecuzione giudiziaria, i processi si fanno sulla base di prove. Solo quando le prove erano insufficienti non c'è stato un intervento legislativo da parte di Berlusconi, interventi che in altri casi hanno ottenuto di: rinviare processi attraverso legittimo impedimento, legittimo sospetto, lodo Schifani e Alfano incostituzionali; bloccare l'acquisizione di prove con la legge sulle rogatorie; depenalizzare i reati commessi come il falso in bilancio; arrivare alla prescrizione riducendone i termini. Il magistrato che fa con diligenza il suo lavoro viene considerato comunque un persecutore mosso da fini politici se si occupa di Berlusconi, lo stesso vale per il giudice che gli dà torto e non importa se quello stesso giudice, che ha condannato Mills in appello, nel processo Sme aveva emesso una sentenza favorevole a Berlusconi.
Abbiamo assistito in passato a intere campagne elettorali condotte da Berlusconi con messaggio mediatico principale che indicava di impedire che pericolosi comunisti potessero arrivare al potere. La vittoria del centrosinistra nel ’96 e nel 2006 ha platealmente smentito che ci fosse un simile pericolo; allora perché ha agitato lo spettro del comunismo che già nel ’96 appariva anacronistico? Non era più credibile usare l’arma della denigrazione dell’avversario con accuse più fondate?
La spiegazione della scelta nel radicalizzare lo scontro sull’anticomunismo trova fondamento nel plagio anticomunista che era stato fatto già negli anni della prima repubblica quando si sono uniti sotto la bandiera dell’anticomunismo il clero, i postfascisti e i partiti della coalizione di governo, quindi esisteva la possibilità di contare su quella vecchia coalizione anticomunista. La disputa ideologica era un buon argomento per nascondere la realtà relativa alla gestione del potere in un sistema clientelare, di collusioni con ambienti della massoneria e della criminalità organizzata. Inoltre, nell’attuale contesto socio-politico e ed economico dell’Europa, ciò che allarma è tutt’altro che il comunismo, bensì la presenza di governanti che assumono atteggiamento da despota o che non rispettano la carta dei diritti fondamentali riconosciuti nelle moderne democrazie. L’anomalia più grossa ed evidente della democrazia in Italia è nella figura di un imprenditore, plurindagato e pluriprocessato, proprietario della quasi totalità dell’emittenza radio-televisiva privata. Questo soggetto incarna un colossale conflitto di interessi politico, imprenditoriale, giudiziario, che è unico al mondo, se si eccettuano i casi di pochi paesi in cui chi governa non è eletto dal popolo. Quindi la democrazia in Europa non è certo minacciata dalla presenza dei comunisti, bensì da persone come Silvio Berlusconi, mal viste dagli osservatori stranieri, in quanto la sua carica di capo del governo è incompatibile con la sua figura imprenditoriale e di persona da un curriculum giudiziario per niente pulito. E’ lo stesso Berlusconi una minaccia per i principi fondanti dello stato di diritto e della costituzione; ne sono un esempio di questa minaccia: il ricorso a leggi dichiarate incostituzionali e i continui attacchi all'informazione libera, alla magistratura, alla corte costituzionale, al presidente della repubblica, portati avanti attraverso un disegno piduista per il controllo totale dei mezzi di informazione, per attentare all'indipendenza e autonomia della magistratura, per ridurre il parlamento ad organo di ratifica del potere esecutivo.
Dunque, Berlusconi sta attentando ai principi fondanti dello stato di diritto e della costituzione oltre a fare leggi a favore dei più potenti, ricchi e corrotti, leggi per curare i suoi interessi aziendali, per risolvere i suoi problemi giudiziari, senza preoccuparsi dei precari, dei disoccupati, delle famiglie più povere; ma tutto ciò non basta a togliere la pessima fama sotto l'aspetto etico-morale, allora la controinformazione piduista di regime sta cercando di ribaltare la realtà dei fatti.
Controinformazione messa in atto attraverso il bombardamento mediatico delle tv Mediaset di sua proprietà e con la complicità di diversi direttori di testate giornalistiche del servizio pubblico, che stanno facendo informazione distorta e manipolata a favore di Berlusconi e non contro di lui che, muovendo accuse false, si lamenta dell'opposto.
Infatti, le pressioni su Anno Zero, programma di approfondimento politico più seguito, e la mancanza di pluralismo e rispetto della par condicio avutasi nei Tg Mediaset e Rai, escluso il Tg3, confermano la fondatezza dell'allarme lanciato da Freedom House sulla situazione italiana della libertà di stampa e della libera manifestazione del pensiero:
da intercettazioni telefoniche condotte dalla procura di Trani, legate a un'inchiesta su carte di credito e tassi di usura, risulta che Berlusconi, nel tentativo di mettere il bavaglio ad Annozero, ha fatto pressioni su Giancarlo Innocenzi, membro dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, con inviti molto espliciti a chiudere il programma;
nell’ambito della stessa inchiesta della procura di Trani, risulta da un’altra intercettazione che il direttore del Tg1 Minzolini ha promesso a Berlusconi di intervenire con editoriali per screditare Spatuzza e alcuni magistrati;
al Tg1 è in corso una vera e propria epurazione dei giornalisti che non hanno firmato un documento di sostegno al loro direttore Minzolini: dopo il caporedattore Massimo De Strobel, Minzolini ha annunciato al comitato di redazione che sono stati sollevati dal loro incarico di conduttore del Tg1 Tiziana Ferrario, Paolo Di Giannantonio e Piero Damosso, tutti professionisti che hanno contribuito a scrivere la storia di quella che un tempo è stata la più importante testata televisiva;
la manifestazione di sabato 20 marzo 2010 a Milano in ricordo delle vittime delle mafie è stata oscurata dal Tg1 che ha ignorato così in modo offensivo e grottesco un grande corteo di 150.000 persone;
la notizia dell'indagine su Cicchitto (capogruppo del PDL alla Camera dei deputati) non è stata data da Tg1, Tg2 e i Tg Mediaset, nel monopolio informativo di Rai-Set l'unico che non ha censurato la notizia è stato il Tg3 e per questo pesantemente attaccato dall'imbavagliatore che non accetta la diffusione di notizie a lui scomode;
la notizia dell'indagine su Cicchitto (capogruppo del PDL alla Camera dei deputati) non è stata data da Tg1, Tg2 e i Tg Mediaset, nel monopolio informativo di Rai-Set l'unico che non ha censurato la notizia è stato il Tg3 e per questo pesantemente attaccato dall'imbavagliatore che non accetta la diffusione di notizie a lui scomode;
Minzolini, direttore del Tg1, ha considerato l'inchiesta di Bari, una delle più importanti, una non notizia;
il Tg1 ha dato la notizia della prescrizione di Mills, ritenuto colpevole in cassazione, come assoluzione, senza neppure preoccuparsi di correggere l’errore;
le proteste dei terremotati abruzzesi, dei precari della scuola licenziati e degli operai delle aziende a rischio chiusura sono state ripetutamente oscurate da Tg1, Tg2 e dai Tg Mediaset;
pochissimo spazio alle spiegazioni sul caso di corruzione nella vicenda Mills ma ampio spazio alle accuse di Berlusconi ai giudici che fanno semplicemente il loro lavoro senza subire interferenze;
le parole di Veronica Lario più gravi ("non sta bene", "non posso stare con uno che frequenta minorenni") non sono state citate nei suddetti Tg.
Sulla sentenza della Cassazione, che ha dichiarato legittima l'ordinanza di arresto per Nicola Cosentino, da segnalare l’ennesima censura del Tg1 di Minzolini, sempre di più al servizio del padrone premier con i suoi editoriali faziosi in cui riporta opinioni personali di parte che non trovano un reale riscontro oggettivo.
Il governo Berlusconi si è dimostrato il governo del fare solo per se stessi, ma la propaganda filoberlusconiana di regime sta facendo credere che questo governo ha prodotto buoni risultati, superando l’invidia e l’odio degli altri. Hanno così coniato il termine “partito dell’amore”, dicendo che l’amore vince sull’odio; ma quale amore? A parte quello a pagamento, parlare di amore per Berlusconi è davvero un ossimoro; per chi ha la memoria corta, è giusto ricordare solo alcune esternazioni, violente, irresponsabili, volgari e offensive di Berlusconi da quando è in politica:
-- “Bossi parla come un ubriaco da bar” (Berlusconi, 17-8-94).
-- D’Alema è un “un comunista che fa opposizione a carte truccate” (10-9-94).
-- Buttiglione è un “mentecatto doppiogiochista” (Berlusconi, 18-12-94).
-- Bossi è un “ladro di voti, ricettatore, truffatore, traditore, speculatore: doppia, tripla, quadrupla personalità” (Berlusconi, 21-12-94).
-- Buttiglione è un “complice di Bossi che vuole consegnare l’Italia ai comunisti” (Berlusconi, 26-12-94).
-- “Il presidente Scalfaro è un serpente, un traditore, un golpista” (Berlusconi, La Stampa , 16/1/95).
-- Prodi è una “foglia di fico” (Berlusconi, 6-2 e 13-6-95).
-- "Prodi? Un leader d’accatto (Berlusconi, 22/2/95).
-- Bossi è un “dissociato mentale, sfasciacarrozze” (Berlusconi, 25-2-95).
-- Scalfaro è un “imbroglione” (Berlusconi, 28-3-95).
-- Prodi è un “utile idiota” secondo la “tecnica di Stalin e di Lenin” (Berlusconi, 14-4-95).
-- Prodi è un “candidato in vitro, di facciata, specchietto per le allodole” (Berlusconi, 29-4-95).
-- Prodi è un “dinosauro di De Mita” (Berlusconi, 11-6-95).
-- Prodi è un “burattino di D’Alema” (Berlusconi, 3-9-95).
-- "Veltroni è un coglione" (Berlusconi, 3/9/95).
-- Di Pietro è un “maestro d’inquisizione, di estorsione della verità” (Berlusconi, 9-10-95).
-- Di Pietro è “fuori di testa come Gelli” (Berlusconi, 16-1-96).
-- “In tutti i settori ci possono essere corpi deviati. Io ho una grandissima stima per la magistratura, ma ci sono toghe che operano per fini politici. Sono come la banda della Uno bianca” (Berlusconi, 14/5/96.).
-- "La Bindi e Prodi sono come i ladri di Pisa: litigano di giorno per rubare di notte" (Berlusconi, 29/9/96).
-- Di Pietro “dovrebbe stare nelle patrie galere da tempo” (Berlusconi, 5-11-96).
-- “Se i comunisti prendessero l’Italia, non ci sarebbe libertà. Non sono ancora democratici. Hanno un’attrazione fatale per i dittatori: Pol Pot, Milosevic, Castro, Saddam Hussein”, ergo “non bisogna consentirgli di andare al potere”. Anche perché “i Ds sono un esercito di mercenari, di opportunisti, di profittatori della cosa pubblica” (Berlusconi, 19-1-2000).
-- "Veltroni è un miserabile" (Berlusconi, 4/4/2000).
-- “Il centrosinistra? Mentecatti, miserabili alla canna del gas” (Berlusconi, 4/4/2000).
-- "Giuliano Amato, l’utile idiota che siede a Palazzo Chigi" (Berlusconi, 21/4/2000).
-- “Il centrosinistra? Mentecatti, miserabili alla canna del gas” (Berlusconi, 4/4/2000).
-- "Giuliano Amato, l’utile idiota che siede a Palazzo Chigi" (Berlusconi, 21/4/2000).
-- “Quelli della sinistra sono mercenari, mercenari! Non gli importa per quale cosa, ideale o bandiera si battono: gli importa solo di fare la guerra al nemico che oggi individuano nel sottoscritto!” (Berlusconi, 24-8-2000).
-- “Ma vaffanculo!” (Berlusconi, accompagnando l’insulto con un gesto della mano, mentre il presidente emerito Scalfaro denuncia in Senato il «servilismo» della politica estera del suo governo nei confronti degli Usa sull’Iraq, 27/9/2002).
-- "Signor Schulz, so che in Italia c’è un produttore che sta montando un film sui campi di concentramento nazisti. La suggerirò per il ruolo di kapò" (inaugurando la presidenza italiana dell’Unione europea e rispondendo a una domanda del capogruppo socialdemocratico, il tedesco Martin Schulz, sul conflitto d’interessi, 2 luglio 2003).
-- "Signor Schulz, so che in Italia c’è un produttore che sta montando un film sui campi di concentramento nazisti. La suggerirò per il ruolo di kapò" (inaugurando la presidenza italiana dell’Unione europea e rispondendo a una domanda del capogruppo socialdemocratico, il tedesco Martin Schulz, sul conflitto d’interessi, 2 luglio 2003).
-- “Lei ha una bella faccia da stronza!” (alla signora riminese Anna Galli, che lo contestava, 24/7/ 2003).
-- “I giudici sono matti, antropologicamente diversi dal resto della razza umana… Se fai quel mestiere, devi essere affetto da turbe psichiche” (Berlusconi, 10/9 2003).
-- Quelli della sinistra “non hanno mai lavorato, non sanno cos’è un’azienda. Ma hanno casa al mare, in città e ai monti, e poi la barca. Soldi rubati!” (Berlusconi, 19-2-2004).
-- Rivolto a Follini: “Mi hai rotto i coglioni. Ora a Mediaset nessuno ti attacca. Ma, se continui così, te ne accorgerai. Vedrai come ti tratteranno le mie tv” (Berlusconi, 11-7-2004).
-- "Sono in politica perché il Bene prevalga sul Male. Se la sinistra andasse al governo l’esito sarebbe questo: miseria, terrore, morte. Così come avviene ovunque governi il comunismo (Berlusconi, 17/1/2005).
-- “Non credo che gli elettori siano così stupidi da affidarsi a gente come D’Alema e Fassino, a chi ha una complicità morale con chi ha fatto i più gravi crimini come il compagno Pol Pot” (Berlusconi, 14 dicembre 2005).
-- “Tu non ti puoi permettere, tu sei un coglione!” (Berlusconi sceso dall’auto si è avvicinato con foga a un giovane che ha urlato contro l’auto blu su cui viaggiava Berlusconi: ‘Evviva Vittorio Mangano!’- Genova, 21 marzo 2006).
-- "Ho troppa stima dell’intelligenza degli italiani per pensare che ci siano in giro così tanti coglioni che possano votare facendo il proprio disinteresse" (discorso di Berlusconi davanti alla Confcommercio il 4/4/2006).
-- "Di Pietro si è laureato grazie ai servizi segreti, perchè non è possibile che uno che parla così l'italiano abbia potuto superare gli esami"; "a Montenero di Bisaccia nessuno sapeva che si stava laureando, nemmeno i suoi genitori" (Berlusconi, 26-3-2008).
-- "Di Pietro si è laureato grazie ai servizi segreti, perchè non è possibile che uno che parla così l'italiano abbia potuto superare gli esami"; "a Montenero di Bisaccia nessuno sapeva che si stava laureando, nemmeno i suoi genitori" (Berlusconi, 26-3-2008).
-- “la signora Rosi Bindi è sempre più bella che intelligente” (Berlusconi, Porta a Porta del 08/10/2009).
E per finire ecco il “capolavoro” del governo che invece di diminuire le tasse, come falsamente propagandato, le sta aumentando:
è stata introdotta la “Tassa Sky” ai quasi 5 milioni di abbonati Sky raddoppiandogli l’Iva sull’abbonamento.
Con l'emendamento n. 2.1385 alla Finanziaria per il 2010, il governo ha riscritto buona parte degli articoli del Testo unico delle spese di giustizia (dlgs 115/2002) e aumentato il costo della giustizia per molte cause, ad esempio 38 euro in più per ogni ricorso al giudice di pace per multa.
Questo governo ha eliminato numerose detrazioni fiscali, tra le quali: la detrazione del 55% per le ristrutturazioni edilizie finalizzate al risparmio energetico; la detrazione del 19% per gli acquisti di abbonamenti ai trasporti pubblici locali; la detrazione del 19% per le spese di aggiornamento degli insegnanti. Inoltre non è stato restituito il fiscal drag degli ultimi due anni e sono stati svuotati, mediante il click day, i crediti di imposta per ricerca e innovazione, e per gli investimenti nel Mezzogiorno.
Ha esteso a tutti i prodotti elettronici dotati di memoria il cosiddetto “equo compenso”, somma che i produttori di beni tecnologici devono versare a Siae, a “compenso” della copia privata che l’utente può fare utilizzando i supporti di memoria.
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