Da NoTav.info
Sì possiamo dirlo, il 2012 per la valle
di Susa è stato un altro anno no tav, nel segno della lotta, nel segno
della resistenza. Un
anno iniziato il 26 gennaio con gli arresti no tav, divenuti famosi in
tutta Italia con la grande operazione del procuratore capo di Torino
Caselli, oltre 30 arresti e numerose denunce. (articolo cronaca notav.info arresti notav)
Immediate le risposte nei giorni che seguono in tutta la penisola e non
solo. A testa alta il movimento resiste, rilancia e progetta ancora
resistenza (articolo analisi notav.info ci volevate fermare…).
E’ anche questo il momento in cui la battaglia si sposta sul web, da
tempo teatro di informazione, controinformazione e oggi conflitto. E’
l’11 febbraio e Anonymous, a sostegno degli arrestati, distrugge il
portale dell’amministrazione penitenziaria (articolo notav freedom for all from anonymous friends). Il
25 febbraio è la valle a scendere in piazza, dopo gli arresti, in
difesa del territorio sostenuta dall’Italia intera. 75000 persone
marciano da Bussoleno a Susa contro la Torino Lione, è forse una delle
marce popolari più partecipate della storia di questo movimento e la
temperatura politica sale ancora, sarà un grande anno anche questo. A
nenache un mese dagli arresti sono i famigliari degli arrestati e i
sindaci della valle ad aprire il corteo, altro bel segnale di unità. (la cronaca della giornata da notav.info).
Ma il governo è sordo e non vuole
sentire le ragioni dei cittadini, tantomeno le ragioni dei no tav e così
il 27 febbraio viene organizzata la maxi operazione di esproprio che
deve portare al completamento del futuro cantiere in val Clarea. Tutto inizia alle prime luci dell’alba (la cronaca della giornata da notav.info)e
dopo poco la situazione diventa ingestibile, Luca sale su un traliccio
per rallentare le operazioni e cade inseguito dai poliziotti. Da lì si
aprono giorni intensi, giorni di lotta. La protesta dilaga in tutto il
territorio e per tre giorni, notti comprese viene inchiodata la
viabilità attraverso le alpi, a Chianocco in particolare, vicino a
Bussoleno, dove strade statali, autostrade e ferrovia corrono vicine. E’
il 29 febbraio e viene ordinato lo sgombero dei blocchi, violento, in
risposta ad una resistenza in questo caso passiva, pacifica dei
manifestanti che seduti sull’autostrada vengono caricati di peso, poi
spazzati con l’idrante e poi ancora inseguiti fin dentro le case a colpi
di lacrimogeni e manganelli (lo sgombero dell’autostrada da notav.info).
E’ il 2 marzo, la risposta del movimento non si fa attendere e neanche
quella dell’Italia, nasce così la val Susa in ogni città e i presidi di
lotta si moltiplicano in oltre cento città. (art. 1 cronaca la val susa in ogni città con art. 2 i ringraziamenti del movimento e una breve analisi del momento art. 3 la settimana che sconvolse il paese).
Intanto
molti no tav restano ancora in carcere, è il 22 marzo e a Saluzzo,
carcere speciale in Piemonte in cui è detenuto Giorgio Rossetto in stato
di isolamento il movimento denuncia la grave condizione del sistema di
detenzione in Italia (art. conferenza stampa no isol).
E’ un momento per chiedere la scarcerazione dei no tav ancora detenuti
ma è anche un momento per crescere, per impegnarsi e il movimento si
affaccia così su un problema nuovo, il carcere, sostenendo e dando voce a
chi non ce l’ha, a chi non ha diritti e a chi ha subito l’ingiutizia
della legge.
Siamo
all’11 aprile, primavera, al cantiere è in programma
l’ufficializzazione degli espropri. I proprietari dei terreni vengono
convocati da Ltf (general contractor Torino Lione) sul posto. Peccato
che però i terreni siano stati occupati militarmente già il 27 febbraio,
giorno della caduta di Luca e così oltre al danno anche la beffa. Pura
formalità, nessuna possibilità di opposizione (art. cronaca della giornata da notav.info).
Il movimento così indice un’altra grande giornata di lotta in cui in
tutta Italia nuovamente si scende in strada a sostegno della lotta no
tav. Marisa di Chiomonte, pensionata e no tav si ammanetta da sola per
protesta alle reti e le operazioni per ore vengono sospese. Passa anche
il 25 aprile, data storica in valle di Susa, terra di resistenza e
l’Anpi delle sezioni locali si sposta dalle solite cerimonie e va alle
reti del fortino cantiere di Chiomonte (art. anpi Il nostro posto è lì, con chi lotta, nella lotta no tav).
Arrivano poi anche le elezioni e in valle di Susa e nella val Sangone
toccate entrambe dal progetto e dai futuri cantieri è il no tav a
vincere, non come movimento ma come scelta di alcuni candidati. Per i
partiti “istituzionali” è un colpo tremendo, diventano no tav i comuni
di Avigliana e Rivalta, due tra i più grandi e importanti, il pd viene
ridotto al lumicino e il pdl quasi scompare(art. Avigliana e Rivalta sono notav).